Ha attaccato i 5 stelle, Giuseppe Conte e il Partito democratico. Il tema del dibattito solo le comunicazioni della presidente del consiglio in Parlamento in vista del Consiglio europeo, ma nelle sue repliche Giorgia Meloni parla soprattutto di politica interna. La premier tiene soprattutto a difendere e celebrare ancora una volta il modello Albania sui migranti, come già aveva fatto nel comizio di Atreju, ponendolo quasi a battaglia principale del confronto politico di questi giorni. “Tutta questa energia per fare di tutto per bloccare l’accordo con l’Albania? – si chiede la presidente del Consiglio – Forse proprio perché si capisce che il progetto potrebbe avere una efficacia straordinaria, e quindi per quelli che hanno sostenuto che invece noi dobbiamo accogliere tutti il progetto è preoccupante, io la penso così”. Secondo la premier “non c’è nessuna altra iniziativa, italiana ed europea, sulla materia della lotta ai trafficanti che sia così preoccupante per i trafficanti. Tutti capiamo che se i trafficanti non possono mantenere la promessa di portare in Europa, le persone non saranno più disponibili a pagare quei 5, 8 o 9mila euro estorti alle persone disperate, in cambio della promessa di arrivare in Europa. Stroncare una delle più potenti mafie di questo tempo e limitare le morti in mare”. E su questo, giocoforza, insistono le repliche dei leader dell’opposizione. “Io sono stata nei centri in Albania – ribatte la segretaria del Pd Elly Schlein nel suo intervento -, le ho portato le foto se vorrà farle vedere ai colleghi del Consiglio europeo. Sono centri vuoti, avete buttato 800 milioni di euro. Chissà se le porterà queste foto, perché l’unica deterrenza del modello Albania è a prendere lei sul serio”. Poco prima il leader del M5s Giuseppe Conte aveva incalzato la presidente del Consiglio: “La declamata via italiana su immigrazione ci lascia soli come paese di primo approdo. Non sia tignosa come ha detto ad Atreju: prenda gli agenti da centro migranti in Albania e li porti in Italia. Gli italiani chiedono sicurezza“.

L’intervento di Meloni nelle repliche alla discussione generale della Camera si è sviluppato in energiche polemiche con le opposizioni. Un discorso che spinge Schlein a esordire così nel suo intervento: “Signora presidente, scenda dal ring. Questo è un luogo serio. Capisco la sua ricerca ossessiva del nemico per nascondere i vostri fallimenti, ma lei è la presidente di tutti italiani, e se lei avesse messo un euro in più sul Sistema sanitario nazionale, oggi avremmo almeno liste di attesa più corte”.

Meloni al M5s: “Soldi pubblici? Pagavate Grillo”. Conte: “Non si permetta, noi restituiamo parte dello stipendio”
Per la prima volta dopo 5 giorni Meloni dice la sua sulla questione dell’aumento degli stipendi ai ministri non parlamentari per dire che è d’accordo sul ritiro proposto da Guido Crosetto. Ma usa la questione per attaccare il M5s: “Eviterei di farmi dare lezioni particolarmente dai colleghi del Movimento 5 Stelle perché è possibile che questa norma non vada bene ma detto da quelli che hanno speso soldi degli italiani per dare 300mila euro degli italiani a Beppe Grillo anche no”. La frase suscita la reazione dei parlamentari del Movimento e lei insiste: “Sì, sono soldi pubblici quelli che prendono i gruppi parlamentari e i partiti e quindi gli avete dato soldi pubblici”, ha ribadito ancora. Conte ribatte: “Il vostro obiettivo non è combattere le disuguaglianze, ma combattere nel Consiglio dei ministri per ministri e sottosegretari. È una vergogna la proposta di 7mila euro in più al mese. Sono 5 volte lo stipendio di un’insegnante. Ma come vi permettete? E dice a noi che non accetta lezioni dal M5s? Noi da anni restituiamo cento milioni alla collettività, tagliandoci gli stipendi”.

