Il Garante per la protezione dei dati personali ha multato OpenAI, società madre di ChatGPT. Le sanzioni comminate ammontano nel complesso a 15 milioni di euro. “Il provvedimento, scrive l’Autorità Garante, che accerta le violazioni a suo tempo contestate alla società californiana, arriva all’esito di un’istruttoria avviata nel marzo del 2023 e dopo che l’EDPB (Comitato europeo per la protezione dei dati) ha pubblicato il parere con il quale identifica un approccio comune ad alcune delle più rilevanti questioni relative al trattamento dei dati personali nel contesto della progettazione, sviluppo e distribuzione di servizi basati sull’intelligenza artificiale“.

Secondo il Garante la società statunitense, che ha creato e gestisce il chatbot di intelligenza artificiale generativa, oltre a non aver notificato all’Autorità la violazione dei dati subita nel marzo 2023, ha utilizzato i dati personali degli utenti per addestrare ChatGPT senza aver prima individuato un’adeguata base giuridica e ha violato il principio di trasparenza e i relativi obblighi informativi nei confronti degli utenti. Per di più, OpenAI non ha previsto meccanismi per la verifica dell’età, con il conseguente rischio di esporre i minori di 13 anni a risposte inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Primo ricatto di Trump all’Europa: “Comprate più gas e petrolio americano o vi colpiremo con i dazi”. Ue: “Pronti a discutere”

next
Articolo Successivo

Spot Stellantis per raccontare “l’amore per l’Italia”. In 40 anni ha ricevuto 220 miliardi ma le tasse le paga in Olanda

next