“L’avviso di arresto e l’interrogatorio preventivo previsti dalla legge Nordio sono una assurda follia, l’avevamo previsto ampiamente, lo abbiamo denunciato in un question time che ha ricevuto la solita risposta saccente e impreparata del ministro Nordio ed ecco che i fatti di cronaca ce ne stanno dando la triste conferma“, denunciano i parlamentari pentastellati nelle Commissioni Giustizia, Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato. “Questa norma”, aggiungono, “è la definitiva umiliazione dei diritti delle vittime dei reati, espone le stesse vittime, chi testimonia e chi denuncia a ritorsioni e minacce, e ovviamente è un portone spalancato per chi vuole darsi alla fuga”.
Sulla vicenda del presunto trafficante dastosi alla macchia interviene anche il leader pentastellato Giuseppe Conte. “Questa è una delle storie che arrivano dall’Italia dopo il capolavoro della riforma Nordio, che in molti casi prevede l’avviso per l’interrogatorio prima dell’arresto e permette di farla franca: qualcuno scappa prima dell’arresto, altri minacciano i testimoni, in alcuni casi ci sono tentativi di inquinare le prove per mandare all’aria anni di indagini. “Io voglio combattere la mafia!” ha urlato una spiritata Meloni qualche giorno fa, ad Atreju. Poi nella realtà spacciatori e criminali li fanno scappare, aumentando l’insicurezza dei cittadini perbene. Ma smettetela di prendere in giro i cittadini onesti!”, incalza.