Ha ucciso la moglie, poi ha tentato il suicidio tagliandosi le vene con la stessa arma con la quale aveva commesso l’omicidio. Un altro caso di femminicidio ha scosso nella prima mattinata, intorno alle 7, la piccola frazione di Ripaberarda, nel comune di Castignano, in provincia di Ascoli Piceno. Dalle prime ricostruzioni, l’uomo, che al momento si trova ricoverato in ospedale per curare le ferite che si è procurato, si è avventato sulla moglie per motivi che gli investigatori devono ancora accertare e ha iniziato a colpirla con la lama. Al momento dell’omicidio in casa erano presenti anche i figli della coppia di 8 e 10 anni che non avrebbero assistito alla morte della madre. La vittima è Emanuela Massicci, 45 anni, maestra di professione, Massimo Malavolta, operaio, è stato arrestato.
Le cause della morte e l’origine delle lesioni verranno quindi accertate dall’autopsia. Il cadavere della donna è stato trovato intorno alle 5.30 del mattino e i carabinieri di Ascoli che indagano, coordinati dalla locale Procura, stanno cercando di ricostruire dinamica e movente dei fatti. Da una prima ricostruzione, sembrava che l’uomo l’avesse uccisa con un coltello, lo stesso con il quale, subito dopo, si era procurato delle ferite ai polsi, perdendo anche diverso sangue, e tentando così il suicidio. Ma potrebbe averle uccisa anche a mani nude. La donna presentava, infatti, numerose tumefazioni al volto e in varie parti del corpo, ma non lesioni vitali da colpi di coltello. Al momento dell’accaduto, in casa c’erano anche i loro due bambini, di 8 e 10 anni, ora affidati ai nonni materni che vivono nello stesso stabile. I nonni, genitori della vittima, sono piuttosto conosciuti in zona in quanto gestori dell’Osteria del Pelo.
È stato Malavolta ad avvisare i famigliari dopo aver ucciso la donna, i quali hanno chiamato il 112. L’uomo ha chiamato suo padre dicendo che la moglie non stava bene e non respirava. Il padre allarmato ha chiamato il 112 i cui operatori hanno attivato subito i soccorsi. Ad aprire la porta agli operatori sanitari del 118 e ai vigili del fuoco sono stati i figli minorenni della coppia. Messi in sicurezza i due ragazzini i vigili del fuoco hanno dovuto forzare la porta della camera da letto, chiusa dall’interno, dove hanno trovato l’uomo seduto sul letto, insanguinato e con un coltello in pugno, e la moglie, Emanuela Massicci, stesa e immobile.
Secondo quanto si apprende non vi era mai stata nessuna denuncia da parte della donna nei confronti del marito; né alcuna segnalazione o intervento da parte delle Forze di Polizia per liti in famiglia. L’uomo però era stato sottoposto, nel giugno 2015 alla misura cautelare degli arresti domiciliari per lesioni aggravate e atti persecutori nei confronti di un’altra donna. Nel gennaio 2016, mentre si trovava ancora agli arresti domiciliari, era stato condannato dal Tribunale di Ascoli Piceno a 2 anni di reclusione. La sentenza era stata poi riformata dalla Corte di Appello di Ancona che aveva emesso una condanna per molestia di 6 mesi e 20 giorni di reclusione con pena sospesa; condanna diventata definitiva nel giugno 2018.
“Una notizia che ci ha sconvolti tutti – commenta il sindaco di Castignano Fabio Polini – Non avevamo notizia di problemi particolari all’interno del nucleo familiare, non riesco a capire cosa abbia potuto scatenare la lite e l’omicidio. So che lui lavora in un’azienda della zona industriale di Ascoli, lei ha fatto qualche supplenza da maestra ma non aveva una cattedra”. Castignano è un paese sulle colline lungo la Valle del Tronto. La notizia ha fortemente turbato il clima natalizio. “Siamo in 2.500 ed è stato un attimo che tutto il comune venisse a conoscenza della tragedia appena avvenuta. Il pensiero mio e di tutti va ai due bambini, vittime inconsapevoli anche loro di questa tragedia enorme: il Comune di Castignano farà tutto quanto di propria competenza per stare vicini a loro”.