Musica

Baby Gang: “Non sapete quanto ho sofferto e quanta me**a ho mangiato per essere qua”. E al Forum spuntano anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Sul palco tanti amici e colleghi come Sfera Ebbasta, Emma Emis Killa, Lazza, Ghali, Tedua, Kid Yugi e Paky- Il rapper è la voce di una generazione – specialmente quella di immigrati – che non si sente compresa

“Non sapete quanto ho sofferto e quanta me**a ho mangiato per essere qua“. Una frase che vale più di mille parole quella pronunciata da Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, durante il suo show all’Unipol Forum di Assago (Milano). E se l’artista aveva deciso di annullare il suo tour europeo perché “mi sono dovuto fermare 4 volte perché dopo che una persona è svenuta ed è stata veramente male, molte persone hanno iniziato a fare finta di svenire, e ciò mi ha fatto saltare tutta la scaletta che avevo preparato!”, fortunatamente per le date italiane non ci sono stati problemi.
Baby Gang ha alternato pezzi e momenti “banger” ad altri maggiormente introspettivi (come, ad esempio, in “Karma”). Gli ospiti erano tanti ed hanno fatto da spalla ad un rapper che – giustamente – si deve ancora completamente “sgrezzare” live. Baby ha scaldato gli 11mila al Forum, divertito e fatto riflettere. Il rapper è la voce di una generazione – specialmente quella di immigrati – che non si sente compresa, che si sente ai margini della società. Baby, con le sue strofe dense di vita vera e sincera racconta tutte le grosse difficoltà che ha incontrato. I giovani vogliono, pretendono la sincerità e, Baby Gang, è in grado di parlare loro senza filtri. Lo show è stato aperto dal collega Jamil Baida, che ha rappato alcuni dei suoi brani davanti ad un palazzetto che, minuto dopo minuto, si stava riempiendo sempre di più. “Non mi invita mai nessuno, mi odiano tutti”, ha poi detto Jamil, ringraziando Baby Gang per l’opportunità concessa, prima di lasciare il palco in attesa dell’acclamatissimo rapper italo-marocchino.
Il pubblico era eterogeneo: c’era una bellissima marea di ragazzi della seconda generazione di immigrati che, con le loro bandiere, hanno colorato il Forum. Sono spuntate poi alcune ballerine brasiliane in platea a scaldare il pre show. Presente anche qualche genitore ad accompagnare i figli ad ascoltare il loro idolo. Entrato Baby Gang tra le euforiche urla di tutti i presenti, dal pubblico si è alzato un cartellone con la scritta “Non esistono ragazzi cattivi“, ovvero una frase che, nella comunità Kayros, – quella che ha accolto, tra gli altri, Simba La Rue, Sacky e lo stesso Baby Gang – si pone come mantra. Nell’iniziale scenografia, proiettata alle spalle del rapper, c’era il Duomo di Milano in fiamme, con la scritta “Fine del mondo”.
“IO NON SO RAPPARE, SO RACCONTARE” In “Que Lo Ke” Baby canta “io non so rappare, io so raccontare” e invece sa anche rappare, e bene. Il pubblico era caldissimo tanto da far dire all’artista: “Non c’è più bisogno che canto, fatelo voi ragazzi. Che ca**o sono venuto qua a fare“, ha affermato, incrociando lo sguardo di qualche fan, visibilmente emozionato. È stato molto bello vedere giovani cantanti sul palco – come Sacky e Baby – rappare assieme. Il loro, come anche quello di altri colleghi ospiti, è stato un percorso di vita non sempre lineare. Hanno commesso sbagli, hanno pagato e ora si stanno togliendo tante soddisfazioni professionali. Da socialmente emarginati, a far cantare a squarciagola più di dieci mila persone.
