Mentre la diplomazia lavora ad una possibile tregua Israele-Hamas, un giornalista e cameraman di Al Jazeera ha perso la vita ieri pomeriggio, nella parte centrale della Striscia di Gaza, durante un bombardamento delle forze aeree israeliane sul campo profughi di Nuseirat. L’annuncio dell’emittente del Qatar è arrivato meno di 24 ore fa, intorno alle 18, sul suo sito web.
Il comunicato: “Omicidio mirato delle Idf” –La rete del Qatar ha rilasciato un comunicato condannando fermamente il tragico episodio: non una fatalità, bensì un “un’uccisione mirata da parte delle forze di occupazione israeliane a Gaza”, secondo Al Jazeera. “Condanniamo con la massima fermezza l’uccisione del suo cameraman, Ahmad Baker Al-Louh, 39 anni, da parte delle forze di occupazione israeliane. È stato brutalmente ucciso in un attacco aereo che ha preso di mira una postazione della Protezione Civile nell’area del mercato del campo di Al-Nuseirat”, ha dichiarato la rete.
L’appello alle organizzazioni per i diritti umani –Ahmad Baker Al-Louh “stava seguendo le operazioni di soccorso delle forze di difesa civile per una famiglia gravemente ferita in un precedente bombardamento”, prosegue il comunicato dell’emittente in lingua araba. Al Jazeera “esprime le sue più sincere condoglianze alla moglie e alla famiglia” e “invita tutte le organizzazioni per i diritti umani e i media a condannare l’uccisione sistematica a sangue freddo di giornalisti da parte dell’occupazione israeliana, l’evasione delle responsabilità ai sensi del diritto umanitario internazionale e a portare di fronte alla giustizia gli autori di questo crimine atroce”.
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La Redazione
Roma, 16 dic. (Adnkronos Salute) - Medici e infermieri italiani tra i meno ricchi, in fatto di stipendi, rispetto ai colleghi degli altri Paesi Ocse. La conferma arriva dal III Rapporto sulla 'Salute e il sistema sanitario' - presentato questa mattina a Roma - frutto della collaborazione tra l'Eurispes e l'ente di previdenza dei medici, l'Enpam, all'interno dell'Osservatorio salute, legalità e previdenza. Dal confronto nell'area dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico emerge, infatti, che il reddito annuale dei medici specialisti in Italia è quasi del 22% più basso della media, "con penalizzazioni molto forti rispetto a Svizzera, Olanda, Germania, Irlanda e rilevanti anche con Danimarca e Regno Unito", indica il report.
Anche per il reddito medio annuale degli infermieri ospedalieri l'Italia si colloca oltre il 22% al di sotto della media Ocse. In Italia, inoltre, "abbiamo 1,8 medici ogni mille abitanti, con un'età media di 50,5 anni, dove la classe di età compresa tra 60 e 64 anni è ancora la più numerosa. Per il personale infermieristico, invece, l'età media è pari a 46,9 anni, con un rapporto rispetto alla popolazione residente di 4,71 per mille, che sale al 5,04 se si considerano anche gli ospedali equiparati al pubblico".
Roma, 16 dic. (Adnkronos Salute) - Sempre meno operatori nel Servizio sanitario nazionale. Personale che negli anni ha visto peggiorare le proprie condizioni di lavoro. E che è diventato, oltre che più anziano, anche meno 'stabile' e più flessibile, con una riduzione dei contratti a tempo indeterminato e un deciso aumento di quelli 'a tempo'. Lo evidenzia il III Rapporto sulla 'Salute e il sistema sanitario' - presentato questa mattina a Roma - frutto della collaborazione tra l'Eurispes e l'ente di previdenza dei medici, l'Enpam, all'interno dell'Osservatorio salute, legalità e previdenza.
Dai dati emerge che la perdita di personale nel Ssn è graduale e costante: nel 2014 venivano assunti 80 dipendenti ogni 100 usciti, nel 2015 il rapporto è di 70 ogni 100, nel 2017 venivano sostituiti 98 dipendenti ogni 100. Inoltre, tra il 2014 e il 2017 l'incidenza della spesa per personale dipendente del Ssn sulla spesa sanitaria totale si è ridotta dal 31,4% al 30%. E una conseguenza dello scarso turnover del personale sanitario è stato l'aumento dell'età media dei dipendenti del Ssn. Alla diminuzione del personale stabile si contrappone l'incremento del lavoro flessibile: nel 2018, nel comparto sanità si concentrava il 45% dell'utilizzo per anno di operatori a tempo determinato di tutta la Pa (35.481 su 79.620).
Oltre alla riduzione degli occupati, si assiste ad un peggioramento delle condizioni di lavoro a parità di retribuzioni medie lorde. Cresce il precariato: tra il 2019 e il 2022 il ricorso al personale a tempo determinato è aumentato del 44,6% (Rapporto Fnomceo, 2024). Il personale - si ricorda nel report - è stato uno degli aspetti principali delle politiche di contenimento e riduzione della spesa pubblica destinata alla sanità. Ciò ha contribuito all'esplosione di problemi legati alla disaffezione dei dipendenti e soprattutto allo svuotamento di valore e di significato del lavoro nel e per il Servizio sanitario nazionale. Il blocco del turnover, e dunque la carenza cronica di personale all'interno delle strutture sanitarie, da decenni costringe gli operatori a sforzi prolungati, continui e ad alto coinvolgimento fisico e psicologico.
