Il polpo potrebbe un giorno sostituire l’uomo come specie terrestre più intelligente. Lo affermano diversi scienziati anglosassoni sicuri che l’animale oramai considerato il più acuto e coscienzioso tra gli esseri viventi che popolano i mari. Come forse molti già sapranno il segreto del polpo sta tutto nei suoi tentacoli dove si trovano una quantità di neuroni più alta di quella che si trova nel suo già ampio cervello. In pratica, spiegano gli scienziati, attraverso le loro “braccia” i polipi sentono odori e sapori, nonché memorizzano le informazioni.
Un esempio? Qualcosa di molto macabro, che ricorda ciò che si dice delle teste umane mozzate con la ghigliottina: un tentacolo tagliato può ancora compiere azioni tra cui agguantare cose e oggetti, nonché mimetizzarsi. E ancora: questo ampio sistema nervoso permette ai polpi di risolvere rompicapi e in alcuni celebri esperimenti ritrovare l’uscita i complessi labirinti spaziali. Il biologo Tim Coulson dell’ateneo di Oxford ha ricordato che le specie di polpi sono molte, e non una sola come per gli esseri umani. Questo permette ad essi di abitare diversi luoghi del globo acquatico e, tra estinzioni di alcune specie e sopravvivenza di altre, affinare le proprie doti che noi definiremmo “umane”.
Lo zoologo Andrew Whiten invece è intervenuto sull’argomento in chiave paradossale: se l’uomo si estinguesse e la vita sott’acqua progredisse il polpo sarebbe il primo a sopravvivere grazie alla sua perspicacia e intelligenza, come fu per i piccoli antenati mammiferi dell’uomo che dopo la fine dei dinosauri aprirono “la strada” a noi umani. Se volete saperne di più su questa incredibile ma mai troppo sorprendente scoperta vi consigliamo un bel libro edito da Adelphi, pubblicato nella collana Animalia in cui si parla del cosmo animale per disvelarne pensiero, emozione e azione tanto da parificarlo all’umano: “Altre menti” di Peter Godfrey-Smith.