Avevamo imbrattato i muri di alcuni cimiteri, la sede di una rete televisiva e di una scuola con scritte contro i vaccini. Ora tre attivisti No Vax, ritenuti responsabili delle azioni, sono stati identificati e denunciati al termine di un’indagine avviata la scorsa primavera. Gli indagati sono un uomo di 64 anni residente a Como e due donne di 58 e 60 anni residenti rispettivamente a Pontida, nella Bergamasca, e a Cogliate, in provincia di Milano. Nel corso dei blitz notturni, oltre alle scritte, appariva sempre la stessa sigla, composta da due lettere “V” affiancate all’interno di un cerchio rosso.
Il gruppo avrebbe agito contro il muro del cimitero monumentale di Como, su quello della sede della televisione locale EspansioneTv, di una scuola di Olgiate Comasco e ancora dei cimiteri di Caslino e Cirimido. Ora, a distanza di qualche giorno dall’identificazione dei presunti attivisti, sono emersi i risultati delle perquisizioni. Come scrive La Provincia di Como, al domicilio di una delle due donne la Digos ha rinvenuto un elenco di possibili ulteriori obiettivi identificati all’interno di 23 comuni della provincia di Como, e una sorta di vademecum comportamentale al quale attenersi, contenente regole e prescrizioni.
“Chi è il nemico? L’élite internazionale che vuole depopolare perché vogliono controllarci. Ora siamo 8 miliardi, 2 o 3 miliardi si controllano meglio”. Oppure: “Il popolo ha diritto alla verità (…) Disobbedienza civile e non violenza, ma non pacifica”. Poi qualche consiglio per cautelarsi dal rischio di essere identificati: “Non condividere il numero di telefono, cancellare la cronologia delle chat (…) Togliere il salvataggio automatico”. Qualche commento di critica, dopo l’identificazione dei tre No Vax, è apparso anche sulle pagine social della questura di Como. L’operazione della Digos è stata definita “un’altra buffonata del sistema nazicom”.
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La Redazione
Palermo, 16 dic. (Adnkronos) - "Che il rapporto mafia e appalti possa essere la causa o la concausa della strage di via d’Amelio non lo so e non voglio prendere posizioni, ho certamente la mia idea. Quello che mi disturba, però, è che si parla senza conoscere”. Lo ha detto il procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, intervenuto alla presentazione del libro “Mafiare” del giornalista Franco Castaldo di cui è anche autore del saggio introduttivo. "L’indagine su Massa Carrara, relativa al presunto accordo tra Cosa nostra col boss Bonura e il gruppo Ferruzzi, non c’entra niente col rapporto del Ros mafia e appalti. Sono due cose totalmente differenti. Poi, certamente, tutto ritorna. Sono stato pm nel processo “Riina+100” che riguardava tutta quella galassia di imprenditori vicini a Riina e Provenzano – ha dichiarato il pg Patronaggio – imprenditori che certamente arrivavano anche alla grande finanza ma, per intenderci, i costruttori palermitani degli anni 60/70, come ad esempio Pino Lipari vicino ai corleonesi, certamente sono stati un momento importante della lotta alla mafia ma non me la sento di dire che sono alla base della strage di via D’Amelio".
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - Il riconoscimento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al ruolo di Confindustria Nautica, delle imprese associate e del settore, contenuto nel caldo messaggio inviato all’Assemblea annuale dell’Associazione nazionale di categoria, è stato fortemente apprezzato dagli imprenditori, che hanno ricordato i numerosi provvedimenti adottati dal governo con specifiche norme per il settore, dal Regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto al DDL Made in Italy, dal patentino per i 16enni al DDL Risorsa mare di prossima pubblicazione. Per la prima volta nella storia, infatti, un Premier definisce la nautica “uno dei settori trainanti del nostro Made in Italy, sinonimo nel mondo di eccellenza e di innovazione italiana, uno dei tasselli fondamentali di quell’economia del mare che il governo ha deciso di mettere al centro delle sue strategie”.
Il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, nell’esprimere orgoglio e soddisfazione per questo orientamento molto netto dell’esecutivo, ha voluto tuttavia sottolineare una discrepanza : “Stride con questa chiara impostazione di riconoscimento del valore della nautica da diporto da parte del Governo” – ha ricordato – “l’approccio di alcune burocrazie, come quella del Ministero della Salute, che impedisce il rilascio dell’attestato sanitario necessario per essere ammessi al corso di formazione per il nuovo titolo professionale di Ufficiale del diporto di II Classe. Impensabile che si pretenda di far prevalere i decreti precedenti a norme di legge per giunta temporalmente successive, come quella che ha istituito la nuova figura professionale che secondo Confindustria Nautica può coinvolgere potenzialmente ben 3.000 beneficiari” – ha concluso Cecchi – che ha anche definito “assordante” il silenzio di Agenzia delle Entrate “da cui aspettiamo risposte da oltre un anno”.
