Sergio Costanzo, consigliere comunale di Forza Italia a Catanzaro, è stato arrestato insieme ad altre sette persone nell’ambito di un’indagine su un presunto “sistema parallelo” di assegnazione delle case popolari in città. Per due indagati il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere, per gli altri sei gli arresti domiciliari. La Procura del capoluogo calabrese ipotizza l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata a commettere una lunga serie di reati: falso, corruzione, concussione e omissione di atti d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, tentato peculato, tentata truffa aggravata. Secondo l’accusa, gli alloggi venivano attribuiti dietro pagamento di tangenti, a volte offerte dagli assegnatari, più spesso pretese dai pubblici ufficiali: tra gli arrestati anche un dirigente dell’Aterp, l’azienda regionale di edilizia residenziale pubblica (la cui sede è stata perquisita) e un comandante della Polizia municipale.

In un comunicato degli inquirenti si legge che “il modus operandi da parte dei componenti dell’organizzazione (…) consisteva nella sistematica violazione della legge al fine di aggirare la procedura ordinaria di assegnazione degli immobili, che non spetta all’Aterp ma al Comune in base a una graduatoria pubblica”. In questo modo, ha spiegato in conferenza stampa il procuratore reggente Vincenzo Capomolla, “un settore che dovrebbe rispondere al bisogno fondamentale della casa per le categorie più bisognose veniva gestito in un modo privatistico”. In particolare consigliere Costanzo, “seppur privo di ruoli o incarichi in seno all’Aterp, in virtù di consolidate amicizie con i funzionari dell’ente, fungeva da raccordo tra cittadini che miravano ad ottenere o mantenere posizioni alloggiative, in violazione della legge, e i dipendenti dell’Azienda territoriale”.

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