Certo, può risultare imbarazzante al momento clou dover tirare fuori l’iconica pillola blu rischiando di essere riconosciuti come impotenti. Non c’è nulla di male in realtà – una patologia come un’altra – ma il mito della “virilità” resiste e qualcuno lo potrebbe prendere ancora molto sul serio. Ecco allora la soluzione: addio al tradizionale Viagra, che verrà sostituito da un più discreto rettangolino sottile di una sostanza solubile in bocca. Il prodotto e gli effetti sono gli stessi ma la reputazione di maschio latino (e non) è salva. Viatris, società spin-off della casa farmaceutica americana Pfizer e proprietaria del nome e del marchio Viagra, ha già lanciato la versione ODF del Viagra in Canada e ha presentato domanda di registrazione nel Regno Unito per lanciare la nuova forma del farmaco.
Oltre alla questione “reputazionale” il nuovo prodotto potrebbe agevolare coloro che hanno difficoltà ad assumere compresse. “Le compresse non sono sempre tollerate dai pazienti e talvolta anche le loro dimensioni possono scoraggiare l’assunzione”, ha detto al “Telegraph” Thorrun Govind, farmacista ed esperto di salute, aggiungendo: “Alcuni uomini potrebbero ancora trovare imbarazzante l’idea di assumere il Viagra, ma spero che il dibattito sulla salute sessuale sia cambiato da quando il Viagra è stato formulato per la prima volta”. Il Viagra è stato immesso sul mercato per la prima volta negli anni ’90, dopo essere stato inventato dalla Pfizer . Fu sviluppato per la prima volta negli anni ’80 come farmaco per le malattie cardiache, ma i partecipanti alla sperimentazione notarono un insolito effetto collaterale:erezioni frequenti. La disfunzione erettile è comune tra gli uomini, con circa la metà di quelli di età compresa tra 40 e 70 anni che si pensa ne siano affetti . Il Viagra aiuta a curare la condizione, con effetti che durano circa quattro ore.
Gli esperti hanno affermato che la domanda di registrazione del marchio lascia intendere che Viatris vorrebbe rendere disponibile la nuova versione nel Regno Unito entro i prossimi cinque anni. Il Viagra ODF è stato lanciato in Canada a settembre di quest’anno, confezionato in buste di alluminio da 50 mg, a un costo simile al Viagra tradizionale. Nel Regno Unito il Viagra è il farmaco contraffatto più diffuso. Nel 2023 le autorità di regolamentazione del Regno Unito hanno sequestrato false pillole blu per un valore di oltre 6,2 milioni di sterline. Sono state trovate scorte maggiori del farmaco per la disfunzione erettile rispetto alle imitazioni di antidolorifici come la morfina. I funzionari sanitari hanno affermato che dietro le forniture contraffatte ci sono rivenditori online che violano le normative importando da paesi come l’India senza un’adeguata licenza. I dati forniti dall’ente regolatore britannico Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA) mostrano che lo scorso anno sono state confiscate 2,6 milioni di dosi di sildenafil, il nome generico del Viagra.
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La Redazione
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "I redditi delle famiglie italiane diminuiscono sempre più al punto che l'Europa definisce questa situazione 'critica'. Su carovita e perdita del potere d’acquisto non disturbate il governo Meloni: sono troppo impegnati a trovare l'escamotage per aumentare i soldi da dare ai ministri". Lo scrive sui social Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, commentando la notizia che gli aumenti per i ministri e i sottosegretari non eletti in Parlamento diventeranno dei rimborsi.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "Oggi, in Parlamento, è accaduta una cosa gravissima: il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha mentito dicendo che i membri della commissione Via che hanno dato il parere erano quelli nominati dal precedente governo. E’ falso! Nel verbale della commissione si può vedere che hanno partecipato alla votazione i membri nominati dal ministro pochi giorni prima della votazione sul parere. Tra questi c’è il dottor Alfredo Posteraro condannato per abbandono di rifiuti, la candidata sindaca di Perugia Scoccia esperta in design di interni, il consigliere comunale di Fdi Cuccioletta che ha una società che installa ascensori. Questo è un dato di fatto, e non è accettabile che un ministro della Repubblica venga in Aula a negarlo. Le persone della commissione VIA nominate dal ministro hanno avuto pochissimi giorni per analizzare cinquemila elaborati. Chi pensate di prendere in giro?". Così Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce nazionale di Europa Verde, al Question Time rivolto al ministro dell’ambiente Pichetto Fratin.