Il leader M5s: “Il suo cuore pure verso banche, Musk, fondi di investimento”
Contro Conte Meloni scaglia anche la questione delle spese militari. “Non sono stata io ad impegnarmi come governo italiano ad arrivare in pochi anni al 2% del Pil per le spese della difesa, è stato un signore che si chiama Giuseppe Conte – dice la premier – Io sono d’accordo ma è bizzarro un cambio competo di posizione, io sostenevo le stesse tesi di oggi anche quando ero all’opposizione”. Accusa rimandata al mittente: “Ci avviciniamo al Consiglio europeo senza una reale spinta per cambiare le cose. Ad Atreju ho letto lo slogan ‘La via italiana’. E qual è? Il vicolo cieco in cui ci avete portati convincendoci di una vittoria militare sulla Russia?”. “Noi non abbiamo proposto una resa per l’Ucraina, – ha proseguito – ma lei ci ha illuso su una svolta negoziale. La verità è che questo baratro della terza guerra mondiale non fa bene all’Ue e nemmeno all’Ucraina, che è stanca di combattere una guerra per procura per la Nato”. “La ‘via italiana’ – ha aggiunto – è quella che rompe il piattume europeo. E voi come la intendete? Un piegarsi alle richieste di Washington e Bruxelles. Questa non è una Commissione europea ma un gabinetto di guerra“. Conte riprende la frase di Meloni ad Atreju, quando ha chiesto al suo partito “cuori puri e passi audaci”. “Ma il cuore puro – riprende il leader M5s – lo ha verso le banche, verso Musk, verso i fondi di investimento ai quali sta offrendo pezzi dei nostri gioielli come Poste ed Eni. Il passo audace lo riserva agli italiani con stipendi indegni o ai pensionati? Il suo cuore puro è servilismo per i potenti. Il passo audace è protervia per chi è in difficoltà”.

Meloni al Pd: “Le macumbe non funzionano, provate con il voodoo”
Al Pd Meloni contesta un atteggiamento di “tanto peggio tanto meglio”. All’ex ministro Peppe Provenzano che in Aula aveva detto “nessuno si è accorto che l’Italia è stata presidente del G7”, la capa del governo risponde: “Nel tentativo spasmodico di attaccare il governo dire una frase del genere è un insulto a sherpa, diplomatici, forze dell’ordine, papa Francesco, i funzionari e tutti quelli che hanno lavorato perché il G7 fosse un orgoglio della nazione mentre voi stavate lì a fare le macumbe sperando che fosse un fallimento, perché come sempre tifate contro la vostra nazione se non siete al potere. Penso che prima o poi dovrete fare un corso di riti voodoo perché le macumbe non stanno funzionando. Questo mi ha molto innervosito perché so quanto hanno lavorato queste persone che lavoravano in passato anche per voi quando avevate la decenza di rispettarle”. Meloni accusa la sinistra di avere “toni molto nervosi”. Provenzano “dice che Ursula von der Leyen, che non ho capito più se è amica o nemica, ha indebolito i commissari: non so cosa intenda ma posso dire quale è l’unico commissario che il gruppo di cui fate parte voi ha tentato di indebolire e si chiama Raffaele Fitto, chiedendo di togliergli la vicepresidenza”. E conclude: “Penso che il vostro problema non sia che von der Leyen ha indebolito i commissari penso che il problema sia che gli elettori con il voto hanno indebolito la sinistra in Europa ma si chiama democrazia”.

Schlein: “Meloni si è chiusa nel Palazzo, gli italiani restano coi loro problemi”
Schlein risponde riprendendo la metafora già utilizzata nel weekend: “C’è il favoloso mondo di Meloni da una parte; dall’altra c’è la realtà, quella fotografata dai numeri. E i numeri non funzionano, sono il clamoroso fallimento del sua propaganda” come sull’Albania appunto, sottolinea, ma anche sanità, fondi del Pnrr finora spesi, una serie di scelte fatte nella legge di bilancio, le politiche industriali. “La verità – ha concluso la leader del Pd – è che lei si è chiusa dal Palazzo e le persone le vede solo dal palco o dal balcone. Non ascolta le persone. Si è rinchiusa nel suo favoloso mondo, ma gli italiani concreti rimangono con i loro problemi, e anche noi staremo lì ad ascoltarli”.

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Meloni esalta il presidente argentino Milei ad Atreju ma poi in Aula dice: “Il suo modello non è replicabile in Italia”

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