Uno dei migliori portieri nella storia del calcio italiano, ma anche pittore autodidatta e intellettuale. Lorenzo Buffon, vincitore di quattro scudetti col Milan e uno con l’Inter, si è raccontato al Corriere della Seria alla vigilia del suo 95esimo compleanno. Insieme al leggendario Lev Yashin (vincitore del Pallone d’Oro nel 1963), è stato scelto per rappresentare la squadra FIFA All-Star negli anni 60.

Proprio sul portiere russo, l’ex calciatore ha svelato un piccolo aneddoto che lo riguarda: “Yashin, un amico: alla festa d’addio di Zoff mi baciò sulla bocca”. A proposito di grandi portieri, lui è il cugino di secondo grado del nonno di Gianluigi Buffon: “Gigi è un grandissimo, peccato solo non mi citi mai in pubblico”. L’ex portiere della Nazionale ha poi svelato chi fu il suo principale riferimento in azzurro, maglia che ha indossato per 15 volte e 6 delle quali con la fascia da capitano: “Boniperti, mio compagno di stanza. Lorenzi lo aveva soprannominato Marisa, ma aveva un gran rapporto con le donne”.

A livello di club, con l’Inter vinse uno scudetto nel 1963, aprendo di fatto il ciclo della Grande Inter dopo essere stato 10 anni con il Milan: “Fui fatto fuori dai rossoneri e per un anno non potevo giocare a Milano, colpa del ds Viani che non vedeva di buon occhio il mio matrimonio con Edy Campagnoli. Ma io mi sono sempre allenato al massimo”. Infine, Lorenzo Buffon ha svelato le sue sensazioni quando ha visto scendere in campo Daniel Maldini:
”Un’emozione, ero a Udine quando Paolo esordì nel 1985. Cesare era un mio amico e vi racconto un segreto: quando andai all’Inter volevano anche lui. Ma disse di no“.

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