Euro più, euro meno, ogni bob costerà all’incirca 55mila euro, più di un’auto medica e circa la metà di un’ambulanza. L’acquisto dei bolidi da far scivolare sul ghiaccio, per uno sport che in Italia conta una ventina di praticanti, è stato formalizzato in una gara d’appalto bandita da Simico, la società governativa che si occupa delle infrastrutture per le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026. La spesa sfiora il mezzo milione di euro e sarà affrontata per consentire l’omologazione della pista prevista per ottobre del prossimo anno, con il decisivo appuntamento della pre-omologazione fissato per metà marzo. Visto che la “Eugenio Monti” sarà completamente nuova, prima dell’evento sportivo che si terrà nel febbraio 2026 serve una verifica della sua funzionalità. I test richiederanno l’impiego di bob ed è per questo che Simico ha deciso di comperarne addirittura 9, tre per ogni categoria di gara.

La determina firmata dall’amministratore delegato di Simico, Fabio Saldini, prevede un esborso non indifferente, che costituisce uno dei mille rivoli destinati ad ingoiare soldi pubblici e che anticipano l’impegno economico di una gestione della struttura che si annuncia molto onerosa. Il documento che avvia la gara per un importo sopra soglia comunitaria invita a presentare le offerte entro il 30 dicembre e prevede un periodo di 240 giorni (otto mesi) per la consegna dei bob. All’incirca si va al prossimo settembre, ammesso che la pre-omologazione convinca gli uomini del Cio e delle Federazioni degli sport di scivolamento che il 18 dicembre hanno fatto visita al cantiere, annunciando che la decisione finale sull’esito dei lavori sarà presa soltanto tra un mese. Al momento lo stato di avanzamento è al 67 per cento dell’intervento necessario per preparare la pista ai fini della sola pre-omologazione di marzo. L’Impresa Pizzarotti, che a fine gennaio 2024 ha vinto un appalto da 81 milioni di euro, è quindi a due terzi dell’impegno, mentre mancano poco meno di tre mesi alla scadenza.

Motivando l’acquisto dei bob, il commissario Saldini ricorda solo la scadenza di ottobre. Responsabile Unico del Progetto è l’ingegnere Maria Lucia Ageno Samorani. La spesa complessiva prevista è di 492mila euro, con un importo base di 410mila euro, a cui va aggiunta l’Iva al 22 per cento. La fornitura prevede “tre monobob, tre bob a due persone e tre bob a quattro persone, comprensivi delle relative serie di lamine funzionali da aggiudicare con il criterio del minor prezzo”. L’assegnazione sarà fatta anche in presenza di una sola offerta, ma Simico si riserva di sospendere, annullare o revocare, in tutto o in parte, la procedura di gara, e in ogni caso “l’aggiudicazione resta subordinata al concretizzarsi di tutti i presupposti di qualsivoglia natura”.

Chi pagherà i bob? Essi non rientrano nell’importo dell’appalto vinto da Pizzarotti, ma nel contenitore economico-progettuale di Simico che porta a circa 118,5 milioni di euro il costo complessivo (con l’Iva si sfiorano i 150 milioni di euro). Di sicuro i bob non saranno pagati da Fondazione Milano Cortina, che si occupa della complessa organizzazione delle gare olimpiche, delle sponsorizzazioni, dei diritti televisivi e della vendita dei biglietti. La determina tira invece in ballo la Regione Veneto. Il commissario Saldini nelle premesse economiche spiega di aver scritto ad ottobre al governatore Luca Zaia, ottenendo pochi giorni dopo una risposta della giunta regionale che si era impegnata “a contribuire al finanziamento della valorizzazione e della gestione delle opere sportive site nel Comune di Cortina d’Ampezzo, connesse ai Giochi, tenendo presente che è prevista la pre-omologazione delle stesse nell’anno 2025”. La Regione ha infatti stanziato nella manovra di bilancio 2025-2027, “una posta per ‘contributi agli investimenti’ per 500mila euro (per ciascuna annualità 2025, 2026 e 2027) e una posta per ‘trasferimenti di spesa corrente’ per 500mila euro (anch’essi per ciascuna annualità 2025, 2026 e 2027)”. Siccome la determina spiega che l’acquisto “trova copertura a valere sulle risorse finanziarie come indicate nelle premesse”, è probabile che si attinga anche ai fondi regionali.

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