Condannati anche gli altri cinque imputati, tra questi Roushdane K., ideatore della tentata estorsione, che dovrà scontare otto anni di prigione
Mathias Pogba è stato condannato da un tribunale di Parigi a tre anni di carcere, due dei quali sospesi, per “estorsione organizzata” e “tentata estorsione” ai danni del fratello Paul Pogba, ex centrocampista della Juventus che ha risolto il proprio contratto con i bianconeri lo scorso 16 novembre. Il rimanente anno di reclusione per il fratello del Polpo sarà scontato con un braccialetto elettronico ai domiciliari. Condannati anche gli altri cinque imputati, tra questi Roushdane K., ideatore della tentata estorsione, che dovrà scontare otto anni di prigione. Il tribunale parigino ha inoltre riconosciuto un danno economico di 197.000 euro e un danno morale di 50.000 euro nei confronti di Paul Pogba. Il tribunale ha inflitto al fratello di Pogba una multa di 20.000 euro per aver partecipato nel 2022 al tentativo di estorsione di 13 milioni di euro nei suoi confronti e per aver esercitato pressioni sull’ex juventino, sulla sua famiglia e sui suoi contatti professionali per ottenerne il pagamento.
Infatti, nel marzo del 2022 Paul Pogba è stato vittima di un presunto sequestro: mentre si trovava nel suo vecchio quartiere di Roissy-en-Brie, il giocatore è stato trasportato in un appartamento di Parigi da due uomini camuffati e armati di M16 e pistole. I due malviventi avrebbero ricattato il francese intimandolo di consegnarli 13 milioni di euro. In caso contrario i malfattori avrebbero rivelato pubblicamente la richiesta, che tramite il fratello Mathias, Pogba avrebbe fatto a uno “stregone” per colpire con un maleficio il connazionale Kylian Mbappé. Pogba dopo essersi rifiutato ha dovuto accettare la presenza di un uomo di nome Babacar al suo fianco e, nel tentativo di risolvere la questione senza rivolgersi agli inquirenti, il calciatore avrebbe versato 100mila euro nelle casse dei malviventi. Manovra che non avrebbe avuto successo visto il protrarsi delle persecuzioni. Di conseguenza il bianconero si è rivolto alle forze dell’ordine, raccontando di aver incontrato nuovamente questi uomini sia a Manchester che a Torino. La sentenza del 19 dicembre corrisponde a quanto richiesto dall’accusa. Uscendo dall’aula, l’avvocato di Mathias Pogba ha annunciato che verrà presentato ricorso. L’unico capo d’accusa non accertato, al netto delle altre condanne che corrispondono alle richieste avanzate dall’accusa, è però il sequestro di persona: secondo i magistrati, non c’erano elementi sufficienti per dimostrarlo.