Traffico illecito di rifiuti verso l’Albania. È quanto scoperto dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Ancona, con i funzionari dell’Ufficio delle Dogane. Una società italiana stava tentando di trasportare illecitamente in Albania su un autoarticolato, imbarcandolo ad Ancona, oltre 16 tonnellate di rifiuti “urbani”. Il carico è stato sequestrato.
I militari del Gruppo del capoluogo dorico e i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Ancona, a seguito di specifica attività di analisi di rischio, hanno individuato, un autoarticolato pronto a imbarcarsi su una motonave diretta a Durazzo. Gli addetti alla verifica, avendo ravvisato discordanze documentali, hanno approfondito le attività ispettive riscontrando materialmente la merce trasportata e constatando evidenti difformità rispetto a quanto denunciato nella dichiarazione doganale.
La merce è stata analizzata da esperti dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpam) che hanno classificato i prodotti quali rifiuti urbani, rientranti nella “lista ambra” (presentano un potenziale rischio ambientale e richiedono maggiore controllo, possono essere pericolosi o non pericolosi). La riclassificazione della merce ha comportato che la spedizione avrebbe dovuto essere accompagnata da una preventiva procedura di bonifica (non effettuata dai responsabili), e da espressa autorizzazione preventiva del Paese ricevente, che non poteva essere rilasciata nel caso di specie, in quanto l’Albania (paese destinatario della merce) vieta l’importazione di tale tipologia di prodotti.
L’intervento di Fiamme Gialle e Agenzia Dogane si è concluso con il sequestro di 16 tonnellate di rifiuti tessili per un valore di svariate migliaia di euro che, secondo gli investigatori, si tentava di trasportare illecitamente verso un Paese extra-unionale; denunciato a piede libero il rappresentante legale della società esportatrice, per i reati di traffico illecito di rifiuti e “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico“.
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La Redazione
Roma, 23 dic. (Adnkronos) - "È importante che i nostri popoli siano sempre più vicini, soprattutto in momenti complicati come sono stati quelli degli ultimi anni. Auspichiamo una soluzione dei conflitti, magari partendo proprio dal conflitto russo ucraino, che tiene l'Europa col fiato sospeso". Lo ha affermato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, incontrando, questa mattina al Parlamento lettone, la presidente Daiga Mieriņa. Successivamente ha visitato il contingente italiano della base Nato di Ādaži, accolto dal comandante Massimiliano Greco.
"La situazione -ha detto ancora Fontana- impone una riflessione sull'importanza di avere strutture di difesa forti e compatte. La sicurezza militare è il presupposto della libertà. Penso che i Paesi europei debbano muoversi nella direzione di una sempre maggiore collaborazione. Nel fianco orientale dell'Europa, Paesi come la Lettonia sono strategici. Altra priorità è il Mediterraneo. L'auspicio è che l'Unione europea tenga in adeguata considerazione questi quadranti strategici, che vedono l'Italia in una posizione e in un ruolo fondamentale".
Roma, 23 dic. (Adnkronos) - “Quello che è avvenuto in questa manovra ha dell’incredibile. Questa destra non fa nessun investimento sulla sanità pubblica, con la dotazione di risorse per il Fondo sanitario nazionale, in rapporto al Pil, che scenderà al punto più basso degli ultimi anni, al 6,05 %, allontanandoci sempre di più dagli altri Paesi europei. Ma nonostante questo raschiano il barile per spartirsi in maggioranza pochi spiccioli per mance territoriali. Se i senatori che sostengono il Governo avessero un minimo di dignità si ribellerebbero e modificherebbero il testo di questa manovra senza anima e senza prospettive". Lo afferma il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia.
"Per parte nostra, per provare a cancellare qualche ‘vergogna’, abbiamo depositato un emendamento -spiega- che cancella il comma 898 della manovra, pieno di mancette, e destina quei 100 milioni all’aumento del Fondo per le non autosufficienze in modo da garantire l’estensione e l'accesso al progetto ‘Vita indipendente’ su tutto il territorio nazionale, prevedendo un incremento del fondo di 31.967.000 euro per l’anno 2025, di 38.700.000 euro per l’anno 2026 e di 31.380.000 euro per l’anno 2027. Ci auguriamo che la maggioranza voglia accogliere questo nostro emendamento”.
Roma, 23 dic. (Adnkronos) - L’odierna erogazione della sesta rata del Pnrr impone un bilancio. Il Governo Meloni ha ridiscusso il Pnrr che, contrariamente a quanto affermava una sinistra abituata a chinare la schiena, non era evidentemente scritto sulle tavole della pietra. Il Governo Meloni continua, contro ogni profezia di sciagura della sinistra, a incassare le rate del Pnrr secondo le previste tempistiche, anzi anticipandole. L’Italia è ora una Nazione con una forte guida politica, autorevole per concretezza e capacità di mantenere gli impegni assunti, ma anche di far prevalere l’interesse nazionale". Lo afferma Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia.
