Dopo un anno, il decreto penale di condanna per "imbrattamento". Crowdfunding per "pagare le spese processuali, rifiutare il decreto penale e a difendersi legalmente"
Condannato a 4 mesi o 1800 euro di multa, un 31 enne che lo scorso anno coprì, usando una bomboletta spray, alcune svastiche in centro a Massa Carrara e che era stato denunciato per imbrattamento. Lo rendono noto sui social gli attivisti di Casa Rossa Occupata, centro sociale vicino Massa, recentemente sgomberato. “In pieno giorno, […]
Condannato a 4 mesi o 1800 euro di multa, un 31 enne che lo scorso anno coprì, usando una bomboletta spray, alcune svastiche in centro a Massa Carrara e che era stato denunciato per imbrattamento. Lo rendono noto sui social gli attivisti di Casa Rossa Occupata, centro sociale vicino Massa, recentemente sgomberato. “In pieno giorno, ‘armato’ di bomboletta spray e a viso scoperto cancellò in centro a Massa diverse svastiche – scrivono -. La notizia venne rimbalzata su molti media e giornali, locali e nazionali, riscontrando messaggi di solidarietà ed una mobilitazione cittadina partecipata e solidarietà di diverse centinaia di persone.
Per quella azione, quasi un anno dopo, D.B. è stato raggiunto da un decreto penale che lo condanna a 4 mesi di reclusione o 1800 euro di multa”. “Già un anno fa avevamo dichiarato che per noi cancellare una svastica non deve essere considerato reato – aggiungono -, ma un atto eticamente, socialmente e politicamente giusto. Reprimere e condannare chi difende i valori antifascisti e antinazisti è vergognoso. Ma ancora più grave è l’equiparazione, e quindi la condanna alla stessa pena, tra chi quelle svastiche le aveva disegnate, inneggiando al capitolo più buio della storia del ‘900, e chi ripudiando il nazifascismo così come sancito dalla nostra Costituzione, le ha cancellate”. Annunciato “un crowdfunding attraverso i canali social della Casa Rossa Occupata per aiutare D.B. a pagare le spese processuali, a rifiutare il decreto penale e a difendersi legalmente contro questo infame attacco giudiziario”.
Intanto, il 20 dicembre a Brescia, 4mila persone hanno partecipato alla manifestazione antifascista indetta dopo il corteo delle sigle di estrema destra sfilato una settimana fa per le vie del centro città. Una manifestazione, quella avvenuta non molto lontano da palazzo Loggia, che arriva a pochi giorni dall’imbrattamento dei muri con svastiche in alcune vie cittadine. Negli interventi, tra cui quelli della sindaca Laura Castelletti e del presidente della Casa della Memoria, Manlio Milani, è stata ripetuta l’importanza di una risposta corale e democratica a chi vuole instillare semi di divisione e di odio. Per l’occasione, il consiglio comunale di Brescia che era in corso è stato sospeso per permettere alla giunta e ai consiglieri di partecipare alla manifestazione. I consiglieri di centrodestra non si sono uniti alla manifestazione, ma si sono ritrovati sotto il porticato del palazzo del Comune.