Andrea P. è il “cliente ideale” della nuova Forester: lo dice la stessa Subaru, descrivendo l’acquirente tipo della Suv nipponica come un 55enne di cultura medio-alta, tipicamente in coppia ed “equipaggiato” con 2 o più figli adulti, amante della vita all’aria aperta e dello sport. Fin qui, poco da eccepire. Ma “il contesto di mercato è complicato”, come ammette Nicola Torregiani, presidente e ceo della divisione italiana del marchio giapponese: “La volatilità degli indici economici, l’incertezza politica (leggasi ambiguità del green deal, ndr) e la mandria di nuovi brand concorrenti, perlopiù cinesi, pronti a invadere l’Europa, stanno creando più di qualche grattacapo”, anche a chi le auto dovrebbe venderle, in quanto “si fatica a capire dove sia la reale domanda di mercato”.

Già, ma cosa c’entra tutto questo con la nuova Forester? C’entra eccome, perché la vettura, come spiega Torregiani, “fa parte di una strategia di medio/lungo periodo votata alla flessibilità”. Tradotto, significa proporre un’offerta di prodotti eterogenea per un mercato globale altrettanto eterogeneo, in modo da cogliere tutte le derivanti opportunità commerciali che si palesassero. Suona familiare? Probabilmente sì, perché lo avete già sentito dire in casa Toyota, con cui Subaru ha rapporti di cooperazione. In altri termini, non è solo l’auto elettrica che decarbonizzerà l’industria automotive quanto un insieme di soluzioni tecnologiche diverse, ibrido in primis. Anche perché le aziende, oltreché quella ambientale, devono necessariamente soddisfare la sostenibilità del business.

Sicché, se da un lato Subaru ha già stretto accordi con Panasonic per la fornitura di batterie per auto elettriche, dall’altro collabora insieme a Mazda e Toyota per lo sviluppo di una nuova generazione di motori termici che possano funzionare con carburanti sintetici, biocarburanti ed e-fuel a impatto ambientale prossimo allo zero. In questo mare magnum di questioni, la nuova Forester si configura come un “passo intermedio sulla via dell’elettrificazione” dice Torregiani, e più precisamente “è una Mild-Hybrid che in talune circostanze si avvicina al funzionamento di una Full-Hybrid, permettendo la marcia 100% elettrica per brevi tratti”.

Nel passaggio generazionale i tecnici di Subaru hanno insistito sui pilastri concettuali delle loro automobili, ovvero sicurezza, poliedricità di utilizzo e robustezza costruttiva, impegnandosi per migliorare abitabilità interna, comfort acustico e funzionamento del cambio automatico. Il tutto all’insegna dell’evoluzione stilistica più che della rivoluzione: il risultato estetico è gradevole, specie al frontale, dove l’auto sembra pure un po’ strizzare l’occhio ad alcuni modelli Ford, a riprova del fatto che sia stata pensata soprattutto per piacere oltreoceano.

Lunga 467 cm, la Forester conferma i suoi fondamentali: motore boxer, trazione integrale e generosa altezza da terra (pari a 22 cm); un trittico collaudato e buono per districarsi bene pure nel fuoristrada. All’interno permane l’impostazione tradizionale del modello, col nuovo sistema multimediale posizionato a centro plancia: si gestisce tutto attraverso un generoso touch-screen da 11,6”, che consente di impostare pure i programmi di funzionamento della trazione 4×4.

Buona la cura costruttiva, sia per quanto concerne i materiali sia per quanto riguarda gli assemblaggi. Molto generosa la spaziosità interna e comode le sedute, peraltro climatizzate. Il baule – completo di portellone ad apertura motorizzata – ha una volumetria di carico che oscilla fra 508 e 1.731 litri ed è completo di ganci per fissare il carico. In opzione, poi, ci sono diversi accessori per trasportare scì, biciclette o animali.

Veniamo alla meccanica: l’auto è spinta da un 2 litri aspirato da 136 Cv, abbinato a un motore elettrico da 16,7 Cv incorporato all’interno del cambio a variazione continua. Chiaro che, date le potenze in gioco e il peso a vuoto che supera i 17 quintali, la Forester non sia certo una “bruciasemafori”. Tuttavia, ciò non dovrebbe essere un problema per il 55enne di cultura medio-alta, tipicamente in coppia ed “equipaggiato” con 2 o più figli adulti, amante della vita all’aria aperta e dello sport, di cui si faceva menzione sopra.

Anche perché la spinta assicurata dalla meccanica ibrida è comunque corposa e omogenea. Certo è che quando si pesta a fondo sull’acceleratore, per quanto mitigato, emerge il famoso “effetto scooter” tipico delle trasmissione a variazione continua: non piacevolissimo. Meglio non essere troppo irruenti sul gas, quindi, pure per non far salire troppo il consumo (quello medio dichiarato è di 12,3 km/litro).

Veniamo ai prezzi: si parte da poco meno di 42 mila euro dell’allestimento Free per arrivare ai 48.450 dell’allestimento Premium, il più curato, completo di tetto panoramico, sedili di pelle e navigatore. Tuttavia, l’auto è offerta in promozione fino al 31 dicembre con uno sconto di 6.050 euro su tutte le versioni e con 8 anni di garanzia a chilometraggio illimitato. Col nuovo anno, comunque, la promozione dovrebbe essere confermata o ritoccata, in modo da mantenere un listino molto competitivo.

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