La popstar sostiene di essere stata abusata, aggredita e molestata da Puff Daddy quando lei lavorava per il magnate dell'hip hop
Ha atteso anni prima di denunciare. Ma ora la popstar Dawn Richard ha deciso di raccontare i suoi trascorsi con Sean ‘Diddy’ Combs, quando ancora lavoravano insieme. Un periodo, che va dal 2005 al 2012, in cui lei sostiene di essere stata abusata, aggredita e molestata da Puff Daddy, che in questo momento è accusato di una lunga lista di reati, tra cui abusi e traffico sessuale, anche su minori.
Sulla vicenda è intervenuta l’avvocata della cantante, Lisa Bloom, durante l’ultima puntata del podcast prodotto dal Daily Mail, intitolato The Trial of Diddy, in cui la legale ha dichiarato che la sua assistita ha scelto di farsi avanti dopo aver visto il video in cui il produttore musicale aggrediva Cassie Ventura in un hotel di Los Angeles nel 2016. “È una donna di successo e tutta la sua vita ruota intorno alla musica – ha detto Bloom parlando di Richard -. Tutto ciò che vuole fare è creare musica ed essere una musicista. Eppure si è trovata nella posizione, dopo che Cassie Ventura si è fatta avanti, di dire: ‘Devo farmi avanti anch’io, a supporto di Cassie e di altre persone, per raccontare la mia storia‘”.
Richard, infatti, sostiene di aver subito danni economici, lesioni fisiche e gravi traumi psicologici nel periodo in cui ha lavorato per Combs. Non solo, la cantante afferma anche di essere stata palpeggiata da Diddy mentre era in camerino e di essere stata costretta a spogliarsi, fino a rimanere in biancheria intima, prima di essere etichettata come “pigra, grassa, brutta e magra” davanti ad altre persone, riporta il Daily Mail. “Non mi riprenderò mai da quello che Diddy mi ha fatto in camerino dopo aver realizzato i miei sogni“, titola infatti il tabloid britannico.
Nello stesso periodo, sostiene ancora Dawn, Combs le avrebbe fatto avances sessuali, oltre ad averla manipolata per anni attraverso presunte promesse di promozione musicale. Diddy, però, ha negato tutte le accuse. Secondo i legali del produttore musicale, infatti, Richard avrebbe “riscritto la storia” e fabbricato “una serie di false affermazioni nella speranza di ottenere un guadagno economico in coincidenza con l’uscita del suo album e del suo tour”.
“Uno dei momenti più importanti sarà quando potrò interrogare Sean Combs, probabilmente in prigione, e sono molto felice di andare a interrogarlo in prigione – rivela l’avvocata – Sono stata in prigione per vari casi molte volte, quindi non mi disturba, non mi spaventa. E vedremo cosa dirà su Dawn, e vedremo qual è la sua versione dei fatti”, conclude.