Il primo pugile nella storia a conquistare la primissima cintura dei pesi massimi Wbo, una delle tre in palio sabato 21 dicembre nella Kingdom Arena di Riyadh, è stato Francesco Damiani, l’unico italiano insieme a Primo Carnera a essere campione del mondo nella categoria regina. Nel 1989 a Siracusa conquistò sul sudafricano Johnny DuPlooy la neonata cintura Wbo, difendendo il titolo nello stesso anno contro l’argentino Daniel Neto prima di perderlo nel 1991 ad Atlantic City con Ray Mercer. Ha ottenuto notevoli successi anche da allenatore, è stato infatti all’angolo ai Giochi Olimpici del supermassimo Roberto Cammarelle e del massimo Clemente Russo.
Come andrà secondo lei, Usyk-Fury 2?
Secondo me vince ancora Usyk.
Perché?
Anche se Tyson Fury è più esperto, forse più “pugile da professionismo”, Usyk non si discute, è bravo a fare il pugilato, tecnicamente migliore. Per ribaltare il risultato del primo match, Fury lo deve centrare come ha fatto con Wilder. Fury è più peso massimo, ai miei tempi Spinks passò professionista nella categoria regina ma era un mediomassimo naturale e quando incontri un peso massimo vero, può essere complicato. Ma Usyk è talmente bravo che non accettarà troppi scambi. Usyk era fortissimo anche da dilettante, sconfisse con merito Clemente Russo in finale a Londra. Ripeto, punto su Usyk.
Quale sarà il futuro dell’ucraino e dell’inglese dopo questo match?
Secondo me Fury smette, anche se è vero pure che i soldi fanno rinascere tutti. Guarda Mike Tyson, per 20 milioni è tornato sul ring a fare quel test di sparring condizionato.
Nella categoria regina chi sarà il vero protagonista del 2025?
Non vedo molta roba. Io ho commentato da Parigi le Olimpiadi e mi è piaciuto molto l’uzbeko Bakhodir Jalolov, che aveva già esordito tra i pro e ha vinto la medaglia d’oro nei supermassimi. Il futuro potrebbe arrivare dall’est.
In Italia come è la situazione in questa categoria e in generale nelle altre?
Qualche giovane cresce, ma sono ragazzi di diciasette anni e bisogna aspettare. Guido Vianello è molto migliorato, avevo qualche dubbio quando è passato pro, non aveva ancora tanta esperienza e invece non ha pagato lo scotto, sta facendo un bel percorso. Ha vinto molto bene e quando ha perso non ha perso male. Se fa un’altra vittoria con un uomo di classifica, può darsi anche possa combattere un giorno per il campionato del mondo. Vianello è un ragazzo serio, seguito bene, sta spesso in America. Qui in Italia invece anche se uscisse un fenomeno… Per fare il professionismo vero e proprio come negli anni ’80 servono le strutture, i manager, gli allenatori, gli organizzatori…