“Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli”. Così Giorgia Meloni, mentre dai banchi della maggioranza in Aula si sono levati gli applausi, ha commentato la sentenza di assoluzione per Matteo Salvini nel caso Open Arms. Parole alle quali hanno fatto eco quelle di molti altri membri dell’esecutivo, dal vicepremier Antonio Tajani che ha esultato su X postando “c’è un giudice a Palermo! Un abbraccio a Matteo Salvini”, al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che si è detto “infinitamente felice per Matteo Salvini. Ma soprattutto, da cittadino e da ministro, sottolineo l’importanza di questa sentenza che riafferma un principio importantissimo: non si può mettere sotto processo la linea politica di un governo. Di questo si stava parlando a Palermo. E la verità è che la strategia contro l’immigrazione irregolare attuata dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini rappresentava coerentemente la linea politica del Governo Conte 1, collegialmente perseguita dall’esecutivo con il sostegno della maggioranza parlamentare. I magistrati hanno evidentemente riaffermato questo principio che è fondamentale per assicurare un corretto rapporto tra i poteri dello Stato”.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è detto “contento per lui, sono contento per lo Stato italiano. Ha avuto il suo coraggio per ribadire un principio che sembra elementare ma che invece tutti in qualche modo adesso devono rispettare”. Parla di “magistrati coraggiosi” il ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “Onore a questi magistrati coraggiosi. Questo processo non si sarebbe nemmeno dovuto iniziare, come scrissi anni fa come editorialista. Grave è stata invece la decisione politica di autorizzare questo processo, in contrasto con la legge costituzionale che tutela la carica ministeriale. Processi come questo, fondati sul nulla, rallentano l’amministrazione della giustizia e sprecano risorse. Dopo l’agonia del processo Stato-mafia e questa assoluzione, credo sia necessaria una riflessione sul nostro sistema imperfetto”. E pure l’amico e alleato europeo, Viktor Orban, ha scritto su X che “la giustizia ha prevalso! Bravo Matteo Salvini! Un’altra vittoria per i Patrioti”.
Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, ha commentato la notizia affermando che “l’assoluzione di un potente non è una notizia che sorprende. Che le sofferenze procurate a innocenti da parte di un potente non siano considerate reato, nemmeno. Mi sembra tutto nella norma, niente di così strano”. Le opposizioni reagiscono tutte in maniera simile, dicendo di rispettare la sentenza ma mettendo l’accento sulla condanna morale e politica delle scelte di Salvini. “La nostra critica alle scelte di Meloni e Salvini oggi come ieri è tutta politica e non cambia di un millimetro perché è sulla politica che li batteremo – ha dichiarato Elly Schlein – Le sentenze si rispettano sempre, a differenza di quanto fa la destra, e la nostra dura opposizione alle loro scelte continuerà”. Così anche il co-portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, secondo cui questa sentenza “dimostra che i giudici agiscono nella loro autonomia. La destra non potrà dire che sono ‘zecche rosse’, affermazione purtroppo usata molte volte. Rimane inalterato il nostro giudizio politico: Salvini non ha difeso i confini dell’Italia, ha tenuto per settimane in mezzo al mare 147 naufraghi tra cui donne e bambini per meri calcoli elettorali”. Lo stesso dice Fratoianni: “Noi siamo abituati, a differenza della destra, a rispettare le sentenze. Detto questo il giudizio politico non cambia di una virgola, sulle scelte di allora e le scelte di oggi”.
Matteo Renzi giudica “l’assoluzione di Matteo Salvini una buona notizia e non possiamo che esserne contenti. È la conferma che la strada è difendersi nel processo e non dal processo. La condanna di natura squisitamente politica per la sua gestione migratoria tuttavia resta”. E Giuseppe Conte ricorda che “i giudici sono un potere autonomo, è bene che tutte le forze di centrodestra lo tengano ben presente quando pensano di aver ragione e quando hanno un’opinione contraria. Prendiamo atto di questa sentenza, va rispettata e potrà essere commentata quando sarà depositata. Io quel che ho detto l’ho detto da testimone”.