L'uomo, parlando a Fanpage, descrive la fine della relazione tra la figlia e Mohit Kumar, che venerdì ha tentato di ucciderla
“Mi ha detto: no babbo, perché si rovina, lo roviniamo, poi qui a Oslo sono molto severi su queste cose, non sta facendo nulla, non è un problema”. Carlo Voce riferisce le parole della figlia Martina, 21 anni, che è stata accoltellata a Oslo dall’ex fidanzato, Mohit Kumar, un informatico norvegese 24enne di origini indiane […]
“Mi ha detto: no babbo, perché si rovina, lo roviniamo, poi qui a Oslo sono molto severi su queste cose, non sta facendo nulla, non è un problema”. Carlo Voce riferisce le parole della figlia Martina, 21 anni, che è stata accoltellata a Oslo dall’ex fidanzato, Mohit Kumar, un informatico norvegese 24enne di origini indiane che lavora in uno studio legale nella capitale norvegese. A Fanpage.it e a Repubblica Carlo racconta che il ragazzo aveva tentato di riavvicinarsi alla figlia dopo la fine della loro storia e della convivenza. Il padre le aveva quindi consigliato di rivolgersi alle autorità per denunciarlo, ma lei non voleva farlo. Sostanzialmente per non metterlo nei guai.
Spiega che la relazione tra i due è durata quasi due anni, fino a settembre. E che lui durante questo tempo non aveva mai dato segni di violenza o aggressività. In estate Kumar era andato anche in vacanza con la famiglia di Martina, che ha deciso di lasciarlo al ritorno “per non prenderlo in giro”. E a quel punto lui ha cominciato a insistere, mandandole messaggi su whatsapp e sui social. Lei lo aveva bloccato e aveva lasciato la casa dove vive vivevano. “Io – continua Carlo – sono tornato a Oslo a novembre per festeggiare con lei il mio compleanno e mia figlia non mi ha detto che erano successe cose particolari, altrimenti l’avremmo denunciato”.
Kumar ha colpito Martina lo scorso venerdì mentre la ragazza era al lavoro a ‘Smak aV Italie’, il negozio di eccellenze italiane nel centro commerciale Vulkan a Grünerlkka, quartiere centrale della capitale norvegese. Senza dire una parola è entrato nel negozio, si è diretto verso di lei, assolutamente ignara di quello che stava per succedere, e senza darle il tempo di reagire ha sferrato subito la prima coltellata, forse usando un coltello da cucina. Il ventenne ha mirato al volto e alla carotide, per uccidere. E poi ha colpito ancora: tante altre pugnalate che le hanno provocato varie ferite, molte delle quali sulle braccia, perché Martina ha cercato di proteggersi.
Le grida della ragazza hanno richiamato due colleghi di lavoro, che sono subito intervenuti in suo soccorso. Nella colluttazione, uno dei due è riuscito a disarmare l’informatico e poi lo ha accoltellato, ferendolo gravemente. Kumar è ora ricoverato in ospedale in coma farmacologico e dunque non ha potuto rispondere alle domande di investigatori e inquirenti: è accusato di tentato omicidio e appena si ristabilirà verrà trasferito in carcere. La Farnesina ha dichiarato che Martina non è in pericolo di vita e ha aggiunto che “la famiglia è arrivata a Oslo sabato e che l’ambasciata segue la situazione da venerdì con la massima attenzione, prestando assistenza alla famiglia”.