Era solo, apparentemente confuso e disorientato, rannicchiato con sguardo triste e colpevole sotto la scrivania di un call center. È quello il momento che ha cambiato per sempre la vita di Tato. La storia, raccolta dalla psicologa Valeria Randone per La Repubblica, è di quelle che commuovono. Non tanto per come è avvenuto il magico incontro, quanto per quello che è successo dopo, ovvero quando la decisione presa d’istinto da Clara, nome di fantasia, è stata sufficiente a salvare la vita del cane che, impaurito e sporco di fango, si era rintanato sotto la sua scrivania.
Clara, infatti, è impiegata di un call center. Un lavoretto che lei ha scelto di accettare in attesa di completare i suoi studi da fisioterapista. Quello dell’incontro è un giorno come gli altri: va al lavoro, si siede alla sua scrivania e inizia a rispondere alle decine di telefonate che riceve ogni giorno. In quel momento, però, percepisce qualcosa di peloso che le tocca la caviglia. Quando si abbassa per capire di cosa si trattasse non può credere ai suoi occhi: Clara si ritrova quindi di fronte un cagnolino, uno Shih Tzu, abbastanza malconcio, sporco di fango e dallo sguardo terrorizzato. È bastata un’occhiata per far sì che quel tenero cucciolo penetrasse direttamente nel cuore di Clara. Che quindi adopera delle contromisure necessarie. In primis, si prende una mattinata di permesso, non retribuita, e si reca dal veterinario per gli accertamenti del caso. Tutto nella norma: il cane sta bene, è semplicemente molto spaventato, sporco e trascurato. Quindi, gli scrostano di dosso il fango e l’argilla che ricoprivano il suo pelo, lo lavano e lo rimettono in sesto.
A quel punto, però, si crea un altro problema non di poco conto: dove portare il cucciolo? La prima ipotesi di Clara è: ‘Lo porto a casa mia’. Ma ben presto si ricorda dell’assoluto divieto posto da sua madre: niente animali in casa. Come fare per farla ricredere? Ecco, qui, che Clara sceglie di rivolgersi alla sua madrina. La donna, scelta come figura simil parentale al momento del battesimo, è una cara amica della famiglia di Clara e, secondo la giovane impiegata del call center, potrebbe essere la persona più adatta a sciogliere eventuali dubbi mossi da sua madre. Sia perché anche lei è proprietaria di uno Shih Zhu, ma anche perché forte di un’autorevolezza tale da poter tenere testa alla madre di Clara.
Insieme, dunque, le due donne tornano a casa. E lì affrontano il severo giudizio della madre di Clara. In un primo momento, quest’ultima scambia il tenero cucciolo dagli occhi dolci per il cane della madrina. Ma dopo pochi minuti si accorge che si tratta, in realtà, di un altro cane. E il suo sguardo si incupisce e, con sprezzante rifiuto, nega a Clara la possibilità di tenere lo Shih Zhu. Il cucciolo, furbo come aveva già dimostrato di essere nascondendosi sotto la scrivania, scappa dalle braccia amorevoli di Clara e si rifugia tra le gambe della padrona di casa. Un gesto che è sufficiente a scaldare il cuore della donna, adesso pronta ad accogliere il tenero cucciolo nella loro famiglia. Lo chiameranno Tato, diminutivo di ‘Trovato’, e diventerà in quel momento la nuova mascotte della casa di Clara.