Lo scambio di accuse durante l'intervento - e le repliche - della presidente del Consiglio in Senato. Meloni cita il Superbonus e si scatena il caos [Video]
Scintille al Senato quando la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha replicato alla senatrice del M5s, Dolores Bevilacqua, citando il costo del Superbonus e poi rigettando le accuse sull’atteggiamento verso le banche. E’ nato un battibecco che ha coinvolto il resto delle opposizioni per cui più volte è intervenuto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, per riportare ordine e richiamando due volte il pentastellato Ettore Licheri e altri che contestavano anche il tono di voce della premier. Rivolgendosi a Bevilacqua, Meloni ha citato i 30 miliardi che corrispondono “all’intero ammontare della nostra legge di Bilancio, tutto quello che abbiamo potuto mettere su sanità, salari e lavoro”, ha detto, messi a confronto con i 38 miliardi che sono “i soldi che costerà il Superbonus per il solo 2025”. Quindi ha aggiunto: “Non ci venite a spiegare dove avremmo potuto mettere i soldi che voi avete bruciato per far ristrutturare le seconde case a gente che se lo poteva permettere”. A quel punto si è alzata la tensione e la premier si è fermata più volte, tra le voci incalzanti dei parlamentari e gli interventi di La Russa.
Infine sulle banche ha chiarito: “Penso che non si possa accusare di essere servo della lobby delle banche chi ha chiesto 3,6 miliardi per coprire la legge di bilancio, parte del cuneo fiscale”, sottolineando che “i provvedimenti del vostro governo non li ho votati io, stavo all’opposizione”. E ha concluso: “Ricordo, in particolare quando governava il M5s, di aver contestato il modo in cui era stato disegnato un provvedimento, potenza di fuoco di 400 miliardi di euro, messi a disposizione delle banche per concedere prestiti, senza impedire che le banche utilizzassero la garanzia dello Stato per rinegoziare prestiti che avevano giù fornito. Questo penso sia regalare soldi alle banche e sono contenta di guidare un governo che su questo ha corretto la rotta”.