Il capo di gabinetto del ministero dell’Agricoltura, Raffaele Borriello, laurea in Scienze Agrarie, ex Coldiretti ed ex Ismea, sarà consigliere della Corte dei Conti, cioè magistrato contabile. In quanto tale avrà titolo per scrivere una sentenza o una delibera della Corte dei Conti. La nomina è stata deliberata dal Consiglio dei ministri del 23 dicembre su proposta del capo del governo, Giorgia Meloni e arriva in un momento molto delicato per la magistratura contabile, sulla quale pende la proposta di riforma che porta la firma dell’ex capogruppo di FdI Tommaso Foti, oggi Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR.
Il Ddl 1621 al momento è nelle mani delle Commissioni affari Costituzionali e Giustizia della Camera, ma nel suo impianto originario ridimensiona i poteri di controllo della Corte cambiando radicalmente l’esercizio del controllo contabile, introducendo più ampie forme di controllo preventivo, riducendo la responsabilità erariale a ipotesi di carattere sanzionatorio e ampliando l’attività consultiva oggi prevista per i soli enti territoriali. Senza contare il paventato taglio delle procure regionali.
Non a caso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 2 dicembre scorso, ricevendo al Quirinale i nuovi Referendari (i magistrati che ricoprono la qualifica iniziale sia nei tribunali amministrativi regionali sia nella Corte dei conti) ha tenuto a ricordare il ruolo “indispensabile” della magistratura contabile, come “garante imparziale della corretta gestione delle risorse pubbliche“. Tanto più in un’epoca come l’attuale in cui sono decisamente scarse. Il capo dello Stato aveva quindi chiesto “equilibrio” alla Corte dei conti ed alle Camere, che devono legiferare con attenzione. “Spetterà adesso al Parlamento – ha spiegato Mattarella – dettare una disciplina in grado di contemperare, nel rispetto del fondamentale principio della separazione tra potere giurisdizionale e potere amministrativo, l’esercizio imparziale ed efficace dei compiti che la Costituzione affida alla magistratura contabile, con la salvaguardia dei principi, anch’essi di natura costituzionale, di buon andamento e imparzialità dell’Amministrazione”.
Quanto alla normativa attuale, i magistrati della Corte dei conti sono reclutati tramite un concorso pubblico per titoli ed esami, al quale possono partecipare magistrati ordinari, amministrativi, avvocati dello Stato e del libero Foro, militari, impiegati e funzionari pubblici in possesso dei requisiti richiesti dalla legge. Inoltre è prevista la possibilità, per il governo, di nominare una quota di consiglieri che acquistano gli stessi diritti, doveri e garanzie di indipendenza degli altri magistrati. Per questa categoria di consiglieri è previsto un parere preventivo, non vincolante, del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti che è stato espresso anche nel caso di Borriello.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Domani lo scorso 23 ottobre, il parere della Commissione del Consiglio di presidenza è stato negativo. “Il curriculum è ineccepibile, ma è laureato in Scienze agrarie con indirizzo economico – recita il verbale della Commissione citato letteralmente dal giornale di Carlo De Benedetti -. Nella vigenza della legge 231 viene fatto riferimento esplicito alla laurea con indirizzo economico finanziario o giuridico amministrativo. Il parere della Commissione è, pertanto, sfavorevole”.
In altre parole, è la critica, in base a una normativa interna al Consiglio di Presidenza, la nomina governativa può avere parere favorevole quando ha un fondamento, che non può essere la laurea in agraria, ma una particolare ed eccezionale esperienza nella contabilità pubblica o in ambiti attinenti alle funzioni di magistrato della Corte dei conti. Forse per evitare di alzare i toni, il Consiglio si è poi espresso definitivamente sulla questione nei giorni scorsi, ma a porte chiuse. L’esito, in ogni caso, non avrebbe potuto limitare la scelta di Meloni, non essendo il parere vincolante ed essendo la legge che regola la nomina governativa molto meno stringente del regolamento interno del Consiglio.
