L'istituto riduce la trasparenza nel pieno di una pesante crisi della manifattura, con la produzione industriale in calo da 21 mesi consecutivi
L’Inps di Gabriele Fava continua a regalare sorprese. Prima ha bloccato la pubblicazione mensile dei dati sulle misure anti povertà (dalla scorsa estate mancano aggiornamenti sul numero di beneficiari dell’Assegno di inclusione), cambiato nome all’osservatorio sul precariato e iniziato ad accompagnare i numeri su assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro con comunicati che rivendicano […]
L’Inps di Gabriele Fava continua a regalare sorprese. Prima ha bloccato la pubblicazione mensile dei dati sulle misure anti povertà (dalla scorsa estate mancano aggiornamenti sul numero di beneficiari dell’Assegno di inclusione), cambiato nome all’osservatorio sul precariato e iniziato ad accompagnare i numeri su assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro con comunicati che rivendicano presunti “record”. Infine, qualche settimana fa, l’istituto di previdenza ha deciso di rivedere il calendario di tutti gli osservatori statistici. In che modo? Con la sola eccezione di quello sull’assegno unico, tutti saranno pubblicati con cadenza trimestrale. Nei prossimi giorni è attesa una comunicazione ufficiale. Ma già ora la pagina con il calendario delle diffusioni, aggiornata il 10 dicembre, conferma: l’osservatorio sul mercato del lavoro, pubblicato a settembre, sarà aggiornato per esempio solo il 20 dicembre.
Così si spiega, per esempio, come mai l’andamento delle ore di cassa integrazione autorizzate sia stato aggiornato per l’ultima volta a fine ottobre fornendo i dati relativi a settembre. Che mostravano un forte incremento, a 44,9 milioni di ore contro le 37,8 del settembre 2023. “Questo aumento riflette l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per proteggere settori che stanno affrontando una fase di difficoltà economica“, commentava il comunicato. Da allora, il silenzio. Le informazioni su ottobre e novembre saranno disponibili solo a gennaio.
Sotto la guida del giuslavorista Fava, proposto come presidente dalla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, l’Inps ritiene dunque opportuno ridurre la trasparenza nel pieno di una pesante crisi della manifattura, con la produzione industriale in calo da 21 mesi consecutivi e la cig che dilaga negli stabilimenti Stellantis ma non solo. Un quadro in cui gli stessi dati Istat sul lavoro rischiano di essere falsati da una crescente quota di lavoratori assenti dal lavoro per effetto degli ammortizzatori, visto che chi è in cig da meno di tre mesi viene contato nella platea degli occupati.
Ieri Fava, noto per aver redatto il ccnl dei rider firmato nel 2020 dall’Ugl che inquadrava i fattorini come lavoratori autonomi ed è stato dichiarato illegittimo da diversi tribunali, era a Palazzo Chigi per presentare con Calderone l’ampliamento a tutti i disoccupati della piattaforma Siisl nata per attivare percorsi personalizzati a favore dei beneficiari di Supporto per la Formazione e il Lavoro e Assegno di inclusione. “La macchina è in moto e sta viaggiando”, ha assicurato. Finora sono “oltre 332mila” le posizioni lavorative segnalate e “più di 40mila” le assunzioni avviate. Peccato che la platea iniziale dei presunti “occupabili” che avrebbero dovuto trovar lavoro grazie alla misura di politica attiva che ora sarà ampliata fosse di 300mila persone.