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - “I dati economici sono inoppugnabili perché l'occupazione cresce, lo spread è sceso attorno quota 100, c’è stato un incremento forte della lotta all'evasione fiscale, recuperando circa 20 miliardi. Il numero di occupati ha superato i 24 milioni, mentre la disoccupazione scende attorno al 5%. Il Sud cresce più del Nord. Poi Landini può fare tutte le manifestazioni che vuole, ma questa è la realtà''. Così il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ad Agorà su Rai3, che ha proseguito: "L'iniziativa albanese costerà 150 milioni l'anno. Una cifra non esagerata se si pensa alle politiche disastrose di Letta e di Gentiloni che per far entrare i clandestini spesero 11 miliardi l'anno. Si possono dire tutte le bugie che si vogliono, ma alla fine i dati danno ragione al governo di centrodestra, con risultati non paragonabili a quelli dei governi giallorossi, a quelli guida grillina o a quelli guida Pd, che hanno creato solo disoccupazione e dati negativi sull'economia".
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - "La guerra in Ucraina sta per entrare nel suo terzo anno. In oltre 1000 giorni di conflitto la Federazione Russa ha fatto continuo ricorso a strumenti di morte contro la popolazione ucraina e le infrastrutture civili del Paese. L’ingresso in campo di altri attori che forniscono truppe all’aggressione, allarga il conflitto, suscita allarme anche in aree più remote rispetto al teatro di guerra, alimentando i timori di una deriva fuori controllo". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla Farnesina alla diciassettesima Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori.
"L’Italia, continuerà a lavorare -ha ribadito il Capo dello Stato- affinché siano rispettati parametri essenziali, quali il rispetto del diritto internazionale; l’integrità territoriale ucraina; il principio della sicurezza nucleare; il rilascio dei prigionieri di guerra; la restituzione alle famiglie dei bambini ucraini rapiti e condotti in Russia; l’accesso sicuro ai porti del Mar Nero e del Mar d’Azov, anche a beneficio della sicurezza alimentare al livello globale".
"La pace richiede il contributo di tutti, in particolare delle potenze globali, perché globali sono le loro responsabilità e globali sono le conseguenze dell’aggressione alla legalità internazionale compiuto dalla Federazione Russa. Nel frattempo -ha concluso Mattarella- l’Ucraina potrà contare sul nostro convinto sostegno militare, economico, diplomatico e umanitario, oltre che sulle garanzie che sono state inserite nell’accordo bilaterale con Kiev. La prospettiva europea è quella che gli Ucraini hanno scelto e su di essa sanno di poter contare sul sostegno dell’Italia".
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - "Ai ministri e ai sottosegretari di Stato che non siano parlamentari è riconosciuta, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, una paga oraria pari a euro 9, moltiplicata per il numero di ore lavorate nell'arco di ciascun mese del mandato". Questo è il testo del sub-emendamento presentato da Daniela Torto, capogruppo del Movimento 5 stelle in commissione Bilancio alla Camera.
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - "Una norma infilata nella legge di bilancio che raddoppia gli stipendi di ministri e sottosegretari non parlamentari, e improvvisamente nessuno ne sa nulla. Salvini dice di non aver seguito la vicenda, Valditara non intende usufruirne, Schillaci si affida al Parlamento, Giuli rimane in silenzio e Giorgia Meloni evita persino di affrontare l’argomento. È questa l’idea di trasparenza e responsabilità del governo di centrodestra? La cosa più grave è che tutto questo avviene mentre il Paese è in forte sofferenza con i salari che restano bassi e le famiglie che fanno i conti con l’inflazione galoppante. Il centrodestra, però, trova il tempo per prendersi cura delle proprie tasche, con una manovra che spudoratamente ignora i veri problemi degli italiani". Così in una nota la senatrice del Movimento 5 Stelle in commissione Bilancio Ketty Damante.
"La premier, che nel suo lungo comizio ad Atreju ha parlato di tutto fuorché di questa norma, deve delle spiegazioni al Paese. Non si può nascondere dietro ai ministri, così come i ministri non possono continuare a nascondersi dietro il Parlamento. Gli italiani non sono stupidi: questo rimpallo di responsabilità è l’ennesima dimostrazione di un governo che ha perso ogni credibilità", conclude Damante.
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - “Toni astiosi, accuse pretestuose, rivendicazioni urlate. Meloni sceglie la strada dello scontro per nascondere i fallimenti del suo governo. Ad Atreju è andata in scena l’autocelebrazione della leader dei sovranisti, che ha dismesso i panni moderati della Presidente del Consiglio ed è tornata al livore e alla rabbia nei confronti di chi, a detta sua, la ostacolerebbe. Oltre al trionfo e i fasti? Niente. Nessuna misura per i cittadini, nessuna ricetta per la crescita e lo sviluppo. Mancano i fatti. Per questo si ricorre a urla scomposte per coprire una lunga serie di disastri tra cui una manovra che non fa nulla per le famiglie, il ceto medio, le imprese. Che impoverisce l’Italia. Giorgia Meloni farebbe meglio ad abbassare i toni e ad ascoltare la voce di chi fatica ad arrivare a fine mese e si scontra quotidianamente con le difficoltà che questo governo amplia invece di restringere”. Così Anna Ascani, vicepresidente della Camera e deputata dem.
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