Aggiornato dall’autore il 25/12/24 alle 21.30
Politica
Giorgia Meloni ha deciso, il capo di gabinetto del ministero dell’Agricoltura sarà magistrato contabile
L'ex direttore generale dell'Ismea, laureato in Scienze Agrarie, potrà scrivere una sentenza o una delibera della Corte dei Conti
Il capo di gabinetto del ministero dell’Agricoltura, Raffaele Borriello, laurea in Scienze Agrarie, ex Coldiretti ed ex Ismea, sarà consigliere della Corte dei Conti, cioè magistrato contabile. In quanto tale avrà titolo per scrivere una sentenza o una delibera della Corte dei Conti. La nomina è stata deliberata dal Consiglio dei ministri del 23 dicembre su proposta del capo del governo, Giorgia Meloni e arriva in un momento molto delicato per la magistratura contabile, sulla quale pende la proposta di riforma che porta la firma dell’ex capogruppo di FdI Tommaso Foti, oggi Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR.
Il Ddl 1621 al momento è nelle mani delle Commissioni affari Costituzionali e Giustizia della Camera, ma nel suo impianto originario ridimensiona i poteri di controllo della Corte cambiando radicalmente l’esercizio del controllo contabile, introducendo più ampie forme di controllo preventivo, riducendo la responsabilità erariale a ipotesi di carattere sanzionatorio e ampliando l’attività consultiva oggi prevista per i soli enti territoriali. Senza contare il paventato taglio delle procure regionali.
Non a caso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 2 dicembre scorso, ricevendo al Quirinale i nuovi Referendari (i magistrati che ricoprono la qualifica iniziale sia nei tribunali amministrativi regionali sia nella Corte dei conti) ha tenuto a ricordare il ruolo “indispensabile” della magistratura contabile, come “garante imparziale della corretta gestione delle risorse pubbliche“. Tanto più in un’epoca come l’attuale in cui sono decisamente scarse. Il capo dello Stato aveva quindi chiesto “equilibrio” alla Corte dei conti ed alle Camere, che devono legiferare con attenzione. “Spetterà adesso al Parlamento – ha spiegato Mattarella – dettare una disciplina in grado di contemperare, nel rispetto del fondamentale principio della separazione tra potere giurisdizionale e potere amministrativo, l’esercizio imparziale ed efficace dei compiti che la Costituzione affida alla magistratura contabile, con la salvaguardia dei principi, anch’essi di natura costituzionale, di buon andamento e imparzialità dell’Amministrazione”.
Quanto alla normativa attuale, i magistrati della Corte dei conti sono reclutati tramite un concorso pubblico per titoli ed esami, al quale possono partecipare magistrati ordinari, amministrativi, avvocati dello Stato e del libero Foro, militari, impiegati e funzionari pubblici in possesso dei requisiti richiesti dalla legge. Inoltre è prevista la possibilità, per il governo, di nominare una quota di consiglieri che acquistano gli stessi diritti, doveri e garanzie di indipendenza degli altri magistrati. Per questa categoria di consiglieri è previsto un parere preventivo, non vincolante, del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti che è stato espresso anche nel caso di Borriello.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Domani lo scorso 23 ottobre, il parere della Commissione del Consiglio di presidenza è stato negativo. “Il curriculum è ineccepibile, ma è laureato in Scienze agrarie con indirizzo economico – recita il verbale della Commissione citato letteralmente dal giornale di Carlo De Benedetti -. Nella vigenza della legge 231 viene fatto riferimento esplicito alla laurea con indirizzo economico finanziario o giuridico amministrativo. Il parere della Commissione è, pertanto, sfavorevole”.
In altre parole, è la critica, in base a una normativa interna al Consiglio di Presidenza, la nomina governativa può avere parere favorevole quando ha un fondamento, che non può essere la laurea in agraria, ma una particolare ed eccezionale esperienza nella contabilità pubblica o in ambiti attinenti alle funzioni di magistrato della Corte dei conti. Forse per evitare di alzare i toni, il Consiglio si è poi espresso definitivamente sulla questione nei giorni scorsi, ma a porte chiuse. L’esito, in ogni caso, non avrebbe potuto limitare la scelta di Meloni, non essendo il parere vincolante ed essendo la legge che regola la nomina governativa molto meno stringente del regolamento interno del Consiglio.
Aggiornato dall’autore il 25/12/24 alle 21.30
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Tweet invecchiati male: un sottosegretario alla giustizia che attacca i magistrati che lo condannano. E la Meloni sta con lui. Dalla Repubblica delle Banane è tutto". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando un tweet di Andrea Delmastro del 2015 in cui scriveva: "Renzi contro la magistratura. Esiste qualcosa che non sappia di berlusconismo con 20 anni di ritardo? #figliodiberlusconi".
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.