Economia & Lobby

Unicredit si rafforza ancora in Commerzbank, quota al 28%. Berlino: “Mossa scoordinata e ostile”

La quota è composta da una partecipazione diretta del 9,5% e da circa il 18,5% in forma di strumenti finanziari. Il gruppo guidato da Andrea Orcel fa sapere che il procedimento per ottenere l'autorizzazione a salire fino al 29,9% è stato "attivato"

Su Commerzbank, Unicredit non arretra ma rilancia. La partecipazione nella banca tedesca è stata portata al 28%, dal precedente 21% circa. La quota è composta da una partecipazione diretta del 9,5% e da circa il 18,5% in forma di strumenti finanziari. Il gruppo guidato da Andrea Orcel fa sapere che il procedimento per ottenere l’autorizzazione […]

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Su Commerzbank, Unicredit non arretra ma rilancia. La partecipazione nella banca tedesca è stata portata al 28%, dal precedente 21% circa. La quota è composta da una partecipazione diretta del 9,5% e da circa il 18,5% in forma di strumenti finanziari. Il gruppo guidato da Andrea Orcel fa sapere che il procedimento per ottenere l’autorizzazione a salire fino al 29,9% è stato “attivato”.

A ridosso quindi di quel 30% che farebbe scattare l’obbligo di lanciare un’offerta pubblica d’acquisto. Ai valori attuali di borsa, la quota in mano ad Unicredit vale circa 5,2 miliardi di euro. Gli altri grandi azionisti di Commerzbank sono il governo tedesco con il 12% e Blackrock con il 7,2%. Blackrock è anche il primo azionista di Unicredit con il 5,1%.

“L’operazione conferma l’opinione di UniCredit che all’interno di Commerzbank vi sia un valore significativo che deve essere consolidato“, scrive Unicredit nella nota che annuncia l’operazione di rafforzamento. Inoltre “riflette la fiducia nella Germania, nelle sue imprese e nelle sue comunità, nonché l’importanza di un settore bancario forte nel sostenere lo sviluppo economico del Paese”. Orcel si è dato un anno di tempo per decidere se procedere con un tentativo di acquisizione della seconda banca tedesca o se agire diversamente. Sinora il governo e i sindacati tedeschi si sono mostrati ostili ai propositi della banca italiana. Ma ora il governo Scholz è caduto e il 23 febbraio prossimo si terranno nuove elezioni.

Intanto però Berlino definisce la nuova mossa di UniCredit “scoordinata e ostile”. “UniCredit ha intrapreso ancora una volta un’azione non coordinata e non amichevole”, afferma il vice portavoce del governo Wolfgang Buechner, aggiungendo che “gli attacchi non amichevoli e le acquisizioni ostili sono inappropriati nel settore bancario”. “Abbiamo preso nota dell’annuncio ma non commentiamo ulteriormente, se non sottolineando la nostra strategia che continuiamo ad attuare e che stiamo aggiornando”, si limita a dire un portavoce di Commerzbank.

Sull’altro fronte, quello dell’offerta pubblica di scambio lanciata su Banco Bpm, da segnalare una nuova mossa della “preda”. Banco Bpm ha infatti presentato un esposto alla Consob in cui contesta l’offerta di Unicredit e chiede all’authority di valutare se sia stata correttamente lanciata e se ci siano i presupposti perché la stessa sia procedibile o debba essere fermata. Alla base della richiesta ci sarebbe un presunto utilizzo strumentale da parte di Unicredit della normativa sull’Opa, con il lancio di un’offerta a un prezzo basso con il solo intento di imbrigliare il Banco con la passivity rule (ovvero la regola che blocca, salvo autorizzazione dell’assemblea dei soci, azioni della dirigenza di una banca sotto opa mirate a contrastare l’offerta di acquisizione) .