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“Ho un accento italiano dopo aver subito un ictus. Ho perso la mia identità. Anche la mia risata non è più la stessa”: la disperazione di una madre britannica

Ad agosto è stata sottoposta a un intervento chirurgico al cervello, ma quando si è svegliata, ha scoperto di avere un nuovo accento

di F. Q.
“Ho un accento italiano dopo aver subito un ictus. Ho perso la mia identità. Anche la mia risata non è più la stessa”: la disperazione di una madre britannica

Forse non tutti lo sanno ma esiste la sindrome da accento straniero. Per capire bene di cosa si tratti c’è la storia, raccolta dal Daily Mail, della 58enne britannica Althia Bryden, madre di due figli. La signora addetta del servizio clienti di una grande azienda, in pensione da anni, ha avuto un problema di salute grave. Un ictus le ha paralizzato la parte superiore destra del corpo.

Dopo le prime cure in ospedale, i medici le hanno diagnosticato un’afasia, ossia una difficoltà con il linguaggio e la parola. Ad agosto è stata sottoposta a un intervento chirurgico al cervello, ma quando si è svegliata, ha scoperto di avere un nuovo accento, quello italiano, da qui la diagnosi della sindrome dell’accento straniero.

Althia Bryden ha raccontato che ora inserisce nelle discussioni, come intercalare, parole e manierismi italiani come “mamma mia” e “sì”, senza nemmeno rendersene conto. “Ricordo di aver pensato, Chi sta parlando? Non potevo credere che fossi io a parlare, ma non riconoscevo nemmeno il suono della mia voce. Ma più parlavo, più eravamo tutti confusi”, ha ricordato.

“Anche la mia risata non è più la stessa. Non sono io, è come se qualcuno mi stesse impersonando. – ha affermato -. Mi sento come un clown con un sorriso capovolto, che la gente sta fissando mentre si esibisce. È molto triste: tutto è diverso, anche il mio linguaggio del corpo è diverso. La gente non incontra la me originale, non so chi sono. Ho perso la mia identità”. Ha concluso disperata.

Ma cos’è la sindrome dell’accento straniero? – “Si tratta di un raro disturbo causato da una lesione, per ictus o trauma, delle aree cerebrali – si legge su Focus – che controllano ritmo e melodia del parlato. Uno dei primi casi descritti fu quello, nel 1941, di una donna norvegese, che ferita in guerra dall’artiglieria, si risvegliò dal coma con un forte – e impopolare – accento tedesco. La donna, inizialmente ritenuta una spia, era affetta da Sindrome dell’accento straniero”

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