Loro i russi li conoscono bene e sanno che c’è poco da fidarsi. Per questo motivo i paesi scandinavi hanno avvertito i cittadini su cosa fare per prepararsi a un’eventuale invasione delle truppe di Mosca. Helsinki, ad esempio, punta a utilizzare l’estesa rete di tunnel lunga circa 300 km lungo la quale passano le linee della metropolitana e che, in caso di bisogno, è in grado di diventare una sorta di città sotterranea in cui la popolazione può rifugiarsi. Secondo il censimento avviato nel tre anni fa dal governo, riferisce il Corriere, la Finlandia può contare su 5 mila rifugi sotterranei nella sola capitale e altri 50mila sono disseminati nel resto del Paese, per dare assistenza e un tetto sicuro sulla testa entro 72 ore a 4,8 milioni di abitanti sui 5,5 milioni totali.

Il mese scorso in Svezia le famiglie hanno ricevuto un libro intitolato “In caso di crisi guerra” e stampato in 5 milioni di copie contenente le informazioni necessarie per prepararsi a un conflitto. La prima edizione risaliva alla Seconda guerra mondiale, poi era stata aggiornata durante la Guerra Fredda e l’ultima volta sei anni fa. Il governo di Stoccolma ne ha pubblicato una nuova versione con un numero di pagine raddoppiato a causa di quello che definisce “un peggioramento della sicurezza”. Il manuale raccomanda ai cittadini di fare scorta di patate, cavolo, carote e uova, ma anche barattoli di salsa bolognese e buste di zuppa ai mirtilli per sopravvivere, anche qui, almeno 72 ore. Il tempo di dare allo Stato modo di organizzarsi, spiegano le autorità.

La stessa cosa ha fatto la Norvegia, che ha inviato ai cittadini un libro che contiene una lista di alimenti a lunga conservazione come i fagioli in scatola, le barrette energetiche o la pasta, ma anche medicinali e tavolette di iodio da usare in caso di “incidente” nucleare. In Danimarca, invece, a giugno le autorità hanno inviato una e-mail a tutti i residenti adulti per fornire istruzioni sulle quantità di coperte, cibo, acqua e medicine che avrebbero dovuto avere in casa per affrontare una crisi con la Russia.

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