Economia & Lobby

L’inflazione accelera in novembre all’1,3%. Per il “carrello della spesa” rincari medi del 2,3%, volano gli alimentari

Ritocco al ribasso per il dato sull'inflazione di novembre che l'Istat colloca ora all'1,3%, a fronte di una stima preliminare dell'1,4%. Rispetto ad ottobre i prezzi sono calati in media dello 0,1%

Ritocco al ribasso per il dato sull’inflazione di novembre che l’Istat colloca ora all’1,3%, a fronte di una stima preliminare dell’1,4%. Rispetto ad ottobre i prezzi sono calati in media dello 0,1%. Rimane comunque l’accelerazione rispetto al dato di ottobre, quando l’inflazione (ossia l’aumento medio dei prezzi rispetto allo stesso periodo dell’anno prima) era allo […]

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Ritocco al ribasso per il dato sull’inflazione di novembre che l’Istat colloca ora all’1,3%, a fronte di una stima preliminare dell’1,4%. Rispetto ad ottobre i prezzi sono calati in media dello 0,1%. Rimane comunque l’accelerazione rispetto al dato di ottobre, quando l’inflazione (ossia l’aumento medio dei prezzi rispetto allo stesso periodo dell’anno prima) era allo 0,9%.

La marcia dei prezzi è però più sostenuta per quanto riguarda il cosiddetto “carrello della spesa”, ovvero un sotto indice che raggruppa beni alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona, che si colloca al 2,3%, contro il 2% di ottobre. Il dato medio per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto sale invece dell’1 all’1,6%.

I dati definitivi di novembre sono “una gelata sul Natale”, afferma il presidente dell’Unione nazionale consumatori (Unc), Massimiliano Dona, osservando che “questo autunno caldo sul fronte dei prezzi, dato che colpisce spese obbligate come i prodotti alimentari e il carrello della spesa, rischia di frenare, perlomeno per i ceti meno abbienti, i consumi di beni non necessari come quelli tipicamente natalizi”.

Assoutenti segnala rialzi dei prezzi dei generi alimentari che definisce “allarmanti” e che devono “portare il governo a correre ai ripari adottando misure ad hoc per evitare che il Natale degli italiani si trasformi in un salasso”. Alcuni prodotti di largo consumo registrano incrementi abnormi, rimarca l’associazione, come il burro che su base annua sale del 20%, “mentre l’olio d’oliva rincara del 9,7%, la verdura fresca del 10,9% con punte del +23,7% per i pomodori e del +11,2% per l’insalata, il cioccolato dell’8,5%, il caffè del 13,3%”.

Nell’intera zona euro il carovita si attesta al 2,3%. La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha affermato oggi che la fase più dura della lotta all’inflazione è ormai alle spalle. “Se i dati continuano a confermare lo scenario di base, la direzione di viaggio è chiara e ci aspettiamo di abbassare i tassi d’interesse ulteriormente“, ha aggiunto Lagarde, a Vilnius.
Lagarde.