"Ha cambiato la mia vita e quella di chi mi sta attorno": il messaggio d'addio al calcio del centrocampista pubblicato sui social
“Oggi metto un punto alla mia carriera da giocatore, ci ho provato fino alla fine”. L’ex Juventus e Atalanta Simone Muratore si ritira soli 26 anni. Dopo essere stato colpito da un raro tumore cerebrale (neurocitoma al ventricolo cerebrale sinistro), aver affrontato un percorso di riabilitazione ed essere anche tornato ad allenarsi, il centrocampista ha […]
“Oggi metto un punto alla mia carriera da giocatore, ci ho provato fino alla fine”. L’ex Juventus e Atalanta Simone Muratore si ritira soli 26 anni. Dopo essere stato colpito da un raro tumore cerebrale (neurocitoma al ventricolo cerebrale sinistro), aver affrontato un percorso di riabilitazione ed essere anche tornato ad allenarsi, il centrocampista ha scelto di ritirarsi definitivamente dal calcio giocato.
“Sono passati 3 anni da quel giorno, una notizia arrivata a ciel sereno che ha cambiato la mia vita e quella di chi mi sta attorno. Neurocitoma al ventricolo sinistro – si apprende nell’incipit del post d’addio al calcio scritto dal classe 1998 – Attimi di pensieri, di domande , di rabbia. Non ho mai versato una lacrima, ho sempre cercato di farmi vedere forte agli occhi degli altri, dal giorno della notizia fino alla notte prima dell’intervento, in camera con mia mamma, la donna più forte che abbia mai conosciuto, quando sono scoppiato a piangere come un bambino, con la paura di non risvegliarmi più o comunque di svegliarmi e non essere più lo stesso di prima. Sono stati giorni, settimane, mesi, anni di sofferenza. Ho dovuto reimparare a parlare bene, camminare, a correre, scrivere, leggere, contare, era come se fossi tornato un bambino e ho dovuto ricominciare tutto da capo, dal giorno zero”.
L’ex calciatore ha poi espresso la sua gratitudine per aver avuto la possibilità di realizzare il sogno che aveva sin da piccolo: “Ho avuto la fortuna di giocare con giocatori straordinari, fuoriclasse, dentro al campo ma soprattutto fuori dal campo, e questo non me lo toglierà mai nessuno. Sono grato a tutto quello che ho fatto e conquistato dentro a quel rettangolo verde, insieme ai miei compagni, diventati poi miei amici. Sono stati anni magnifici, il campo, lo spogliatoio, la passione, sono cose difficili anche da spiegare se non le provi in prima persona. Impari a dare importanza alle cose quando sei a un passo dal poterle perdere. La vita è un dono meraviglioso”.