Una frase lunga un metro e mezzo, scritta con pennarello rosso su un muro del deposito Amazon di Milano, rievoca la pistola P38, simbolo degli anni di piombo e delle lotte armate: “Amazon impara, la P38 spara”. L’autore della scritta, secondo i carabinieri, è Francesco Savino Memeo, 35 anni, figlio di Giuseppe Memeo, l’ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo. Memeo divenne un’icona della lotta armata, non solo per le sue azioni criminali, come il duplice omicidio e le rapine che gli costarono una condanna a 30 anni, ma anche per la famosa foto scattata da Paolo Pedrizzetti durante la manifestazione del 14 maggio 1977 a Milano, in cui fu immortalato mentre puntava proprio una P38 contro i poliziotti.

Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Informativo del comando provinciale di Milano, sono iniziate il 18 novembre, dopo la segnalazione della scritta da parte di un dipendente Amazon. Sebbene le telecamere non abbiano registrato il momento esatto in cui è stata realizzata, l’analisi delle immagini secondo gli investigatori ha permesso di individuare Memeo, magazziniere di una cooperativa interinale che opera nello stabilimento di via Toffetti, nella zona di Corvetto. I carabinieri hanno perquisito l’abitazione di Memeo e hanno sequestrato il cellulare e gli abiti che avrebbe indossato quel giorno. Memeo ha precedenti per resistenza e nel 2019 era stato segnalato per post sui social in cui offendeva le vittime del terrorismo. Più recentemente, il 25 gennaio, il giovane era stato denunciato insieme ad altri due individui per aver colpito alla mano un carabiniere con l’asta di una bandiera durante una manifestazione non autorizzata pro-Palestina a Milano. A differenza del fratello maggiore Libero, militante nell’area anarchica, Francesco non risulta affiliato a gruppi estremisti.

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