Con l’apertura della Porta Santa è iniziato ufficialmente il Giubileo 2025. Papa Francesco ne ha spinto i battenti e da oggi la Porta Santa rimarrà aperta tutto l’anno per consentire il passaggio dei pellegrini. Il Papa che varca la soglia è l’immagine simbolo di ogni Anno Santo. Nonostante le polemiche e le critiche per i lavori non completati in tempo, il Giubileo – che ha come tema “Pellegrini di speranza” – è iniziato.
Bergoglio ha aperto la Porta Santa seduto sulla sedia a rotelle e, sempre in sedia a rotelle, è entrato nella Basilica di San Pietro per recarsi all’altare. Il Pontefice ha sostato in preghiera qualche istante sulla Porta, mentre suonavano le campane della Basilica di San Pietro. Dopo l’apertura, la Porta Santa è stata attraversata da 54 fedeli provenienti dai cinque continenti.
Attraversarla, secondo la religione Cattolica, permette di vivere pienamente l’indulgenza legata all’Anno Santo. Il muro che sigilla la Porta è stato smantellato il 3 dicembre scorso. In quell’occasione è stata estratta dal muro una cassetta che è rimasta murata dentro dall’ultimo Anno Santo: lì si trovava la chiave che ha permesso di aprire la Porta. Alla fine del Giubileo, dopo aver accolto milioni di pellegrini da tutto il mondo, verrà nuovamente chiusa.
Prima del gesto dell’apertura della Porta Santa il Papa aveva recitato una preghiera dicendo: “Pellegrini nel mondo e testimoni di pace“, “entriamo nel tempo della misericordia e del perdono, perché a ogni uomo e a ogni donna sia dischiusa la via della speranza che non delude”. Tra le novità del Giubileo 2025, una webcam installata sulla Porta Santa di San Pietro per consentire a chi non potrà viaggiare di attraversarla anche se solo virtualmente.
Come previsto dal rito, all’apertura della Porta Santa è seguita la celebrazione della Messa di Natale all’interno della Basilica Vaticana. “Con l’apertura della Porta Santa abbiamo dato inizio a un nuovo Giubileo: ciascuno di noi può entrare nel mistero di questo annuncio di grazia. Questa è la notte in cui la porta della speranza si è spalancata sul mondo; questa è la notte in cui Dio dice a ciascuno: c’è speranza anche per te. C’è speranza per ognuno di noi”, ha detto il Papa nell’omelia. Ma per accogliere questo messaggio, “per ritrovare la speranza perduta, rinnovarla dentro di noi, seminarla nelle desolazioni del nostro tempo e del nostro mondo”, occorre muoversi “senza indugio”. “Non indugiare, non rallentare il passo, ma lasciarsi attirare dalla bella notizia”, ha sottolineato Papa Francesco.
La speranza, tema del Giubileo 2025, “non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità”, “non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri“. Lo ha detto il Papa nell’omelia aggiungendo che la speranza cristiana “esige da noi l’audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità e la nostra compassione”.
Papa Francesco ha ricordato i popoli in guerra: “Ce ne sono tante di desolazioni in questo mondo, pensiamo alle guerre, ai bambini mitragliati, alle bombe sulle scuole e sugli ospedali“. “La speranza cristiana non è un lieto fine da attendere passivamente: è la promessa del Signore da accogliere qui e ora, in questa terra che soffre e che geme. Essa ci chiede perciò di non indugiare, di non trascinarci nelle abitudini, di non sostare nelle mediocrità e nella pigrizia; ci chiede, direbbe Sant’Agostino, di sdegnarci per le cose che non vanno e avere il coraggio di cambiarle“.
La Porta Santa che si apre, nella notte di #Natale, è l’invito a compiere un passaggio, una pasqua di rinnovamento, a entrare in quella vita nuova che ci viene offerta dall’incontro con Cristo. #Giubileo2025
— Papa Francesco (@Pontifex_it) December 24, 2024
Come di consueto erano presenti, per la messa di Natele, ospiti di alcune delle altre Chiese e Comunioni cristiane presenti a Roma. Alcuni di loro sono stati invitati anche ad essere tra coloro che attraverseranno la soglia della Porta Santa dopo il Pontefice. Nella Basilica presenti anche le autorità civili, nazionali e cittadine oltre ovviamente alle autorità ecclesiastiche. C’è anche la premier Giorgia Meloni e il presidente della Camera Lorenzo Fontana.
Mentre oltre 30mila fedeli, giunti da tutto il mondo, hanno partecipato al rito e alla celebrazione eucaristica dai maxischermi in piazza San Pietro. Il tutto in una Roma blindata: sono da giorni scattate le imponenti misure di sicurezza. A vigilare sull’area di massima sicurezza, tra l’altro, tiratori scelti e squadre antiterrorismo, cinofili, artificieri e reparti speciali di polizia e carabinieri. Attive anche le postazioni anti-drone istallate dai comparti delle forze armate.
A differenza del Giubileo straordinario della Misericordia di 10 anni fa, in cui ogni diocesi venne invitata da Bergoglio ad allestire una porta Santa, quest’anno le Porte Sante saranno tutte nella capitale. Ma oltre alle basiliche papali, c’è anche la più simbolica: quella nel carcere romano di Rebibbia che sarà aperta il 26 dicembre proprio da Papa Francesco: un gesto per esprimere speranza per i detenuti e un richiamo al valore della misericordia divina. È la prima volta che una Porta Santa viene aperta in una casa circondariale. Il 29 dicembre il Pontefice aprirà la Porta Santa di San Giovanni in Laterano, la più antica delle basiliche papali. Il primo gennaio invece sarà il turno della Porta Santa di Santa Maria Maggiore. Poi, il 5 gennaio, verrà aperta l’ultima Porta Santa, quella di San Paolo Fuori le Mura. La chiusura delle porte in queste tre basiliche avverrà il 28 dicembre 2025.