"Il problema è che il ministero dell’Ambiente è di fatto commissariato dal ministero delle Infrastrutture - aggiunge -. Mentre chiedete sacrifici agli italiani, stanotte avete aumentato di 1,4 miliardi di euro i fondi destinati al Ponte sullo Stretto di Messina. Questa è una vergogna inaudita. Chiedo al ministro di esercitare il suo ruolo e di non farsi commissariare: sia il Ministro dell’Ambiente, non un esecutore delle decisioni di altri. Ricordo che lo stesso ministro Salvini ha pubblicato un video in cui mostra il progetto del ponte su Topolino. Ma non racconta la fine della storia del ponte di Rockerduk: il ponte è progettato male e crolla". "State utilizzando i soldi degli italiani per finanziare un progetto che non è stato validato da nessun organismo dello statale come il Consiglio superiore dei lavori pubblici che è stato esautorato", conclude Bonelli.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "Dicevano che entro domenica notte la finanziaria sarebbe nata. Avranno sbagliato settimana. Non ci sorprenderebbe la necessità di un ritorno in commissione del testo della manovra, un rinvio che non è solo tecnico ma anche politico. Il metodo con cui è stata scritta questa 'finanziaria delle mele marce' è il prodotto del caos, troppi emendamenti non solo non avevano una scheda tecnica, ma neanche coperture. In ogni caso basta aspettare e vedremo". Così Marco Grimaldi, capogruppo di Avs nella commissione Bilancio della Camera .
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "L’indagine conoscitiva che le commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera hanno avviato sul nucleare doveva concludersi adesso, ma invece è stata prolungata al 31 marzo 2025. Al di là di una evidente mancanza di linea sulla materia all’interno della maggioranza, di cui possiamo solamente prendere atto, il governo non si azzardi a toccare il quadro giuridico sul nucleare prima di quella data. Come M5S abbiamo chiesto che il tanto annunciato decreto sul nucleare, che Pichetto Fratin vuole portare nel primo o nel secondo Consiglio dei ministri del 2025, debba necessariamente aspettare la fine dell’indagine conoscitiva. Checché ne dica Antoniozzi, noi abbiamo le idee molto chiare e su questo continueremo a tenere la barra dritta". Così in una nota i deputati del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - “Il ministro Schillaci non è presente in Aula, ma quando abbiamo letto la notizia non credevamo ai nostri occhi. Dopo anni di frasi assurde, gesti irresponsabili, convegni con No-Vax in Senato e negazionismo della peggior specie, ecco la ciliegina: via le multe a chi non si è vaccinato. Un’alluvione ti porta via la casa o l’azienda su cui hai investito tutta la vita? Il Governo non ti dà un euro. Sei un medico o un infermiere? Non ci interessi. Non paghi le tasse o le multe, violi la legge, metti in pericolo la salute del prossimo? Il Governo ti premia con un bel condono. La sanità va in pezzi e voi stanziate 150 milioni per lisciare il pelo ai novax. Con quei soldi potevamo rifinanziare il fondo per i disturbi alimentari che avete cancellato, aumentare i soldi per medici e infermieri, fare assunzioni, abbattere le liste di attesa, istituire lo psicologo di base. Con questa norma il Governo perde credibilità nei confronti dei cittadini, di chi ha rispettato le regole, di chi ha perso i propri cari a causa del Covid”. Lo ha detto Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali della Camera, replicando al governo sulla questione del condono delle multe ai no vax.
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "Ero certa dell'attenzione del sindaco Gualtieri e lo ringrazio. Spero ci sia la stessa attenzione da parte del Cda Rai" in vista di Sanremo: "Si adoperi per fare bene il suo mestiere". Silvia Costa, ex europarlamentare Pd, è stata tra le prime a sollevare perplessità sulla scelta di ospitare sul palco del concerto di Capodanno a Roma, il cantante e influencer Tony Effe, per i suoi testi giudicati "violenti e sessisti". Ieri il ripensamento dell'amministrazione capitolina sulla presenza al Circo Massimo del trapper, che è confermato invece tra i cantanti in gara a Sanremo. E per Costa - alle cui critiche si sono uniti altri esponenti Pd ma anche di centrodestra - "il tema resta anche per il servizio pubblico televisivo", spiega all'Adnkronos.
Costa, è soddisfatta della decisione del sindaco Gualtieri? "Avevo scritto una lettera al sindaco ed ero certa della sua attenzione. Conosco Gualtieri, l'ho votato e sono molto contenta di quanto sta facendo. Ero sicura della sua sensibilità e che avrebbe approfondito la questione".
