“Non date compiti per le vacanze di Natale”. A fare questo appello non sono dei genitori che si rivolgono alla scuola ma il dirigente dell’istituto comprensivo “Mozart” di Roma che con una circolare rivolta ai suoi docenti e alle famiglie ha voluto esplicitare a tutti il suo invito. “Chiedo ai docenti – nel rispetto della loro libertà didattica – di integrare o sostituire una parte dei compiti per le vacanze con proposte di punti di riflessione che le ragazze e i ragazzi, i bambini e le bambine, vorranno condividere con i loro genitori e con la loro famiglia allargata”.

Nulla di obbligatorio, chiaramente, nel rispetto del contratto nazionale che prevede la libertà d’insegnamento di maestri e professori, ma una riflessione che fatta da un preside non lascia certo indifferenti. “Occorre ripartire – scrive il dirigente Giovanni Gagliardo – da ciò che di più caro si ha, dai propri tesori emotivi, artistici, affettivi, però bisogna averci pensato sopra, bisogna averlo condiviso, altrimenti è sterile. Non credo che si possa vincere la violenza senza combattere la solitudine che in forme sempre nuove cresce in apparenza inarrestabile. Tale è l’atteggiamento di una vera alleanza tra scuola e famiglia, una scuola che non è e non vuole essere azienda né impresa ma comunità”.

Gagliardo, che già lo scorso anno aveva fatto una simile iniziativa, si sofferma nella circolare su alcuni aspetti: “Le molte comunità di riferimento dei nostri ragazzi, che siano a vocazione sportiva, artistica o sociale spesso si trasformano in gruppi non inclusivi ma escludenti, nei quali sovente le divisioni sono maggiori di ciò che unisce. Si aggiunga a tutto questo la sempre maggiore aggressività degli studenti e delle famiglie tra di loro, nonché delle famiglie nei confronti della scuola, indice di una disgregazione umana che impedisce di riconoscere ad esempio l’evidenza che le sanzioni disciplinari e gli interventi educativi dei docenti siano un gesto di attenzione vera e sincera per la crescita dei nostri ragazzi, mentre questa sfiducia supponente delle famiglie riduce la scuola a una triste fabbrica di voti e ad una autocelebrazione vacua e dannosa”.

Il numero uno dell’istituto accompagna la sua idea di non dare compiti per le vacanze natalizie proprio a partire da questi presupposti. “Per questi motivi – prosegue la circolare – chiedo ai nostri insegnanti e alle famiglie una riflessione comune che non si risolva solo (da parte dei docenti) in un assegnare compiti e verifiche o (da parte delle famiglie) nel leggere compulsivamente e quotidianamente il registro elettronico alla ricerca di presunti errori commessi dagli insegnanti o dai propri figli, oppure per segnalare che il carico di compiti sia troppo pesante oppure troppo leggero. Ritengo sia necessario un atteggiamento più maturo forse, di certo diverso e più riflessivo da parte di docenti e famiglie”. Buone le reazioni dei genitori che hanno scritto al preside auspicando la stessa sensibilità in altre scuole.

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