Cronaca

Davide Benetti morto, l’insegnante era rimasto ferito nel crollo di un balcone durante una gita

L'insegnante dopo il crollo di un balcone e la caduta di 5 metri era rimasto grevemente ferito

Davide Benetti, l’insegnante di 43 anni che era stato coinvolto nel crollo di un balcone settecentesco a Villa Rivano Faroldi, a Ro, è morto mercoledì 18 dicembre. L’incidente era avvenuto durante una gita scolastica: Benetti era caduto per circa cinque metri, riportando diverse fratture insieme alla guida turistica. Nei giorni successivi, il professore aveva sofferto […]

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Davide Benetti, l’insegnante di 43 anni che era stato coinvolto nel crollo di un balcone settecentesco a Villa Rivano Faroldi, a Ro, è morto mercoledì 18 dicembre. L’incidente era avvenuto durante una gita scolastica: Benetti era caduto per circa cinque metri, riportando diverse fratture insieme alla guida turistica. Nei giorni successivi, il professore aveva sofferto di febbre alta, e le sue condizioni si erano aggravate fino al decesso.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha espresso il suo profondo cordoglio e vicinanza ai familiari, ai colleghi e agli studenti di Benetti, definendo l’incidente come una tragedia che ha colpito l’intera comunità educativa. “Desidero esprimere il mio profondo cordoglio e la mia commossa vicinanza ai familiari, ai colleghi e agli studenti di Davide Benetti, insegnante deceduto in seguito all’incidente occorso durante una gita scolastica a Ro Ferrarese”, ha scritto su X.

Anche la Federazione Gilda Unams ha commentato la tragica morte, mettendo in luce la questione della sicurezza e delle condizioni di lavoro degli insegnanti. “La morte di Davide Benetti, giovane collega, deceduto a seguito del crollo di un balcone settecentesco a Ferrara durante un viaggio di istruzione, pone l’attenzione sulle tante morti sul lavoro che continuano a ripetersi quotidianamente”, ha dichiarato Vito Carlo Castellana, coordinatore nazionale della Gilda. Castellana ha inoltre sottolineato come le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione, che non sono retribuiti e sono frutto di puro volontariato, espongano gli insegnanti a enormi responsabilità e rischi, chiedendo una riflessione su questi temi.