Lunedì 23 dicembre, Maria Caterina era partita con gli amici per un'escursione pre-natalizia ma ha trovato la morte sul versante lecchese del Resegone, precipitando per oltre 100 metri lungo un sentiero ghiacciato
Maria Caterina Colosio, 58 anni, di Adrara San Martino, viveva per la montagna. Una passione che traspariva in ogni aspetto della sua vita, dai suoi post sui social, pieni di panorami innevati, fino alle parole di chi la conosceva bene: una donna sorridente, altruista, legata alla famiglia e sempre pronta a condividere emozioni con gli […]
Maria Caterina Colosio, 58 anni, di Adrara San Martino, viveva per la montagna. Una passione che traspariva in ogni aspetto della sua vita, dai suoi post sui social, pieni di panorami innevati, fino alle parole di chi la conosceva bene: una donna sorridente, altruista, legata alla famiglia e sempre pronta a condividere emozioni con gli altri. Lunedì 23 dicembre, Maria Caterina era partita con gli amici per un’escursione pre-natalizia ma ha trovato la morte sul versante lecchese del Resegone, precipitando per oltre 100 metri lungo un sentiero ghiacciato.
L’incidente
L’allarme è scattato nel pomeriggio di lunedì. Maria Caterina era in compagnia di un gruppo di amici quando l’incidente si è verificato. La caduta è avvenuta nella zona della ferrata De Franco, tra Pian Serada e la crestina che conduce al rifugio Azzoni. Sul posto sono giunti i tecnici del Soccorso alpino e l’elisoccorso di Como, ma per Maria Caterina non c’è stato nulla da fare: i soccorritori, ostacolati anche dal forte vento, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna. Un’altra escursionista del gruppo, una donna di 48 anni, è stata soccorsa per un malore, probabilmente dovuto allo choc. La dinamica dell’incidente potrebbe essere stata causata dalla presenza di ghiaccio in quota, un pericolo che Maria Caterina stessa aveva spesso segnalato nei suoi post dedicati alle escursioni.
Una vita raccontata tra le vette
La passione di Maria Caterina per la montagna era evidente nel suo profilo social, un album di immagini che immortalava ogni vetta conquistata, ogni sentiero percorso. “Un’emozione unica. Partenza da Valgoglio località Bortolotti…neve inesistente …però molto attenzione al ghiaccio sul percorso soprattutto dopo la baita Cernello…. Alla prossima”, aveva scritto il 14 dicembre condividendo le foto del Monte Madonnino. Solo pochi giorni prima della tragedia, era pronta a nuove avventure: “Io per il gruppo di Edimburgo ci sono, iscrivimi!”, aveva detto ad un’amica La sua immagine di copertina su Facebook era un simbolo del suo legame con le cime: seduta su una vetta accanto a una croce con la frase di Walter Bonatti, “La montagna più alta rimane sempre dentro di noi”.
I messaggi di chi la conosceva
La notizia della sua morte ha scosso profondamente la comunità. Gli amici e conoscenti hanno riempito il suo profilo social di messaggi di cordoglio. “Abbiamo saputo della disgrazia, spero che continuerai anche lassù a fare le tue escursioni,” ha scritto un’amica. Giovanna Fernaroli, una cara amica, ha pubblicato un suo primo piano sorridente: “Io voglio ricordarti così, sempre sorridente.” E aggiunge: “Era una persona stupenda, sempre pronta a dare una mano. Una mamma, nonna e moglie meravigliosa per la sua famiglia”.