Tecnologia

Indiana Jones e l’Antico Cerchio: un ottimo mix tra azione, stealth e cinematografia nel gioco dedicato all’archeologo hollywoodiano

Abbiamo giocato a fondo Indiana Jones e l’Antico Cerchio, l’ultima brillante fatica di MachineGames (team che in passato ha brillato nel rinnovare ed elevare Wolfenstein) voluta fortemente da Todd Howard ed una cosa è certa: tutti i trailer e le anteprime non ci hanno preparati a questo livello di profondità cinematografica. Introdotti alla trama de […]

Hai già letto 5 articoli
questo mese.

PER CONTINUARE A LEGGERE

1 € PER IL PRIMO MESE

Abbiamo giocato a fondo Indiana Jones e l’Antico Cerchio, l’ultima brillante fatica di MachineGames (team che in passato ha brillato nel rinnovare ed elevare Wolfenstein) voluta fortemente da Todd Howard ed una cosa è certa: tutti i trailer e le anteprime non ci hanno preparati a questo livello di profondità cinematografica.

Introdotti alla trama de L’Antico Cerchio con un meraviglioso omaggio a “Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta”, che funge sia da tutorial che da dichiarazione d’intenti per ciò che saranno le nostre future 40 ore di gioco, è stupefacente capire la direzione presa da MachineGames in questo loro nuovo titolo. Distanti da Wolfenstein e dalla sua peculiare adrenalina, ci troveremo catapultati in un titolo che punta a valorizzare le fasi di stealth rispetto alle fasi di combattimento che comunque non mancheranno e verranno sempre dipinte in puro stile Indiana Jones: rapide e cariche di ironia.

Approcciando la prima area di gioco, Città del Vaticano, capiremo sin da subito quanto Indiana Jones e l’Antico Cerchio ci conferisca quanta più libertà d’azione possibile in termini sia esplorativi che d’approccio alle missioni. Abbiamo dunque ammirato il lavoro compiuto da MachineGames, i quali sono riusciti a trasportarci nel Vaticano del 1936, dove il fascismo era ormai ampiamente permeato. Abbiamo visitato tutta l’area di gioco, dalla Cappella Sistina alle catacombe, risolvendo misteri e completando quest uniche e diverse tra loro, pestando fascisti di tanto in tanto.

La scrittura stessa di L’Antico Cerchio esprime profonda conoscenza della saga di Indiana Jones. Sia nella struttura narrativa che nella recitazione ritroviamo tutto ciò che ha reso Indy un’icona ora non più solo cinematografica. Troy Baker ci ha infatti proposto una rappresentazione profondamente credibile di Indiana Jones, riuscendo a sostenere magistralmente il peso che il nome Harrison Ford porta con sé. Ma non solo: nell’arco del gioco spuntano vecchie conoscenze e nuove figure in grado di rendere perfettamente credibile la trama di gioco che si incastona tra “I Predatori dell’Arca Perduta” e “L’Ultima Crociata”. L’antagonista principale, Emmerich Voss, un archeologo nazista, si rivela un degno avversario: manipolatore e malvagio, ma al contempo “l’altra faccia della medaglia” di Indy.

La credibilità di Indiana Jones e L’Antico Cerchio viene inoltre amplificata grazie ad una colonna sonora iconica curata da Gordy Haab, immersive e perfettamente in linea sia con l’ambientazione storica che con la saga di Indy, ma non solo: taglio cinematografico, inquadrature e vecchie conoscenze che tornano a far capolino rendono l’esperienza di Indiana Jones e l’Antico Cerchio decisamente memorabile.

Un gameplay ispirato
L’avventura di Indiana Jones riesce a fondere magistralmente realtà e finzione, conducendo il giocatore in un viaggio ricco di emozioni attraverso scenari affascinanti e storicamente ispirati. Le ambientazioni, curate nei minimi dettagli grazie a un’approfondita ricerca, spaziano dal Vaticano, alle misteriose Grandi Piramidi fino alle vette himalayane, dove una nave da guerra nazista è sospesa in equilibrio. Il Marshall College, ripreso direttamente dai film, si alterna a luoghi storici reali, offrendo un’esperienza immersiva che rappresenta uno degli elementi chiave del gioco.

Questa sensazione di immersione viene accentuata dall’uso della prospettiva in prima persona e dall’interattività “tattile”. Oggetti come mappe da consultare o meccanismi antichi da manipolare regalano un tocco realistico, mentre gli enigmi integrati negli ambienti invitano all’osservazione e alla riflessione. Pur non particolarmente complessi, questi rompicapi risultano appaganti, soprattutto grazie al diario di Indy, che raccoglie indizi, immagini e annotazioni fondamentali per la progressione dell’avventura.

Il gameplay offre un mix ben bilanciato tra esplorazione, risoluzione di enigmi e sezioni di platforming. La celebre frusta di Indiana Jones è un elemento centrale: oltre a richiamare l’iconicità del personaggio, risulta essenziale per superare ostacoli, attraversare baratri o scendere in antiche tombe. Tuttavia, il ritmo talvolta lento delle fasi di arrampicata e il passaggio tra prima e terza persona possono risultare poco fluidi. La scelta di eliminare indicatori troppo invasivi, però, incentiva l’esplorazione e premia chi presta attenzione ai dettagli.

Sebbene sia possibile utilizzare armi, viene privilegiato un approccio stealth più naturale e scorrevole, che consente di evitare gli scontri diretti. Quando il combattimento diventa inevitabile, il sistema corpo a corpo offre meccaniche semplici ma efficaci, con colpi dal peso tangibile e un sistema di parata intuitivo.

Infine, i livelli più aperti rappresentano una delle caratteristiche più interessanti dell’esperienza. Oltre alla trama principale, offrono numerose attività secondarie, tra cui le “Ricerche sul campo”, missioni opzionali che arricchiscono la narrazione. Questi incarichi possono intrecciarsi con la storia principale o proporre sfide autonome. Questi contenuti aggiuntivi contribuiscono a rendere l’avventura più profonda e appagante, regalando al giocatore un’esperienza completa e coinvolgente che solo Indiana Jones poteva proporre.

Un comparto tecnico solido
Indiana Jones e l’Antico Cerchio non è solo un’esperienza piacevole, ma un prodotto creato con sapienza. In termini tecnici non abbiamo infatti notato particolari sbavature o cali di frame che potessero rendere l’esperienza frustrante. Con una build che monta una GPU Nvidia GeForce RTX 4090 il titolo viaggia liscio e perfettamente fluido, arricchito anzi da un Ray Tracing in grado di fornire ulteriore profondità all’esperienza.

In Conclusione
Indiana Jones e l’Antico Cerchio riesce incredibilmente bene ad incastonarsi nella filmografia di Indiana Jones. Ci riesce grazie ad un lavoro minuzioso ed appassionato da parte del team di sviluppo che è riuscito a confezionare un mix perfetto tra azione, fasi stealth e cinematics dal forte taglio cinematografico iconico proprio della saga di Indy. Complice una credibilissima recitazione di Troy Baker, in grado di sostenere un personaggio iconico solitamente interpretato da Harrison Ford in maniera brillante e un’esperienza di gameplay immersiva e coinvolgente, L’Antico Cerchio è sicuramente un titolo imperdibile per i fan di Indy.