Ma non rischia di apparire come una censura? "Nessuna censura. Per un'amministrazione non si tratta di censura, ma di selezione sulla qualità e sui contenuti. Questo artista, non è l'unico e non è il solo, ha dei testi discutibilissimi, che si configurano come un'istigazione alla violenza sulle donne, all'uso di droghe e armi. E' popolare tra i giovanissimi ma un'amministrazione pubblica non è un impresario privato che segue i like. Sarebbe stato un po' in contraddizione con il grande impegno dell'amministrazione capitolina sulla prevenzione, la sicurezza, il rispetto. E poi subito dopo l'apertura del Giubileo... Non ne faccio una questione religiosa, ma di cooperare per una città più attenta alla dignità della persona".
Effe sarà tra i protagonisti di Sanremo. Che ne pensa? "Il tema resta e resta anche per il servizio pubblico televisivo. Vedo che il Codacons ha diffidato la Rai dall'ospitare testi dai contenuti violenti e sessisti. Spero che dal Cda Rai ci sia attenzione a questo. Si adoperi per fare bene il proprio mestiere". La politica dovrebbe muoversi per sollecitare la Rai? "Ho visto che si è già espresso liberamente un fronte tra le donne. Chi lo ritiene, si faccia sentire".
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - Migliorano i tempi di attesa per il rilascio e il rinnovo dei passaporti migliorano, ma non abbastanza nelle grandi città. E' quanto emerge da un'inchiesta di Altroconsumo su un campione di 20 città.
Nella maggior parte dei centri urbani (14 su 20) l’appuntamento in questura è disponibile dopo uno o due giorni o al massimo una settimana (Bari e Bolzano). "Un segnale importante che va nella direzione di una normalizzazione del servizio tanto più se consideriamo che in molte città solo sei mesi fa si aspettavano mesi per avere l’appuntamento, parliamo di Pordenone, Bologna e Cagliari", si rileva. Invece nella città friulana si è passati da un’attesa di più di 8 mesi registrata nell’aprile scorso, ai 2 giorni del 12 novembre. I bolognesi hanno trovato l’appuntamento per il giorno dopo, mentre sei mesi fa dovevano aspettare più di due mesi. Lo stesso vale per Cagliari dove nell’aprile scorso si aspettavano 4 mesi circa e ora si può andare in questura il giorno dopo.
La fotografia Altroconsumo mostra, però, che nelle città più grandi restano tempi di attesa troppo lunghi per un documento così importante: a Bergamo, Milano, Trento. Torino, Genova e Napoli tra questure e commissariati l'attesa si dilata da un mese fino a quasi 6 mesi. Ci sono casi di miglioramento ma l'attesa resta comunque lunga: come a Napoli passata da quasi tre mesi a poco più di un mese o Genova che è uscita dal profondo rosso di aprile quando la piattaforma non dava appuntamenti disponibili attestandosi a quasi due mesi di attesa. A consentire l'accelerazione, l’agenda prioritaria e la possibilità di fare il passaporto anche negli uffici postali.
"Le nuove misure introdotte da luglio per il rilascio dei passaporti negli uffici postali hanno in parte risolto la situazione per i cittadini, ma non per tutti visto che restano criticità in molte grandi città e c’è anche il nodo dei costi per il rilascio. La via del rilascio del passaporto negli uffici postali ha avuto benefici sui tempi ma purtroppo ha comportato anche una crescita dei costi sostenuti dai cittadini italiani, che sono già tra i più alti d’Europa: il costo complessivo per il rilascio del passaporto aumenta, infatti, di altri 14,20 euro, arrivando a ben 130,20 euro", afferma Federico Cavallo, responsabile Relazioni esterne Altroconsumo.
"Lo Stato non dovrebbe scaricare sui cittadini i costi originati dalle proprie inefficienze: andrebbero per esempio anche valutate altre soluzioni come rendere i Comuni punti di accesso per fare il passaporto, cosa che accade già in altri Paesi europei", sottolinea. E, incalza, "resta ancora il problema di dover recuperare per forza recuperare i bollettini in Posta per pagare il contributo spese; assurdo che non si possa avere una completa digitalizzazione dei pagamenti, come peraltro previsto dal Codice della pubblica amministrazione".
Infine, conclude Cavallo, "ricordiamo che i lunghi tempi di attesa non sono solo quelli per ottenere l'appuntamento, ma anche quelli per ricevere materialmente il passaporto: anche su questo continueremo a monitorare la situazione, chiedendo soluzioni e tempi certi da parte di chi ha la responsabilità di garantirle di fronte ai cittadini".
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