Secondo media turchi e arabi, citati dal giornale israeliano, la "Rosa del Deserto" vorrebbe tornare a Londra. Ai giudici russi ha chiesto "un permesso speciale per lasciare Mosca"
L’immagine della benefattrice è definitivamente tramontata una volta che sono emerse le sue mail in cui concordava col regime del terrore del marito e si vantava degli sfarzi in cui viveva. Perché lei bramava scarpe coi diamanti incastonati nel tacco e ordinava beni di lusso da migliaia di dollari mentre la popolazione moriva sotto le […]
L’immagine della benefattrice è definitivamente tramontata una volta che sono emerse le sue mail in cui concordava col regime del terrore del marito e si vantava degli sfarzi in cui viveva. Perché lei bramava scarpe coi diamanti incastonati nel tacco e ordinava beni di lusso da migliaia di dollari mentre la popolazione moriva sotto le bombe. Ma ora Asma al-Assad, moglie del dittatore siriano, “ha chiesto il divorzio dopo aver espresso insoddisfazione per la sua vita a Mosca“. A scriverlo sono stati media turchi e arabi, citati dal Jerusalem Post, precisando che la donna vorrebbe trasferirsi a Londra, dove è nata. Secondo le indiscrezioni Asma – ribattezzata da Vogue nel 2013 “la Rosa del Deserto” e dai media britannici “la Lady D. del Medio Oriente” – ha “presentato domanda alla Corte russa e ha richiesto un permesso speciale per lasciare Mosca“. La sua richiesta “è attualmente in fase di valutazione da parte delle autorità russe”. La donna si trovava già in Russia prima dell’arrivo del marito, fuggito dalla Siria l’8 dicembre, e si stava curando per una leucemia. Bashar al-Assad ricomparso via social il 16 dicembre, ha dichiarato di non avere mai voluto lasciare il Paese e di essere stato evacuato dai russi, senza alcuna premeditazione.
La fuga del clan di Assad: tutti in Russia – Dopo l’offensiva lampo dei ribelli, che l’8 dicembre hanno preso Damasco e fatto cadere il regime che da 54 anni opprimeva la Siria, il presidente Bashar al-Assad è fuggito in Russia, lasciandosi alle spalle molti dei suoi collaboratori, alcuni dei quali hanno cercato rifugio nei Paesi vicini. Secondo due fonti, il presidente detronizzato, scappato a Mosca tramite l’aeroporto militare russo di Hmeimim sulla costa siriana, era accompagnato solo da una manciata di confidenti. Tra loro c’erano il suo alleato più intimo, il segretario generale degli affari presidenziali Mansour Azzam, così come il suo consigliere economico Yassar Ibrahim, che supervisiona l’impero finanziario di Assad e sua moglie, Asma.
“Se n’è andato con il suo segretario e il suo tesoriere“, ha detto in tono beffardo una fonte interna che ha chiesto l’anonimato. Il fratello di Bashar, Maher al-Assad, comandante della Quarta Divisione d’élite incaricata di difendere Damasco, non era a conoscenza dei piani del fratello. Secondo una fonte militare siriana, Maher, abbandonando i suoi uomini, ha preso un’altra strada, fuggendo in elicottero verso l’Iraq, per poi recarsi in Russia. Una fonte della sicurezza irachena ha riferito all’Afp che Maher è arrivato in Iraq in aereo il 7 dicembre e vi è rimasto per cinque giorni. La moglie di Maher, Manal al-Jadaan e suo figlio sono entrati brevemente in Libano prima di ripartire dall’aeroporto di Beirut, ha aggiunto il ministro degli Interni libanese Bassam Mawlawi, senza rivelare la loro destinazione finale.
Un altro peso massimo del governo di Assad, Ali Mamlouk, ex capo dell’apparato di sicurezza siriano, è fuggito in Russia tramite l’Iraq, ha detto una fonte militare siriana. Suo figlio è passato attraverso il Libano prima di partire per un’altra destinazione, secondo una fonte della sicurezza libanese.
Nei giorni scorsi il ministero degli Interni iracheno aveva negato la presenza di Maher al-Assad o di Mamlouk in Iraq.
Maher e Bashar al-Assad sono ricercati dalla Francia per presunta complicità nei crimini di guerra commessi durante gli attacchi chimici in Siria nell’agosto 2013.