Non viene limitata la libertà, ma la circolazione. Per questo secondo i giudici della Consulta non serve la convalida del giudice. “La misura di prevenzione del foglio di via, disposta dal questore nei confronti di persone pericolose per la sicurezza pubblica, non restringe la libertà personale dell’interessato, ma semplicemente limita la sua libertà di circolazione. Pertanto, essa non richiede l’intervento di un giudice” chiarisce la Corte costituzionale nella sentenza depositata oggi, con la quale sono state dichiarate non fondate le questioni sollevate dal tribunale di Taranto sull’articolo 2 del codice antimafia. Secondo la Consulta spetterà poi al giudice amministrativo e al giudice penale verificarne la legittimità e proporzionalità nel singolo caso concreto, rispettivamente quando l’interessato proponga ricorso contro il provvedimento del questore, o sia imputato in sede penale per la violazione degli obblighi stabiliti nel provvedimento.
Il caso preso in esame dalla Corte è quello di un uomo rinviato a giudizio per avere fatto più volte ritorno nel Comune di Taranto, dal quale era stato allontanato mediante foglio di via, motivato dal questore sulla base della sua pericolosità sociale. Prima di pronunciarsi sulla responsabilità penale dell’imputato per la violazione delle prescrizioni imposte con la misura, il giudice si è però interrogato sulla legittimità costituzionale dell’articolo 2 del codice antimafia, che attribuisce al questore il potere di disporre la misura senza prevedere la sua necessaria convalida da parte di un giudice.
Con la sentenza depositata oggi, la Corte ha ritenuto di dover confermare la propria costante giurisprudenza, alla quale del resto il legislatore si è da tempo orientato nel configurare la disciplina delle misure di prevenzione e dei cosiddetti daspo. E ciò nella consapevolezza che il tendenziale rispetto dei propri precedenti è una delle condizioni essenziali per l’autorevolezza delle decisioni di ogni giurisdizione superiore, compresa la Corte costituzionale. Peraltro, la Corte ha sottolineato che – come osservato dal Tribunale di Taranto – gli effetti del foglio di via possono risultare assai gravosi per il destinatario, ad esempio quando gli venga vietato l’ingresso nell’intero capoluogo di provincia nella quale risiede. Tuttavia, la Consulta ha sottolineato come l’ordinamento italiano disponga di strumenti efficaci per garantire una tutela effettiva ai diritti fondamentali del destinatario contro i pericoli di uso arbitrario di queste misure, ad esempio quale strumento di repressione del dissenso politico e delle legittime forme di protesta protette dalla Costituzione.
Giustizia & Impunità
Ecco perché per la Consulta ha stabilito che per il foglio di via non serve la convalida del giudice
Secondo la Consulta spetterà poi al giudice amministrativo e al giudice penale verificarne la legittimità e proporzionalità nel singolo caso concreto
Non viene limitata la libertà, ma la circolazione. Per questo secondo i giudici della Consulta non serve la convalida del giudice. “La misura di prevenzione del foglio di via, disposta dal questore nei confronti di persone pericolose per la sicurezza pubblica, non restringe la libertà personale dell’interessato, ma semplicemente limita la sua libertà di circolazione. Pertanto, essa non richiede l’intervento di un giudice” chiarisce la Corte costituzionale nella sentenza depositata oggi, con la quale sono state dichiarate non fondate le questioni sollevate dal tribunale di Taranto sull’articolo 2 del codice antimafia. Secondo la Consulta spetterà poi al giudice amministrativo e al giudice penale verificarne la legittimità e proporzionalità nel singolo caso concreto, rispettivamente quando l’interessato proponga ricorso contro il provvedimento del questore, o sia imputato in sede penale per la violazione degli obblighi stabiliti nel provvedimento.
Il caso preso in esame dalla Corte è quello di un uomo rinviato a giudizio per avere fatto più volte ritorno nel Comune di Taranto, dal quale era stato allontanato mediante foglio di via, motivato dal questore sulla base della sua pericolosità sociale. Prima di pronunciarsi sulla responsabilità penale dell’imputato per la violazione delle prescrizioni imposte con la misura, il giudice si è però interrogato sulla legittimità costituzionale dell’articolo 2 del codice antimafia, che attribuisce al questore il potere di disporre la misura senza prevedere la sua necessaria convalida da parte di un giudice.
Con la sentenza depositata oggi, la Corte ha ritenuto di dover confermare la propria costante giurisprudenza, alla quale del resto il legislatore si è da tempo orientato nel configurare la disciplina delle misure di prevenzione e dei cosiddetti daspo. E ciò nella consapevolezza che il tendenziale rispetto dei propri precedenti è una delle condizioni essenziali per l’autorevolezza delle decisioni di ogni giurisdizione superiore, compresa la Corte costituzionale. Peraltro, la Corte ha sottolineato che – come osservato dal Tribunale di Taranto – gli effetti del foglio di via possono risultare assai gravosi per il destinatario, ad esempio quando gli venga vietato l’ingresso nell’intero capoluogo di provincia nella quale risiede. Tuttavia, la Consulta ha sottolineato come l’ordinamento italiano disponga di strumenti efficaci per garantire una tutela effettiva ai diritti fondamentali del destinatario contro i pericoli di uso arbitrario di queste misure, ad esempio quale strumento di repressione del dissenso politico e delle legittime forme di protesta protette dalla Costituzione.
