Il live dell'artista è perdersi, immaginare e sognare. Ed è anche un po’ liberarsi dalle catene della quotidianità per qualche istante
Sarà la situazione internazionale tesissima a causa delle guerre e dei nuovi (s)quilibri geo-politici o anche della realtà italiana, dilaniata da una situazione politica ed economica sul filo del rasoio con le tensioni sociali in agguato, ma bene ha fatto Gianna Nannini ad aprire il suo tour (ieri tappa sold out al Forum di Milano) con “Ottava Vita”.
Il brano è incluso nel disco “Dispetto”, pubblicato nell’aprile 1995, e stupisce per la sua attualità nel testo crudo e nudo, come solo Gianna Nannini sa fare. “Io razzista, io fascista, stupratore di bambine, spia, tiranno comunista, – sono i versi del brano – dittatore di regime, io ruffiano corruttore, capomafia, spacciatore, grande figlio di puttana. Io bastardo, traditore. Poi una botta in mezzo al petto, una corda che si tende, una voce dal silenzio, una mano che mi prende ritornare ai settecieli a carpire meraviglie bere chiare acque di fonte respirare nuovamente”.
Una vera e propria dichiarazione di intenti – messa in testa al concerto, non a caso – dell’anima inquieta rock dell’artista. La scaletta di 23 brani include non solo i brani dell’ultimo disco “Sei nel l’anima”, ma gli evergreen come, ad esempio, “Radio Baccano”, “Scandalo”, “I maschi”, “America” e “Meravigliosa creatura”. Senza tralasciare naturalmente “Sei nell’anima” entrata nel cuore di milioni di ascoltatori. C’è anche spazio per la cover di “Me and Bobby McGee” di Janis Joplin.
Tra i momenti piu intensi dello show l’esecuzione della toccante e soul “Lento Lontano”. Brano che l’artista ha dedicato al padre: “E non c’è niente di più bello, certe sere. Sentirti ancora qui… Ma c’è solo Dio a portata di mano. Anche se non risponde al telefono. E ci sono io che non so dove andiamo. E mi perdo, e ti perdo, nel lento lontano”.
Assistere ad un concerto di Gianna Nannini è perdersi, immaginare e sognare. Ed è anche un po’ liberarsi dalle catene della quotidianità per qualche istante. Le stesse catene spezzate che sovrastano il grande palco. Un invito ad essere liberi e liberarsi.
La direzione musicale è di Davide Tagliapietra, alle chitarre insieme a Milton McDonald, affiancati da Francis Hylton al basso, Cristiano Rigano alle tastiere, Isabella Casucci con Sofia Gaudenzio ai cori, e uno straordinario Simon Phillips, leggenda dei Toto e The Who, alla batteria. Il tour prosegue il 18 dicembre a Firenze al Nelson Mandela Forum, il 20 dicembre a Eboli al Pala Sele e il 21 dicembre a Roma al Palazzo dello Sport. L’estate 2025 vedrà la rocker calcare i palchi di alcuni dei Festival estivi con il Sei nell’anima – Festival European Leg 2025.