"Il Governo Meloni -aggiunge- ha così archiviato definitivamente il tempo dell’Italia con il 'cappello in mano in Europa' a cui aveva tristemente abituato la sinistra".
Roma, 23 dic. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni continua a litigare con la matematica. Le vorrei far presente che l’Italia ha ricevuto più rate e più soldi rispetto agli altri Paesi europei semplicemente perché è quello che ha chiesto di più, non perché siamo i più bravi a spendere”. Lo scrive su X Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera, a proposito delle rate del Pnrr. “Anzi, sulla spesa la situazione dell’Italia -aggiunge- è molto preoccupante visto che 2 progetti su 3 sono a rischio ritardo, le opere completate sono un misero 18%, i cantieri aperti solo poco più del 35% e la spesa complessiva rimane bassa: 59 miliardi sui 122 incassati fin qui”.
Roma, 23 dic. (Adnkronos) - "Altro che avanti con soluzioni innovative: avanti con propaganda che non risolve nulla e con la bugia che il problema dell'accordo albanese fossero i giudici politicizzati". Lo affermano i capigruppo del Movimento 5 Stelle delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino.
"A novembre, mentre in Italia sbarcavano 8 mila migranti, in Albania -ricordano- ne sarebbero stati ospitati 19 se il loro fermo fosse stato convalidato dai giudici. Ma ipotizzando anche un numero maggiore di trasferimenti, non di decine ma di centinaia al mese e quindi qualche migliaio l'anno, saranno sempre pochissimi rispetto alla media mensile di 5-6 mila migranti sbarcati sulle nostre coste quest'anno. Una percentuale così bassa da non scoraggiare le partenze, senza considerare la concreta possibilità che i migranti vengano istruiti a dichiararsi provenienti da Paesi non compresi nella lista di quelli sicuri per evitare il trasferimento in Albania. Di certo questa 'soluzione innovativa' ha solo una cosa: le centinaia di milioni dei contribuenti usati per pagare questo spot della Meloni".
Roma, 23 dic (Adnkronos) - "Da bambini ci hanno insegnato che sbagliando si impara. Qui mi sembra che non si tenga conto nemmeno dei più basilari elementi". Lo dice il segretario di Demos Paolo Ciani commentando le conclusioni del vertice sui centri per i migranti in Albania a palazzo Chigi. Ciani, che è anche vice capogruppo Pd-Ibp alla Camera, ha anche visitato nei mesi scorsi i centri di Shengjin e Gjader.
"Si tratta di un monumento all'ideologia, totalmente inutile, fatto pagare con le tasse degli italiani. Altri centri come questi sono stati già costruiti, come quello di Pozzallo, e sono vuoti -spiega il parlamentare all'Adnkronos-. Perchè perseverare nell'esaltazione di questo monumento all'ideologia quando abbiamo visto che, al di là del pensiero rispetto alle migrazioni, si tratta di uno strumento inefficace e difficilmente utilizzabile? Pensiamo solo alla scelta dei migranti da portarci, che viene effettuata in alto mare".
Ciani prosegue: "Si dimentica sempre con troppa fretta che le richieste di asilo sono sempre richieste individuali e come tali vanno valutate. Mi ha colpito, a questo proposito, che anche per la Siria si sia subito detto 'basta asilo'. Avendo poi visitato il centro in Albania, il fatto che tra le pochissime persone che ci hanno portato diverse siano state riportate indietro è la dimostrazione dell'inefficacia del sistema, quando in Italia intanto sono arrivate molte più persone".
Copenaghen, 23 dic. (Adnkronos/Afp) - La Groenlandia ha dichiarato di non essere in vendita, dopo che Donald Trump ha nuovamente affermato di volere che gli Stati Uniti prendano il controllo dell'isola che ospita importanti riserve minerarie e petrolifere. Ma il tycoon, che si era offerto di acquistare il vasto territorio danese durante il suo primo mandato, ricevendo già allora un primo brusco rifiuto, ha ripreso a insistere nel fine settimana, nominando il suo ambasciatore a Copenaghen per la sua nuova amministrazione.
Il primo ministro della Groenlandia, Mute Egede, ha però stroncato immediatamente ogni possibilità di accordo. "La Groenlandia è nostra. Non siamo in vendita e non lo saremo mai. Non dobbiamo perdere la nostra lunga lotta per la libertà", ha affermato Mute Egede. La Groenlandia, l'isola più grande del mondo, è un territorio danese autonomo con un proprio parlamento, circa 55.000 abitanti e un piccolo movimento indipendentista.
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