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Deturpato dopo eliminazione barba, ma niente risarcimento perché il centro estetico è fallito
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Statue dorate, danzatrici, “Bibi” in piscina: il video di Trump sul “futuro” di Gaza. Conte: “Allucinante”, Bonelli: “Meloni dica qualcosa”
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - “Azione chiede che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni venga immediatamente in Aula per un’informativa urgente sul vertice di Londra, che avrà al centro il riarmo e la difesa comune tra Regno Unito ed Europa”. Lo ha chiesto Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, in occasione della conferenza dei capigruppo.
“Dopo il vertice di Parigi, a cui la premier ha partecipato, il prossimo incontro a Londra segna un passaggio cruciale per il futuro della sicurezza europea. Se il Parlamento ha terminato le discussioni su borsette, Twiga, Billionaire e vari altri minima immoralia sarebbe tempo di affrontare le questioni che ridefiniranno l’assetto dell’Occidente per i prossimi 50 anni".
"Il mondo sta cambiando a una velocità tale che l’inerzia non è più un’opzione: le aperture di Trump a Putin rischiano di mettere l’Europa nell’angolo e di costruire una pace sulle spalle degli ucraini. L’Europa deve scongiurare questo scenario e dotarsi di una strategia chiara per la liberazione dei territori ucraini e per il futuro della propria sicurezza. La difesa comune europea non è più un’idea astratta, è una necessità: l’Europa non può più permettersi di restare spettatrice delle mosse delle altre superpotenze - ha concluso il capogruppo di Azione”.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "Due anni dalla strage di Cutro, in cui 100 persone hanno perso la vita e il governo italiano ha perso la faccia e la dignità. 'Avremmo potuto salvarli', ha detto Nicola Aloi, l’ex comandante della Capitaneria di Porto di Crotone, al momento del naufragio. Non hanno potuto salvarli a causa delle 'regole di ingaggio' ministeriali, che hanno bloccato l’iniziativa degli uomini della capitaneria". Lo scrive su Facebook Nicola Fratoianni di Avs.
"Un disastro dovuto alla cecità e alla brutalità - prosegue il leader di SI - di una politica cinica sulla pelle dei più deboli. Rimane la rabbia. Anche perché dal giorno dopo, come se nulla fosse accaduto, - conclude Fratoianni - hanno ricominciato a fare decreti contro le Ong, hanno ricominciato a fare la guerra a chi salva vite".
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "Assistiamo ad un quotidiano tentativo di indebolimento dei corpi intermedi con la nascita di soggetti che depotenziano la contrattazione e legittimano i contratti pirata. Per questo oggi il Pd depositerà una legge sulla rappresentanza". Lo ha detto il deputato e membro della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino, intervenendo in aula alla Camera sulla proposta di legge per la partecipazione dei lavoratori.
"Crediamo infatti che la rappresentanza debba essere misurata, perché non è possibile che ad esempio, nelle tante vertenze che noi seguiamo, sindacati o presunti tali, con uno o zero iscritti, possano indebolire la trattativa con il datore di lavoro. Sappiamo che su questo c’è un’apertura anche da parte delle imprese, per cui ci batteremo affinché vi possa essere un passo significativo nei confronti dei diritti dei lavoratori".
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "La tragedia che si è consumata a Gaza in questi anni è talmente grande che solo l’idea di poter realizzare un video come quello che Trump ha pubblicato su Truth è aberrante. In quel video c’è la totale mancanza di rispetto e di pietà per la sofferenza del popolo palestinese. Qualunque persona civile e dotata di un minimo di umanità dovrebbe prendere le distanze da questa vergognosa operazione di comunicazione fatta sulla pelle di Gaza. Ci auguriamo che anche Giorgia Meloni sappia pronunciare parole chiare in tal senso”. Così il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.
Amman, 26 feb. (Adnkronos) - Il re di Giordania Abdullah ha detto al presidente ad interim siriano, Ahmed al-Sharaa, che condanna gli attacchi israeliani contro la Siria. Lo riferisce una nota del palazzo, al termine dell'incontro avvenuto fra i due ad Amman.
Secondo il comunicato ufficiale, Abdullah e al-Sharaa concordano sul fatto che il coordinamento fra i due Paesi è fondamentale per la sicurezza dei confini e per limitare il traffico di armi e di droga che la Giordania ha faticato a contenere lungo il suo confine durante il governo dell'ex presidente siriano Bashar al-Assad.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - “Sotto le macerie di Gaza ci sono ancora cadaveri e Trump lancia un video che non è solo una macabra provocazione e una totale mancanza di rispetto". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"È un progetto politico spietato e crudele per una popolazione massacrata e un attentato spregiudicato all’accordo di tregua. Con violenze che purtroppo stanno continuando in Cisgiordania, dove 40.000 persone sono state costrette a fuggire per mettersi in salvo dalle violenze dei coloni appoggiati dal governo Netanyahu".
"Gaza appartiene ai palestinesi e i miliardi di dollari di Musk e Trump non potranno mai negarlo. Il governo italiano nelle sedi internazionali ribadisca la necessità di perseguire il progetto di due popoli e due stati. Mi auguro che dopo questa ennesima follia le ambiguità su Trump finiscano e che Giorgia Meloni provi un briciolo di vergogna del suo sodalizio politico con chi incita ancora violenza dopo tutto questo sangue.”
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Il video di Trump su Gaza - indegno e ridicolo - da un lato rappresenta il delirio di ego fuori controllo; dall’altro sancisce il fatto che gli Usa non sono più un partner per le democrazie occidentali. Attrezziamoci rapidamente in Italia e in Ue per affrontare lo tsunami che arriva". Lo scrive Carlo Calenda sui social.