Aumentano i rifiuti, ma di poco, rimanendo abbondantemente sotto i 30 milioni di tonnellate. (29.296. milioni di tonnellate RSU).
La raccolta differenziata (RD) va al 66,6% con un +1,4%. Il riciclo procede ma lentamente (50,8% segnalando un 15,8% di impurità… Dopo vedremo perché). La discarica raccoglie ormai il 15,8% dei rifiuti (niente si dice delle ceneri che vanno in discarica dopo incenerimento) mentre l’incenerimento rimane sotto il 19% (con 36 inceneritori – in realtà sono 35 in quanto l’inceneritore di Livorno è chiuso – e 11 co-inceneritori – cementifici -). Al massimo all’inizio anni 2000 gli inceneritori erano 54.
Se i rifiuti aumentano lo si deve al nord dove incrementano del 2,3%, mentre ovunque (centro e sud) calano.
La regione che di gran lunga produce più rifiuti con 639 kg pro-capite è l’Emilia Romagna. Così la RD di questa regione che risulta seconda solo al Veneto per il 77,1% risulta “drogata” da questa anomalia dove i cassonetti stradali o a calotta la fanno da padrone. Discutibile è l’enfasi che Ispra pone sul 73% di RD di Bologna che fa registrare però una elevatissima produzione dei rifiuti. Emblematico è il caso di Reggio Emilia che a fronte di una RD all’83% fa registrare una produzione pro-capite di 739 kg per persona. Ci si guardi da promuovere il “modello Hera” basato su RD con i cassonetti “deficienti” (più inceneritori pronti a bruciare tutte queste impurità, che se non ci fossero rimarrebbero disoccupati in una regione seconda solo alla Lombardia per numero di inceneritori) e con un alto tasso di impurità nei materiali raccolti in RD.
Il centro, a parte Roma dove ci si impegna a far carte false per l’inceneritore, vergognosamente si staziona al di sotto del 45% (il riciclo oscilla sul 30%) ma progredisce seppur molto lentamente; mentre il sud avanza, smentendo chi pensava che lì non ci fosse “civiltà”. La Sicilia poi sta facendo registrare progressi accelerati (58%) con la provincia di Trapani che traguarda il 78%.
È Potenza la città dove si producono meno rifiuti pro-capite con 357 kg (meno della metà di quelli di Reggio Emilia).
La lezione è chiara: se si vogliono materiali puliti dalle RD non si utilizzino i “cassonetti deficienti” che magari portano sopra il 70% di RD ma che poi mostra dal 15 al 30% che non può essere inviato a riciclo. La provincia più virtuosa è Treviso con l’89,1% di RD mentre quella con minor RD è Palermo con appena il 16,9% (mamma mia!)… Ma anche Catania con il 34,7% è davvero scadente. Che si impari da Trapani!
Dal punto di vista dei costi si verifica che dove è applicata la tariffa puntuale (paghi per i rifiuti indifferenziati) costa mediamente di meno, con 166 euro a persona; invece con altri sistemi si sale da 260 e oltre.
Non si dica più che il porta a porta con tariffa puntuale costa di più. Ora è il momento di intervenire sia a monte applicando i sistemi a deposito voluti dalla Ue sia a valle attivando sistemi a freddo con recupero di materia spinto in grado di evitare gli inceneritori e di ridurre il già basso conferimento in discarica.