Lo scorso 5 febbraio, infatti, è entrata in vigore la riforma che ha introdotto la nuova figura dedicata al comando di unità a noleggio di medie e piccole dimensioni, sganciato da quello di derivazione mercantile previsto per i superyacht. L’obiettivo è mettere in regola chi, in mancanza di una norma specifica, aveva operato attraverso vari stratagemmi e aprire ai giovani un mercato assai redditizio.
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - Prendersi cura dei luoghi dove viviamo attraverso piccoli e grandi gesti per un futuro migliore. Al centro delle azioni che Nestlé Professional, attraverso il brand di caffè Nescafé, mette in campo, c’è la volontà di collaborare con tutta la filiera, a partire dalle comunità di coltivatori fino al consumatore, per costruire una catena di valore. Così è nato nel 2023 il progetto 'PiantiAmo il futuro: un albero per ogni macchina del caffè che rinasce' che si pone come obiettivo quello di creare rete e collaborazioni con le strutture alberghiere per essere parte attiva di un processo di cambiamento di abitudini. Per ogni macchina del caffè revisionata che gli hotel sceglieranno di installare al posto di una nuova, Nescafé donerà e pianterà un albero.
Obiettivo? Piantare 500 alberi in 3 anni. Lo scorso anno sono state piantate 100 piante nell’area Balossa all’interno del Parco Nord Milano. Nel 2024, in continuità con il progetto di Nescafé di rigenerazione urbana, NelleMieMani, sono stati donati per essere piantati, in alcune aree verdi della città di Ferrara, 200 tra alberi e piante. Infatti, grazie anche al contributo di Bwh Hotels Italia&Malta e di altri hotel indipendenti affiliati a Si Supply, Centrale Acquisti del Gruppo Bwh, gli alberi e le piante sono stati collocazione lungo la Nuova Darsena di Ferrara e in alcune aree verdi della città.
Un percorso di rigenerazione non solo urbana quello di Nescafé che in collaborazione con le Amministrazioni Locali, dà vita a progetti concreti di presa in carico di luoghi delle città in fase di trasformazione e transizione ecologica.
“Siamo lieti di poter proseguire con questo importante progetto al fianco della città di Ferrara e con partner alberghieri d’eccezione, con i quali condividiamo l’impegno e l’attenzione alla tutela dei territori - ha dichiarato Paolo Pisano, Marketing Manager Nestlé Professional Bevande e Trade Asset Manager - Un altro passo verso l’obiettivo di donare e piantare 500 alberi in 3 anni e dare così un importante contributo per la riqualificazione delle aree verdi da restituire ai cittadini”.
L’iniziativa PiantiAmo il Futuro, prende le mosse dalla volontà di calare sulla realtà italiana i principi del Nescafé Plan 2030, il piano sviluppato da Nescafé per promuovere l’agricoltura rigenerativa, contribuire al percorso di decarbonizzazione del Gruppo Nestlé, supportare le comunità di coltivatori e, in ultima analisi, creare una catena del valore che promuova scelte responsabili.
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - Prendersi cura dei luoghi dove viviamo attraverso piccoli e grandi gesti per un futuro migliore. Al centro delle azioni che Nestlé Professional, attraverso il brand di caffè Nescafé, mette in campo, c’è la volontà di collaborare con tutta la filiera, a partire dalle comunità di coltivatori fino al consumatore, per costruire una catena di valore. Così è nato nel 2023 il progetto 'PiantiAmo il futuro: un albero per ogni macchina del caffè che rinasce' che si pone come obiettivo quello di creare rete e collaborazioni con le strutture alberghiere per essere parte attiva di un processo di cambiamento di abitudini. Per ogni macchina del caffè revisionata che gli hotel sceglieranno di installare al posto di una nuova, Nescafé donerà e pianterà un albero.
Obiettivo? Piantare 500 alberi in 3 anni. Lo scorso anno sono state piantate 100 piante nell’area Balossa all’interno del Parco Nord Milano. Nel 2024, in continuità con il progetto di Nescafé di rigenerazione urbana, NelleMieMani, sono stati donati per essere piantati, in alcune aree verdi della città di Ferrara, 200 tra alberi e piante. Infatti, grazie anche al contributo di Bwh Hotels Italia&Malta e di altri hotel indipendenti affiliati a Si Supply, Centrale Acquisti del Gruppo Bwh, gli alberi e le piante sono stati collocazione lungo la Nuova Darsena di Ferrara e in alcune aree verdi della città.
Un percorso di rigenerazione non solo urbana quello di Nescafé che in collaborazione con le Amministrazioni Locali, dà vita a progetti concreti di presa in carico di luoghi delle città in fase di trasformazione e transizione ecologica.
“Siamo lieti di poter proseguire con questo importante progetto al fianco della città di Ferrara e con partner alberghieri d’eccezione, con i quali condividiamo l’impegno e l’attenzione alla tutela dei territori - ha dichiarato Paolo Pisano, Marketing Manager Nestlé Professional Bevande e Trade Asset Manager - Un altro passo verso l’obiettivo di donare e piantare 500 alberi in 3 anni e dare così un importante contributo per la riqualificazione delle aree verdi da restituire ai cittadini”.
