Una minaccia per il decoro della città? I libri. È una storia vera che accade a Pisa, dove la storica libreria Ghibellina, in centro, ha ricevuto 100 euro di multa perché ha esposto i libri al di fuori del locale. Un’azione ritenuta una violazione del decoro urbano, secondo la normativa comunale firmata da Michele Conti, sindaco leghista della città. “Che i libri siano indecorosi, con tutto il rispetto, non si può sentire” ha commentato una delle socie della libreria, Rimedia Deffenu. “I nostri libri sono lì da 50 anni e certamente non si può dire che siano degradanti, anzi: sono un simbolo di cultura ed invitano la gente ad entrare all’interno del negozio”. La storica libreria, infatti, espone i libri all’esterno da anni: titoli comunissimi, offerte, romanzi, niente di scabroso o scandaloso o controverso. “I vigili ci hanno minacciato di tornare per farci una seconda multa ricordando che, al terzo richiamo, scatta la chiusura dell’attività” aggiunge Deffenu.

Prima di quest’ultimo episodio, la libreria aveva ricevuto una prima visita da parte dei vigili a cui le proprietarie avevano deciso di rispondere scrivendo all’assessore alla Cultura Filippo Bedini per avere chiarimenti, senza ricevere nessuna risposta. Una settimana dopo la polizia locale è tornata ed è scattata la multa, anzi “le multe”: “La prima di 200 euro per occupazione del suolo pubblico e, malgrado avessimo fatto notare di non aver ricevuto l’avviso per rinnovare la concessione, l’abbiamo accettata sottolineando la nostra volontà di metterci immediatamente in regola; la seconda, di 100 euro, per violazione del decoro urbano”. Di cosa si tratta? E’ un’ordinanza comunale, in vigore a Pisa dal 2021, che vieta, tra le tante cose, anche di esporre merci sul suolo pubblico e fuori dai negozi “per rendere Pisa più bella e accogliente” come spiegò il sindaco sul sito del Comune. L’opposizione l’aveva definita “un danno economico per tutti gli esercenti del centro”. E’ la stessa normativa che vieta di sedersi sui gradini e di “esporre le merci direttamente sul pavimento degli esercizi di vendita o, comunque, al di fuori degli scaffali”.

Per questo la notizia della multa alla celebre libreria ha colpito la comunità e le proprietarie che non vedono nei libri una merce “indecorosa”. “Secondo l’ordinanza, fuori non possono stare e le risposte che, a malincuore, devo darmi sono due: o ritengono che i libri siano chincaglieria da togliere perché, semplicemente, ’sta fra i piedi’ o è bene metterli dentro perché non interessa che la gente legga. E torniamo alla questione della paura della cultura” ha dichiarato alla Nazione Deffenu. Il comandante della polizia municipale Elio Cappellini da parte sua sottolinea: “Abbiamo controllato indistintamente tutte le varie categorie commerciali, strada per strada, sia per quanto riguarda le autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico sia per il rispetto dell’ordinanza sul decoro urbano. Il caso della libreria Ghibellina rientra dunque in una cornice di controlli generali effettuati a 360 gradi in città”.

Nel frattempo sono iniziate le proteste da parte dei cittadini che si sono stretti in solidarietà attorno alla “Ghibellina”: un gruppo di persone si è radunato giovedì scorso davanti alla libreria per manifestare contro la multa ricevuta e la minaccia di chiusura. Rachele Compare, coordinatrice comunale di Fratelli d’Italia, parla di “strumentalizzazione della vicenda”: “Non accettiamo lezioni da nessuno né per quanto riguarda il rispetto delle norme, né per quanto concerne il sostegno attivo alla cultura. Stiamo parlando di una attività commerciale che, a quanto si apprende dalle parole del comandante della municipale di Pisa, dal 2022 non aveva la concessione per il suolo pubblico e non corrispondeva il canone”. Paolo Martinelli, ex candidato sindaco e ora capogruppo della lista civica La Città delle Persone, rimarca: “Si tratta di una delle varie ordinanze di questa giunta nata con spirito discriminatorio che nella furia di ordine e disciplina finiscono per colpire anche un’attività storica come La Ghibellina”. Quella dei libri sulla soglia, spiega Luigi Sofia, capogruppo di Sinistra Unita, è “una tradizione che dura da 50 anni”. “I libri – aggiunge -non solo non rappresentano una violazione del decoro urbano, ma anzi, restituiscono dignità e piacere al marciapiede e al passaggio. È inaccettabile che un’attività storica, che contribuisce all’identità culturale della città e attira l’interesse di cittadini, studenti e turisti, venga penalizzata in questo modo”.

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