Dalla finzione alle ipotesi catastrofiche reali. Si parla molto in questi giorni della nuova serie “La Palma” targata Netflix, che non è ispirata ad una vicenda vera, ma è ambientata in un posto che esiste veramente: alle pendici del vulcano attivo Cumbre Vieja, un complesso vulcanico sull’isola La Palma, nell’arcipelago spagnolo delle Isole Canarie. In quattro episodi si narrano le vicende di una delle tante famiglie scandinave che si recano ogni anno alle Canarie per qualche giorno di vacanza e relax.
In particolare durante il periodo natalizio, una famiglia norvegese arriva nell’hotel preferito sull’isola di La Palma, ma questo scenario si nasconde un pericolo. Una giovane scienziata norvegese scopre segni allarmanti riguardo al vulcano che si trova al centro di questo paradiso delle vacanze e deve convincere i colleghi che la peggiore delle ipotesi sta per verificarsi.
E quale sarebbe la terribile ipotesi? “Un’eruzione potrebbe riversare in mare una massa montuosa grande quanto Manhattan, causando lo tsunami più grande del mondo”. Da qui la catastrofe immane. La sceneggiatura ha tratto spunto da alcuni studi di qualche anno fa, sono solo previsioni o realtà di cui tener conto?