Nel day after della sentenza sul caso Open Arms, il leader della Lega torna a invocare la riforma sulla separazione delle carriere
Rilancia la necessità di una riforma della giustizia, rispolverando anche il nome di Silvio Berlusconi. L’assoluzione al processo Open Arms ha sottratto a Matteo Salvini la possibilità di muoversi da martire della giustizia, ma il leader della Lega non rinuncia ad agitare la sua vicenda per tornare a parlare di separazione delle carriere della magistratura. […]
Rilancia la necessità di una riforma della giustizia, rispolverando anche il nome di Silvio Berlusconi. L’assoluzione al processo Open Arms ha sottratto a Matteo Salvini la possibilità di muoversi da martire della giustizia, ma il leader della Lega non rinuncia ad agitare la sua vicenda per tornare a parlare di separazione delle carriere della magistratura. “Devo dire che ieri in tribunale a Palermo ho visto, una corretta, giusta e sana separazione di chi giudica rispetto a chi indaga. Ma non sempre è così. Quindi ora la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati di chi sbaglia con dolo è fondamentale”, dice il ministro delle Infrastrutture. Ma se i giudici che lo hanno assolto hanno dimostrato come non esista in italia un problema legato alle carriere dei magistrati, perché il vicepremier rivendica la necessità di una riforma di questo tipo? Salvini non lo dice ma sostiene che “la riforma della giustizia è ancora più urgente da ieri” perché il suo processo “è costato milioni di euro“. Impossibile avere una conferma esatta su questa cifra.
La telefonata con Pier Silvio – Il leader della Lega ha trascorso il day after dell’assolzione a Largo Argentina, a Roma, incontrando alcuni supporter che gli hanno consegnato uno striscione con scritto: “Il fatto non sussiste”. “È una soddisfazione, a differenza di quello che la pubblica accusa chiedeva, che il tribunale abbia riconosciuto che ho fatto perfettamente il mio dovere. Essere assolti perché il fatto non sussiste, vuol dire che intellettualoni di sinistra per tre anni hanno scritto sciocchezze sui giornali o raccontato sciocchezze in televisione secondo una sentenza di primo grado di un tribunale della Repubblica. Quindi, è una bellissima giornata”, sostiene, prima di tornare a ripetere che la separazione delle carriere “porterebbe quello che si è visto ieri a essere normalità in tutta Italia. Anche perché io sono stato assolto, ci sono decine di migliaia di italiani che sono ingiustamente sotto processo. Penso a loro, a chi è ingiustamente in carcere e ai domiciliari. La riforma della giustizia è ancora più urgente da ieri”. Poi una nota della Lega ha fatto sapere che dopo l’assoluzione Salvini ha ricevuto anche una chiamata da Pier Silvio Berlusconi .”Il Ministro ha particolarmente apprezzato l’attenzione e la gentilezza di Pier Silvio Berlusconi, e ha ricordato con grande affetto le battaglie per una Giustizia giusta affrontate da Silvio Berlusconi e che il centrodestra vuole portare a termine“, dicono dal Carroccio.
“Ong festeggerà con Soros” – Il ministro ha raccontato che dopo la notizia della sentenza “Giorgia è stata una delle prime a chiamarmi. Mi hanno fatto piacere anche i tanti messaggi di politici di sinistra, sindaci, governatori, parlamentari, ex-ministri, perché un conto è la battaglia politica, un conto è volere il male degli altri”. Poi ha sostenuto: “Onestamente ho un migliaio di messaggi a cui non sono ancora riuscito a rispondere, mi ci dedicherò fra domani e dopo. Non penso che Trump abbia il tempo di mandare un messaggio al ministro Salvini. Mi ha fatto molto piacere il sostegno di Elon Musk che ritengo persona illuminata”. Quindi ha attaccato l’ong Open Arms: “Pare che voglia fare appello, voglia fare ricorso, auguri. Ieri avevano un pò i musi lunghi, mi spiace per loro, andranno a festeggiare con Soros. Però è stata una bella giornata”. Ma dopo l’assoluzione, Salvini sogna di tornare al Viminale? “Sto bene dove sto, per ora”. In che senso per ora? “No, no. Diciamo che il fatto che abbiano riconosciuto che quello che ho fatto da ministro dell’Interno è stato assolutamente corretto è una soddisfazione e, se qualcuno negli anni scorsi ha pensato: ‘Non può tornare al Viminale, perché è sotto processo e potenzialmente un criminale, questa cosa cade. Detto questo, per me Piantedosi è un fratello. Non corro per sostituirlo. Sicuramente l’aver riconosciuto che ho fatto semplicemente il mio dovere mi ripaga di tante amarezze”, ha sostenuto. A chi gli chiedeva se gli piacerebbe tornare al Viminale, Salvini ha replicato: “Il Viminale è una macchina eccezionale, avere la responsabilità della sicurezza degli italiani e coordinare il lavoro della polizia di Stato e dei prefetti è stupendo”.