L'uomo che aveva trafugato la lista di clienti Hsbc con conti in Svizzera. Era stato in carcere a San Vittore per una decina di giorni e poi posto ai domiciliari dal giudice Ilaria De Magistris.
È ritornato libero due giorni fa, dopo essere stato arrestato a Milano lo scorso 7 dicembre in esecuzione di un mandato d’arresto internazionale emesso dalle autorità svizzere, Hervè Falciani, l’ex informatico italofrancese della filiale di Ginevra della banca britannica Hsbc, da cui aveva sottratto i dati di 130mila correntisti consegnandoli alle procure di mezza Europa. […]
È ritornato libero due giorni fa, dopo essere stato arrestato a Milano lo scorso 7 dicembre in esecuzione di un mandato d’arresto internazionale emesso dalle autorità svizzere, Hervè Falciani, l’ex informatico italofrancese della filiale di Ginevra della banca britannica Hsbc, da cui aveva sottratto i dati di 130mila correntisti consegnandoli alle procure di mezza Europa. Due giorni fa, nel pomeriggio, la quinta Corte d’appello ha firmato il provvedimento con cui ha recepito una nota del ministero della Giustizia che ha disposto di non mantenere alcuna misura cautelare nei suoi confronti. Falciani era stato in carcere a San Vittore per una decina di giorni e poi posto ai domiciliari dal giudice Ilaria De Magistris.
L’altro ieri è però intervenuta la nota di via Arenula. Come riporta il quotidiano La Stampa nella nota di via Arenula si fa riferimento alla sua nazionalità, oltre che francese, anche italiana e in base alla quale, “ai sensi della Convenzione europea, l’Italia ha facoltà di rifiutare l’estradizione dei cittadini”. Falciani era stato arrestato in Spagna, nel 2018, e poi liberato. L’estradizione era stata rifiutata.
Nel novembre 2015, dopo lo scandalo Swissleaks, Falciani è stato condannato a cinque anni dal Tribunale penale federale di Bellinzona per l’accusa di spionaggio economico. Secondo alcuni, tra cui la ex collega e amante libanese Giorgina Mikhael, l’informatico italofrancese avrebbe voluto vendere quei dati ai servizi segreti stranieri. Di certo quelle informazioni preziose sono entrate in possesso degli investigatori francesi prima, italiani poi e infine a molte altre autorità europee, contribuendo a scalfire il segreto bancario svizzero. In Italia a ottenere la “lista Falciani” era stata la Procura di Torino, seguita poi da quella di Milano e Roma, anche se le indagini della Guardia di finanza non hanno portato a molte condanne