L’ex vicesindaco di Ferrara Nicola “Naomo” Lodi, attuale assessore comunale, è stato condannato in primo grado a due anni e dieci mesi per induzione indebita a dare o promettere utilità. Il processo riguarda la mail, pubblicata dal quotidiano online Estense.com, inviata dal politico leghista a Daniele Bertarelli, presidente della cooperativa Cidas, che aveva appalti con il Comune per oltre un milione e 600mila euro. Nel maggio del 2020 Lodi aveva chiesto a Bertarelli di rimuovere da un incarico un suo dipendente, Daniel Servelli, che aveva criticato l’allora vicesindaco su Facebook: una rimozione “necessaria allo scopo di mantenere sereni rapporti collaborativi con la vostra cooperativa, che vogliamo non vengano meno per colpa di una persona di questo genere”, scriveva. Bertarelli non eseguì quanto richiesto, ma inflisse al lavoratore la sanzione disciplinare minima, il richiamo verbale. Il 14 agosto, poi, in seguito ad altri post critici di Servelli, “Naomo” chiese di “valutare seriamente misure di limitazione di queste azioni”, pena il venir meno del rapporto di fiducia tra ente pubblico e società.
Per il gup Andrea Migliorelli del Tribunale di Ferrara, questo comportamento integra la fattispecie di reato dell’induzione indebita. Al termine del processo in rito abbreviato, il pm Alberto Savino aveva chiesto una condanna a due anni e otto mesi, aumentata di due mesi dal giudice. L’assessore sarà inoltre interdetto dai pubblici uffici per l’intera durata della pena e avrà il divieto di contrattare per la pubblica amministrazione per la durata di un anno. Soprattutto, la condanna – anche se non definitiva – implica da subito la sospensione dalla carica per diciotto mesi in base alla legge Severino. Lodi afferma di non avere intenzione di dimettersi e parla di una “sentenza assurda“: “Ho sempre manifestato fiducia nella magistratura e lo faccio anche oggi. Ma, come dimostrato più volte, il reato non c’è. Prendo atto di questa sentenza e adesso andremo in Appello, per il resto non credo ci sia altro da dire in questo momento”. Il sindaco Alan Fabbri, anche lui leghista, minimizza: “Rimaniamo fiduciosi nell’organo giudicante. Ricordiamo infatti che in Italia, grazie alla nostra Costituzione, ogni persona è considerata non colpevole fino a condanna definitiva in Cassazione”. E conferma: “Nel rispetto della legge Severino e nella piena trasparenza di questa amministrazione, l’assessore sarà sospeso per 18 mesi dalla sua carica politica, a partire da quando questo provvedimento verrà notificato dal prefetto. Si tratta di un atto amministrativo obbligatorio, che non anticipa e non incide minimamente sull’esito dei successivi gradi del giudizio penale”.
Soddisfatta dell’esito giudiziario Anna Ferraresi, ex consigliera leghista nota alle cronache per esser stata “tentata” a suo tempo dal braccio destro di Lodi, Stefano Solaroli, ad accettare un lavoro pur di dimettersi dal consiglio comunale, dove – evidentemente – non era gradita alla linea del Carroccio estense. Fu lei, una volta pubblicata la lettera da Estense.com, a depositare un esposto in merito alla vicenda tramite l’avvocato Fabio Anselmo. “Quando mi sono imbattuta in situazioni che a mio giudizio dovevano essere portate all’attenzione dell’autorità giudiziaria l’ho fatto assumendomene le responsabilità. Così feci con Solaroli e ho fatto con l’ex vicesindaco e oramai ex assessore Nicola Lodi, quando depositai un audio che a mio avviso dimostrava inequivocabilmente gli effetti intimidatori o peggio della lettera-mail del vicesindaco sulla cooperativa Cidas”. Sul caso interviene anche Anselmo, oggi consigliere comunale di opposizione: “Io ho fatto soltanto il mio lavoro di avvocato penalista e soltanto in tale veste non posso che essere soddisfatto”.