Cronaca

Promuovevano “Al Qaeda” in Italia e facevano proselitismo per lo Stato Islamico: arrestati 5 giovani italiani di origine straniera

Secondo gli inquirenti, l’associazione terroristica avrebbe avuto l’obiettivo di consolidare le attività di Al Qaeda e Stato Islamico, sia attraverso la propaganda che tramite il reclutamento e il supporto logistico

All’alba di oggi, i Carabinieri del Ros hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque giovani di origine straniera, residenti tra Bologna, Milano, Udine e Perugia. I cinque, tutti under 30 e e cittadini italiani, sono accusati di far parte o aver contribuito alla costituzione di un’associazione terroristica finalizzata alla promozione e al […]

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All’alba di oggi, i Carabinieri del Ros hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque giovani di origine straniera, residenti tra Bologna, Milano, Udine e Perugia. I cinque, tutti under 30 e e cittadini italiani, sono accusati di far parte o aver contribuito alla costituzione di un’associazione terroristica finalizzata alla promozione e al rafforzamento delle organizzazioni terroristiche globali Al Qaeda e Stato Islamico. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, Dipartimento Antiterrorismo, con il coordinamento della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo.

L’operazione è scattata a seguito di un’indagine condotta dalla Procura di Bologna – Dipartimento Antiterrorismo: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i cinque giovani avrebbero svolto un ruolo attivo nella promozione e nel rafforzamento delle due formazioni terroristiche globali, sia attraverso la propaganda che tramite il reclutamento e il supporto logistico.

Le indagini, condotte con la massima discrezione, hanno rivelato collegamenti tra gli indagati e cellule operative di entrambe le organizzazioni terroristiche, confermando la presenza di un’ideologia radicalizzata tra i membri del gruppo. Al momento, non sono stati resi noti dettagli specifici sulle attività e sui ruoli dei singoli arrestati, ma l’operazione conferma l’esistenza di cellule attive nel nostro Paese e la necessità di mantenere alta la guardia di fronte alla minaccia terroristica.