L’iniziativa PiantiAmo il Futuro, prende le mosse dalla volontà di calare sulla realtà italiana i principi del Nescafé Plan 2030, il piano sviluppato da Nescafé per promuovere l’agricoltura rigenerativa, contribuire al percorso di decarbonizzazione del Gruppo Nestlé, supportare le comunità di coltivatori e, in ultima analisi, creare una catena del valore che promuova scelte responsabili.
Roma, 16 dic. (Labitalia) - Sulla Naspi "l'intervento fatto nel disegno di legge lavoro ormai approvato in via definitiva è un intervento che attiene solo ed esclusivamente a una fattispecie particolare: coloro i quali che abbandonano il posto di lavoro, per un periodo prolungato, senza dare notizie al datore della loro volontà di farlo. Il datore di lavoro che non abbia notizie del lavoratore per un tempo prolungato, anche oltre quello stabilito normalmente dai contratti nazionali per recedere dai rapporti di lavoro, può procedere, previa comunicazione all'ispettorato nazionale del lavoro, al recesso, intendendo questo ovviamente come recesso per dimissioni. Non si tratta quindi di un ripristino delle 'dimissioni in bianco' come in modo improprio è stato definito". Così il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della conferenza stampa sul Siisl a Palazzo Chigi.
Roma, 16 dic. (Labitalia) - "Ecco i risultati della piattaforma Siisl ad oggi: oltre 2,2 milioni di cittadini già censiti, più di 63mila corsi di formazione pubblicati, oltre 332mila posizioni lavorative segnalate, e più di 40mila assunzioni già avviate. Quindi la macchina è in moto e sta viaggiando. La nuova frontiera è l'uso dell'intelligenza artificiale che già oggi il Siisl impiega per 'matchare' i cv presenti e le offerte di lavoro caricate sulla piattaforma. Dal 18 dicembre andiamo quindi nelle case di tutti e diamo l'opportunità a tutti del lavoro". Così il presidente dell'Inps, Gabriele Fava, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi sull'apertura del Siisl a tutti dal 18 dicembre.
Roma, 16 dic. (Adnkronos Salute) - Medici e infermieri "stanchi, frustrati, in cerca di vie di fuga" in un servizio sanitario che "trascura il suo personale", sempre più 'consumato' da un lavoro meno stabile e in continuo peggioramento, con oltre 1 operatore su 2 in burnout. Mentre sono in atto cambiamenti con una sempre maggiore presenza di donne tra i professionisti sanitari (oggi il genere femminile rappresenta i 2 terzi) e l'avvio di un cambiamento generazionale che significa anche approcci differenti. E' il quadro che emerge dal III Rapporto sulla 'Salute e il sistema sanitario', presentato questa mattina a Roma dall'Osservatorio Salute, legalità e previdenza, che vede insieme Eurispes ed Enpam, Ente nazionale di previdenza dei medici.
Sul personale dipendente - 625.282 persone al 31 dicembre 2022 - si sono concentrate, ricorda il report, le politiche di contenimento e di riduzione della spesa pubblica destinata alla sanità. Ciò ha contribuito all'esplosione di problemi legati alla disaffezione dei dipendenti e soprattutto allo svuotamento di valore del lavoro nel Ssn. "Il blocco del turnover, e dunque la carenza cronica di personale all'interno delle strutture sanitarie, da decenni costringe gli operatori a sforzi prolungati, continui e ad alto coinvolgimento fisico e psicologico", indica il documento. Una survey condotta qualche tempo fa dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi) ha evidenziato come 1 medico su 2 sia in burnout (52%). Per gli infermieri il problema riguarda poco meno di 1 su 2 (45%). Per entrambe le professioni, l'incidenza è più del doppio tra le donne, dove permangono difficoltà di conciliazione lavoro-vita familiare.
Ad aumentare il disagio del personale sanitario c'è poi la crescita di episodi di violenza con circa 18mila operatori coinvolti. A segnalare i 2 terzi delle aggressioni sono le donne; la professione più colpita è quella infermieristica, seguita da medici e operatori sociosanitari. Questi fattori hanno contribuito a ridurre l'attrattività del Ssn, rendendo difficile reclutare nuovi operatori e trattenere quelli in servizio. Chi lascia il Ssn va all'estero o nel privato alla ricerca di orari più flessibili, maggiore autonomia professionale, minore burocrazia. Anche il cambiamento generazionale sembra aver determinato differenze nel modo di vivere e di esercitare la professione medica. Esiste un gap piuttosto marcato tra la prima generazione (Baby boomers), composta peraltro quasi esclusivamente da uomini, e le seconde due (Gen X e Millennials), altamente femminilizzate. Queste ultime, infine, sembrano differenziarsi a loro volta dalla Generazione Z, i nativi digitali, ancora più flessibili e mobili rispetto ai colleghi. (segue)
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