“Voglio che sappiate che condividiamo la stessa lotta”: così Gisèle Pelicot dopo la sentenza che ha condannato l’ex marito – per lui 20 anni di carcere – e altri 50 uomini per gli stupri e le violenze inflitte alla donna negli anni. Da molti le pene sono state considerate troppo lievi, a partire da diversi movimenti femministi che hanno protestato fuori dal tribunale. La stessa famiglia della donna ha manifestato un sentimento di delusione. Un membro della famiglia, parlando a nome dei tre figli di Gisèle – David, Caroline e Florian – ha affermato che i ragazzi erano “delusi” dalla sentenza pronunciata dai giudici rispetto alla gravità dei crimini commessi. Nonostante ciò, Pelicot ha affermato di “rispettare” il verdetto emesso dai giudici. Fuori dal Palazzo di Giustizia di Avignone, con fermezza, ha dichiarato: “La rispetto”, mostrando una grande compostezza anche di fronte alle critiche. Gisèle Pelicot ha voluto poi estendere la sua riflessione alla collettività delle vittime. Ha affermato: “Penso anche a tutte le famiglie colpite da questa tragedia. Penso anche alle vittime non riconosciute, le cui storie rimangono spesso nell’ombra”. Un appello a non dimenticare le sofferenze di chi non ha avuto la possibilità di vedere i propri abusi riconosciuti o non ne ha la forza.

La donna ha spiegato che la sua decisione di affrontare una processo a porte aperte, diventando un punto di riferimento per le battaglie femministe, era motivata dalla volontà di permettere alla società di assistere e comprendere i dibattiti che si svolgevano durante il processo. “Quando ho aperto le porte di questo processo il 2 settembre – ha ricordato – volevo che la società fosse in grado di cogliere i dibattiti che si sono svolti. Non ho mai rimpianto quella decisione.”, ha sottolineato, ricordando l’importanza di una discussione pubblica su temi così delicati. Infine, ha espresso fiducia nel futuro, affermando di avere speranza in una società più giusta e rispettosa: “Ora ho fiducia nella nostra capacità collettiva di cogliere un futuro in cui tutti, donne e uomini, possano vivere in armonia, con rispetto e comprensione reciproci”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Zelensky a Bruxelles: “No a un conflitto congelato, serve pace duratura”. Sicurezza? “Garanzie Ue non bastano, serve la Nato”

next
Articolo Successivo

Jenin, Mohammad e la generazione persa: il video del reportage dalla Cisgiordania

next