Fatti a motore

Mercato auto UE, vendite in calo dell’1,9% a novembre. Male elettriche e ibride plug-in

Il buon andamento del primo semestre ha compensato i cali degli ultimi mesi, ma la stabilità nasconde il rischio di stagnazione. L'elettrone non convince

Le immatricolazioni di auto nell’Unione Europea sono diminuite dell’1,9% a novembre, dato che porta il consolidato da inizio anno ad un +0,4%. Una situazione di sostanziale stabilità (tendente alla stagnazione), soprattutto perché il buon andamento del primo semestre ha compensato i cali degli ultimi mesi. A novembre, solo la Spagna tra i quattro grandi mercati […]

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Le immatricolazioni di auto nell’Unione Europea sono diminuite dell’1,9% a novembre, dato che porta il consolidato da inizio anno ad un +0,4%. Una situazione di sostanziale stabilità (tendente alla stagnazione), soprattutto perché il buon andamento del primo semestre ha compensato i cali degli ultimi mesi.

A novembre, solo la Spagna tra i quattro grandi mercati continentali ha registrato una crescita: +6,4%, che diventa +5,1% se si considera il periodo gennaio-novembre. La Francia ha perso il 12,7% (-3,7% negli undici mesi), l’Italia il 10,8% (-0,2%) e la Germania lo 0,5% (-0,4%).

Per quanto riguarda le alimentazioni, a novembre sono diminuite sia le vendite che le quote di vetture a benzina e diesel, rispettivamente del 7,8 e del 15,3%. Con fette di mercato del 30,6 e 10,6 per cento.

Ottime notizie per le auto ibride non ricaricabili: le loro immatricolazioni sono aumentate del 18,5% a novembre e la loro quota di mercato è salita al 33,2%, rispetto al 27,5% del novembre 2023, superando le immatricolazioni di auto a benzina per il terzo mese consecutivo.

La nota dolente riguarda invece tutto ciò che si ricarica alla spina. In primis le auto elettriche, che il mese scorso hanno perso il 9,5% delle vendite in Europa rispetto allo stesso mese del 2023, portando il cumulato da inizio anno a -5,4%, con una quota di mercato del 13,4%. Non se la passano bene neanche le ibride plug-in, in calo dell’8,8% a novembre e dell’8% da inizio anno. Non un buon biglietto da visita in vista del 2025, anno in cui scatteranno norme anti emissioni più severe e relative multe da parte di Bruxelles.