DA LAZZA A FABRI FIBRA TUTTI PER BABY GANG – La scena musicale ha da sempre supportato Baby Gang e, ieri, ne è stata l’ennesima riprova. “Te l’ho sempre detto che hai la luce negli occhi. Viva la gente vera”, ha detto Emis Killa al rapper italo-marocchino, prendendolo sottobraccio. “Questa è la prima volta che cantiamo questa canzone (“Paradiso artificiale”, ndr) senza dire ‘free Baby Gang’ alla fine. E speriamo rimanga così”, hanno detto Tedua e Kid Yugi, anche loro ospiti. All’appello non poteva mancare Ghali che, assieme a Baby, ha cantato “Marijuana”, tenendo in mano una canna a testa. Su “Mentalité”, la più grande hit – numericamente parlando – di Baby che, sia su YouTube che su Spotify, conta rispettivamente più di 125 milioni di visualizzazioni/streaming, si pensava ci fosse un piccolo problema tecnico. Il rapper stoppa tutto ma era solo una finta perché, il pianoforte sul quale si stavano suonando le prime note del brano, va scenograficamente a fuoco. E il pubblico si esalta, nuovamente. “Non esiste la fortuna per nessuno, sono tutte cazzate. Ero dentro un buco di cu** ed ora sono qua. Tutti ce la potete fare”, ha poi detto Baby, spronando i fan ad inseguire i propri sogni.
E SPUNTANO ANCHE MELONI E SALVINI Ad affiancare il “padrone di casa” è arrivato anche Lazza. I due hanno cantato “Restare”, una loro bellissima collaborazione che rappresenta un profondo flusso di coscienza (soprattutto) per Baby Gang. “Dimmi che resti anche se da me non si vede il cielo. Rimango solo, lampioni spenti, un bandolero”, “Halo, pronto, mamma, mi stanno portando via. Sì, mi stanno portando via, non so più la mia fine, che fine faremo noi?”, “Quindici anni ero dentro al Beccaria, ora a ventun anni compro casa tua”, rappa l’artista italo-marocchino in alcune barre del brano. Con l’entrata di Morad, Milano si è trasformata in Marracash. L’evento si è concluso con la hit “Calcolatrici” (sul palco presente anche Sfera Ebbasta) e con “In Italia RMX”, in collaborazione con Fabri Fibra ed Emma Marrone, anche loro ospiti di Baby. “In Italia RMX” è un brano che intreccia il sociale con la politica. Sullo schermo sono state proiettate tante contraddizioni – condivisibili o meno – e personalità “che fanno discutere ”riguardanti il nostro Paese come, ad esempio, Salvini, Meloni, gli scontri tra manifestanti e polizia ed alcuni italiani che scendono in piazza solo per festeggiare la vittoria della propria squadra del cuore. Prima di mettere la definitiva parola “fine” al concerto, ipresenti hanno assistito anche ad un finale illusionistico. Dei finti carabinieri stavano “maltrattando” un detenuto che, grazie ad un trucco di magia, è riuscito ad eluderli scappando. L’agente, stupito, si accorge di una strana presenza in mezzo al pubblico e punta il dito nei suoi confronti. Il “sospettato” era Baby Gang che, con addosso una maschera da rapinatore de “La casa di carta”, è riuscito a farla franca, fuggendo via.
(Foto di Virginia Bettoja)
SCALETTA ED OSPITI
MAROCCHINO
GUERRA
QUE LO KE
GANGSTER (Paky)
MAMA AFRICA
BEBE (Neima Ezza)
RAPINA (Neima Ezza)
KARMA
DOV’ERI (Sacky)
BABY GANG (167)
CELLA 4
MIEZZ A VI (Geolier)
LEI
STORIA INFINITA (Medy)
PARTIRE
MARIJUANA (Ghali)
DOPPIO HUBLOT
MISERE (freestyle inedito)
CARAMBA CELLA 2
MENTALITE
LECCO CITY PARTE 2
BENTLEY (Simba La Rue – Jlord)
PARADISO ARTIFICIALE (Tedua – Kid Yugi)
NU JUORN BUON (Rocco Hunt)
SOLA
AGENTE (Emis Killa)
RESTARE (Lazza)
TRENI (Il Ghost)
TU ME QUIERES
BLOCCO CON INTERRUZIONE CASABLANCA (Morad)
SIGUE (Morad)
MOCRO MAFIA
CALCOLATRICI (Sfera Ebbasta – Geolier)
IN ITALIA RMX (Emma – Fabri fibra)