Si commemorano i dieci anni dalla scomparsa del compianto Franco Bomprezzi, deceduto il 18 dicembre 2014. E’ stato un grande giornalista e scrittore, attivista e blogger attento e sensibile in particolare ai temi che riguardano i diritti delle persone con disabilità. Con i suoi articoli ha saputo dare voce ai più fragili. Bomprezzi è stato il pioniere del giornalismo italiano inclusivo, senza pietismi e con altissima qualità di lessico, lucidità di analisi e lungimiranza nella visione di una società accogliente e rispettosa di tutti. Con una disabilità motoria, conviveva con l’osteogenesi imperfetta, si spostava per l’Italia tra convegni, riunioni, eventi, utilizzando una carrozzina. Si è spento un giovedì mattina a Milano dopo alcuni giorni di ricovero all’ospedale Niguarda.
Nato a Firenze il 1 agosto 1952, Bomprezzi divenne caposervizio presso Il Mattino di Padova per diversi anni, fu collaboratore per qualche tempo anche della redazione de Il Resto del Carlino. Poi si trasferì a vivere nel capoluogo lombardo. Ricoprì l’incarico di direttore responsabile di DM il periodico dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm), direttore della rivista Mobilità e fondatore del sito web Superando.it. Tra le varie attività di giornalista, scriveva per il mensile e quotidiano online del terzo settore Vita, ed è stato anche tra i fondatori sul sito del Corriere della Sera del blog collettivo “InVisibili”. Validissimo narratore e autore di libri come “La contea dei ruotanti” (1999), “Io sono così” (2003) e “Handicap Power” (2008). Nel 2005 ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano e nel 2007 è stato nominato Cavaliere della Repubblica dal presidente Giorgio Napolitano. Bomprezzi, tra i vari incarichi ricoperti a livello associativo, è stato il presidente della Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) che gli ha intitolato il proprio Centro antidiscriminazione come riconoscimento per il suo impegno decennale riguardo alle lotte per vedere riconosciuti i diritti di chi vive in condizioni di estrema fragilità. Per onorare il suo impegno professionale è stato anche creato ad hoc un Premio giornalistico nazionale a suo nome.
Contattato da ilfattoquotidiano.it Alberto Fontana, suo amico e leader associativo, lo ricorda cosi: “Franco è stato un punto di riferimento per tutte le persone con disabilità. Era un maestro per tanti di noi perché ci ha insegnato a parlare della disabilità e al tempo stesso era in grado di emozionare chi lo ascoltava senza mai far pesare questo suo essere maestro”. Attraverso la Uildm di cui è anche stato presidente, ha partecipato attivamente al sostegno della ricerca scientifica in cui credeva molto, in particolar modo con Fondazione Telethon, e anche al percorso che ha poi portato alla nascita dei Centri Clinici Nemo. “Milano fu la sua casa nei suoi ultimi giorni di vita”, aggiunge Fontana. “Bomprezzi è sempre stato in prima linea per la difesa dei diritti perché ha vissuto in prima persona quanto le discriminazioni possono condizionare i singoli momenti di vita delle persone con disabilità. Combattere e scardinare queste discriminazioni, alla luce di quanto previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, era uno degli obiettivi del suo lavoro. Per questo”, conclude Fontana, “dopo la sua morte, quando ho assunto il ruolo di presidente di Ledha, ho voluto intitolare a lui il Centro Antidiscriminazione”.
Bomprezzi è stato tra i primi cronisti italiani a trattare di inclusione delle persone con disabilità, pari opportunità, progetti di Vita indipendente, lotta all’eliminazione delle barriere architettoniche e non solo. Considerava le diversità come un arricchimento e opportunità per la società. Stimolava progetti e organizzava iniziative per far conoscere il più possibile la realtà variegata delle disabilità. Gli piaceva molto e metteva in pratica lo slogan “Nulla su di noi, senza di noi”. Mercoledì 18 dicembre alle 14.30 presso la Casa dei Diritti del Comune di Milano, Ledha e Uildm hanno organizzato l’incontro pubblico “Franco Bomprezzi: un pensiero sempre attuale”. Nel corso dell’iniziativa verranno presentati tre progetti finanziati dalla Fondazione Cariplo che hanno come obiettivo conservare e tramandarne il suo preziosissimo contributo a livello di comunicazione e non solo. Ci saranno la serie podcast intitolata “Il Cavaliere a rotelle” scritta dalla giornalista Ilaria Sesana e prodotta da Intrecci Media, il video “Frammenti imperfetti”, realizzato dal regista Enzo Berardi e dallo storico Matteo Schianchi e infine il progetto “Archivio Bomprezzi” che raccoglie buona parte della sua produzione giornalistica e permette di creare quelle “piste narrative” che ancora oggi vengono utilizzate per descrivere e raccontare la disabilità. Il suo giornalismo attento e sensibile ai bisogni e alle necessità delle persone con disabilità resta patrimonio di tutti. Bomprezzi è un modello virtuoso per tutti i giornalisti che si occupano in particolare dei diritti dei più fragili e che col loro mestiere sostengono queste battaglie civili.