Il content creator, seguito da più di 1 milione di follower, non si nasconde: "Oggi comincio la cura per l'acne, non voglio mostrarmi finto e pieno di filtri. Anche noi creator abbiamo pancetta, brufoli e mille imperfezioni"
“Non so cosa fare. Ogni video non lo voglio pubblicare per quanto mi faccio pena“. È questa una parte della didascalia scelta da Alberto Tozzi – 1,1 mln di follower e 35,8 mln di ‘mi piace’ su TikTok – per il video pubblicato sulla piattaforma cinese domenica 22 dicembre. Il content creator, classe 2006, ha scritto: “Ho la faccia completamente rovinata dall’acne. Mi date dei consigli su come risolvere?”. Logicamente i follower gli hanno consigliato di rivolgersi a un professionista, nella fattispecie a un dermatologo: “Ti conviene andare subito”, lo hanno avvertito. Qualcuno, rischiando di sostituirsi a chi di dovere, si è speso dando consigli con tanto di nomi di prodotti o farmaci da utilizzare. Tanti altri, invece, hanno cercato di rincuorarlo: “Sei bello lo stesso”, “Rimani sempre con il sorriso che sarà sempre il volto più bello di tutti”, gli hanno scritto le fan.
Attraverso alcune storie pubblicate su Instagram – dov’è seguito da 402 mila follower – il tiktoker e conduttore di RDS Next ha spiegato di essersi messo in moto per seguire una cura, lanciando poi un importante messaggio a favore di autenticità e genuinità: “Oggi comincio la cura per l’acne – ha scritto sui social -, non voglio mostrarmi finto e pieno di filtri. È importante mostrare alle persone la realtà, e la realtà è che molti ragazzi soffrono di acne e mostrarsi sempre perfetti in modo finto non farebbe altro che alimentare le insicurezze dei ragazzi che ci seguono. Invece no! Anche noi creator, che vedete sempre perfetti, abbiamo: pancetta, brufoli, siamo bassi e mille imperfezioni. Quindi state tranquilli, non siete sbagliati. Siete e siamo semplicemente umani”.
Un fan – uno dei “pupi”, così si chiamano i seguaci più accaniti, tanto che Tozzi ha anche recentemente messo in vendita delle felpe con la scritta “pupa” e “pupo” – gli ha inviato un messaggio privato (che Tozzi ha ripubblicato) in cui gli scriveva: “Tozzi non smettere di fare video. I tuoi follower ti seguono per la persona che sei dentro e non per la bellezza esteriore”. Allora lui ha risposto: “Non ho paura di mostrare le mie insicurezze perché so che con voi non sarò mai solo e voi non sarete mai soli con me. La affrontiamo insieme questa cosa”. La storia di Tozzi è stata riportata anche da Webboh, il “giornale web delle new gen”. Le reazioni sono state contrastanti. C’è chi ha empatizzato con il creator e ha scritto: “Purtroppo lo capisco tanto”, “Siamo tutti sulla stessa barca“, “Poverino… è dolcissimo”, “Lo capisco, io ho sofferto di ance per anni. Ma tranquillo, sei bellissimo lo stesso”.
Secondo qualcun altro, invece, Tozzi starebbe cercando solo visibilità. Altri utenti hanno minimizzato tutto riducendola a una mera “paranoia”: “Fossero questi i drammi della vita”, “I problemi… quelli seri”, “Basta con vittimismi. Quelli che si sentono veramente a disagio e non si piacciono non pubblicano niente”, “Meglio così, non fare video”. Ancora una volta, c’è chi ha scelto di trasformare un’opportunità di confronto sulle insicurezze giovanili in un pretesto per offendere. È giusto ricordare, tra l’altro, che quella che per molti è solo una questione estetica, in realtà è una malattia.
A scriverlo nero su bianco è il portale dell‘Istituto Superiore di Sanità, ISSalute.it: “L’acne è una malattia molto comune che colpisce soprattutto gli adolescenti ma può riguardare anche gli adulti. Per accertarla (diagnosticarla) ci si può rivolgere al proprio medico di famiglia che, attraverso l’osservazione diretta della pelle nelle zone interessate (in particolare del volto, del torace e della schiena), potrà individuare il grado di gravità delle lesioni ed eventualmente consigliare una visita dermatologica per pianificare una terapia mirata“. Importante, dunque, non improvvisare cure, magari con prodotti consigliati dall’influencer di turno, bensì rivolgersi sempre a uno specialista che ha studiato anni per poter dare la cura adatta (anche farmacologica, se necessario).