Giustizia & Impunità

La legge Nordio e la limitazione delle intercettazioni faranno danni enormi: per fortuna non sono più in servizio

I media raccontano di un presunto trafficante di droga che, ricevuto l’avviso d’essere sottoposto ad interrogatorio preventivo in ambito cautelare, si sarebbe eclissato dandosi alla fuga. Invece un gruppo di imprenditori, avvisati del prossimo interrogatorio, si sarebbero accordati per discolparsi e nello stesso tempo indicare un “uomo di cartone” attribuendogli responsabilità penali. Per fortuna erano sottoposti ad intercettazione e quindi il progetto di “fregare” la giustizia è naufragato.

Non vi è alcun dubbio che i fatti di specie certificano una giustizia ingiusta. La norma in questione è la legge nr 114 del 9 agosto 2024, meglio conosciuta come “Legge Nordio”, ovvero il contraddittorio anticipato in ambito cautelare. In buona sostanza è la legge che è stata applicata nei confronti del presunto narcos e agli imprenditori. Mi viene il dubbio: non è che visto il periodo dell’approvazione della legge nr 114, il fattore estivo o il solleone abbiano avuto un ruolo negativo nel partorire questa obbrobriosa legge? Da ex ufficiale di polizia giudiziaria, non la capisco: pazienza, avrò dei limiti.

Vorrei citare un episodio che seppure datato fa emergere lapalissianamente quale sarebbe stata la conclusione se la legge in narrativa fosse stata in vigore in quei tempi. Ero in servizio alla Squadra mobile e ricevo una telefonata dei colleghi, che mi avvisano dicendo: “Vai in casa del tizio e lo accompagni in ufficio. Il magistrato sta emettendo il mandato di cattura e siccome c’è il rischio che potrebbe venirne a conoscenza, fermalo”. Il soggetto lo conoscevo bene, peraltro mio coetaneo e concittadino. Vado a casa sua e appena mi vede con un sorriso smagliante m’invita a salire in casa. Abitava al primo piano in una palazzina di due. Quel giorno non mi piacque il suo sorriso, mi insospettì; tanto che invece di salire mi recai nel retro della palazzina, dopo aver allertato i colleghi. Svoltando l’angolo vidi l’uomo che correva a più non posso, tentando di salire su un treno merci appena partito dalla stazione. Dopo il vano tentativo di salire, inizia a correre tra i binari. Lo raggiunsi dopo circa 500 mt di corsa. Da vero mafioso, mi chiede scusa per il suo comportamento, e mi prega di condurlo a casa per consentirgli di preparare l’occorrente per la detenzione. Aveva immaginato che sarebbe stato arrestato.

Quell’uomo è deceduto e quindi non mi pare il caso di fare il nome, dico soltanto che qualche anno prima della sua morte era stato scelto quale successore di Salvatore Riina. Ma i carabinieri con una brillante operazione – avevano piazzato la cimice nel locale – interruppero anzitempo la nomina. Io voglio sperare che per quanto riguarda il mondo mafioso questa legge di Nordio non venga applicata, altrimenti davvero c’è da preoccuparsi. Ma se così non fosse, i mafiosi o i sodali esterni non credo che si presenteranno negli uffici di polizia una volta avvisati.

Ministro Nordio, sono ampiamente felice, causa i capelli canuti, di non essere più in servizio, altrimenti sarei costretto ad ingurgitare litri e litri di Maalox, non solo per la sua legge, ma anche per i danni che farà la limitazione temporale delle intercettazioni. Concludo dicendo che capisco l’ex ministra Cartabia e il ministro Nordio: non occorre essere scienziati per non capire il fine.